POV ???
Furiosa ficco il coltello nella parete, sulla sua foto. Stupidi licantropi, maledetti sacchi di pulci. Come osano respirare ancora la mia stessa aria? Loro sono solo feccia! Io sono una purosangue, non dovrei sporcarmi le mani con quei bastardi! Come si permettono di intralciare i miei piani? Da anni per giunta. Io che avevo esplicitamente ordinato di non crearne altri! Mi hanno anche disubbidito. A me? La regina dei sangue blu, la regina di tutta la nobilissima casata dei sanguinari!Tiro un profondo respiro e mi calmo. La rabbia non mi aiuta, anzi rovina solo la mia pelle perfetta. <Desarm!> chiamo. E il vampiro appare dinanzi a me in una nuvola di fumo: lui è il mio più fedele sottoposto. Si inginocchia dinanzi a me <comandi mia signora, sono qui!>. Con un gesto stizzito mi porto i fluenti capelli blu dietro la schiena <voglio le loro teste Desarm, sopratutto quella del ragazzino...gli altri hanno fallito e hanno anche avuto la punizione che meritavano>ghigno malefica. <Si mia signora, sarà fatto> risponde lui abbasando il capo in un inchino, mostrando non solo tutto il suo rispetto, ma anche la sua totale devozione. Sta per andarsene, ma io non l'ho ancora congedato <Desarm-tuono minacciosa- non deludermi!Altrimenti farai la loro stessa fine...se non peggio>. Il mio servitore fa un altro inchino senza mostrare paura...so che non ne ha < non accadrà mia signora!>dice. Così vedendo che non pronuncio parola alcuna, sparisce in un'altra nuvola di fumo< Li eliminerò una volta per tutte, fosse l'ultima cosa che faccio>. Sussurro al silenzio, il quale si fa beffe di me restando muto. Allora accumulo tutta la mia rabbia nelle mani e con un onda abbagliante di energia, riducono in poltiglia la foto del lupo appesa al muro. Di lui,solo polvere resterà!
POV HIROTO
Che buffo. Ho fatto un sogno stranissimo: io che faccio un accordo con un lupo. Lui mi promette di donarmi il suo sangue e io in cambio lo proteggo. Assurdo vero? E ricordo anche di avergli detto che il suo sangue è stupefacente. Ma cosa vado a sognare dai! Riderei quasi, se solo ricordassi come si fa. Io l'apatia in persona, colui che evita i disastri come la peste, vado ad interessarmi di un piccoletto. Impossibile. Sbagliando alzo la testa dal banco. L'ora di spacco l'ho passata a dormire -dato che soffro di insonnia...maledetti sogni- invece di andare nella periferia a cercare del sangue di cervo. Ho una sete terribile, il bisogno di bere mi sta graffiando la gola. I miei sensi si amplificano, facendomi percepire anche il flebile ronzio del moscerino fuori dalla finestra, dei gemiti di due persone che stanno facendo sesso nello sgabuzzino delle scope, i continui e assordanti passi degli studenti, lo scorrere del sangue nelle vene come scorre la cascata nel suo torrente. Mi accorgo del mio respiro affannato,solo quando la porta si apre e mi fiondo sulla prima preda che mi trovo davanti. Insipiro un odore piacevolmente zuccherino...mi sembra di essere un ape col suo fiore. Quest'odore...l'ho già sentito.<Sanguisuga...maledetto cosa fai?>. Questo sussurro spezza la magia. Non era un sogno è tutto vero. Ed a dimostrarmelo è il licantropo intrappolato fra le mie braccia. Cosa diavolo mi è passato per la testa, quando ho deciso di creare questa sorta di legame tra noi? Il suo odore mi era già risalito serpentino per il corpo, impiantandosi nelle viscere. È l'unica spiegazione. Altrimenti come spiegare la mia totale demenza nel auto-causarmi, altre seccature? In tutto ciò il mio cervello affamato trova la nota positiva: puoi nutriti se hai fame, lo avete confermato nell'accordo.Giust'osservazione. Non posso evitare di notare con quanta naturalezza, un ghigno spunta sulle mie labbra <sei in trappola marmocchio!> <Non per molto!>inizia a dimenarsi lui. Abbasso il viso-che avevo momentaneamente alzato- sul suo collo profumato < cosa stai facendo dannato! Sta fermo! Giù le mani, giù le zanne, giù tutto. Non ti ho dato il permesso di mordermi!> continua ad agitarsi provando a divincolarsi dalla mia stretta ferrea. <Ma io non ho bisogno del tuo permesso poppante...io mi prendo il tuo sangue e basta> così dicendo gli poggio la lingua sul collo in una lunga lappata. Di conseguenza il lupetto rabbrividisce e si ferma. Un altro ghigno soddisfatto mi sfugge: si è arreso e non ho dovuto usare nemmeno la telecinesi. La bestia che è in me scalpita, vuole venire fuori, vuole morderlo, vuole assaggiarlo,vuole ucciderlo. I miei occhi si tingono di rosso, rosso come il sangue che macchierà le mie candide zanne! Così dopo un'altra leggera lappata vicino l'orecchio, spalanco le fauci pronto ad affondare i denti nella sua carne tenera. Mi manca pochissimo, posso già sentire il sangue che entra nella bocca e mi scende nell'esofago, inebriandomi. Però di colpo, un singhiozzo mi frena, proprio ad un millimetro dall'assaporare l'estasi. Sbatto le ciglia quasi come se mi stessi risvegliando da un ipnosi: c'è voluto così poco a farmi cedere? Così poco è bastato alla voglia di sangue di prendere il sopravvento? Era da molto che non mi capitava di essere esageratamente attratto da qualcuno. Attratto dal desiderio di sentirne il sapore...voglio il suo sangue e lo avrò. Ma non ora, poiché mi accorgo che stra tremando contro di me. Quindi delicatamente lo lascio e mi allontano di qualche passo, consapevole di aver esagerato...è solo un cucciolo di lupo in fondo. Strano tutta questa premura, non dovrei averla. Maledizione, cosa mi sta succedendo?! È da quando è apparso quel giorno fuori scuola, che la mia vita ha iniziato a costruire momenti su momenti...coinvolgendo ache i miei sentimenti sopiti! Scuoto la testa cercando di concentrarmi solo sulle parole giuste da pronunciare <hei ragazzino-> provo ad intavolare una conversazione pacifica, ma inaspettatamente lui alza una mano fermandomi <No sta zitto, hai ragione. I patti sono patti e devono essere rispettati. Mi devo solo abituare tutto qui...e poi mi hai preso alla sprovvista. Quindi se vuoi mordermi fallo pure, però non dimenticare ciò che hai promesso:proteggermi!> parla tranquillo, come se non fosse spaventato, come se gli fosse scivolato tutto addosso. Lo ammetto sono basito. Era lì cinque secondi fa che tremava e piangeva terrorizzato, cercando la forza per poter scappare e adesso? Da dove ha trovato tutto questo coraggio all'improvviso? Forse dal pensiero che io poi non lo averi più aiutato. Oppure proprio per non mostrarsi debole, per orgoglio. Non lo so e non lo voglio sapere. Questo ragazzino sta alimentando tante cose in me che non devono mostrarsi: una tra tutte la curiosità. <bene moccioso la prossima volta non avrai scampo preparati: il tuo sangue sarà MIO. Per ora sei salvo se non te ne sei accorto è suonata la campanella...io devo andare, il dovere mi chiama> Ho deciso prendo qualcosa alle macchinette. Dovrò pur farmi passare la sete in qualche modo! Maledizione, non è mai successo che io mi sentissi confuso. Voglio ardentemente sentire il suo sapore, ma voglio anche legarmi a lui il meno possibile. Scuotendo la testa infilo gli spiccioli nell'apposita fessura e prendo un'aranciata...peccato che essa si ferma a metà strada. Vabbene non è il caso di arrabbiarsi...non fa niente! Ma proprio mentre sto per fare dietro front, vedo una mano color caffè, infilarsi nell'apertura ed estrarne la bevanda. Alzo gli occhi sulla figura ed incontro i suoi occhi nerissimi. Mi sta porgendo l'oggetto, lo afferro, ma non lo ringrazio< quindi è così che prendi la merenda? senza pagare?> Lui alza un sopracciglio senza sentirsi minimamente ferito dalla mie parole< mi sembravi in difficoltà vampiro...la prossima volta ti lascerò cuocere nel tuo brodo da solo> <oh ma che persona gentile...Non ti ringrazierò comunque! Adesso smamma, dovresti già essere in classe>
In risposta lui mi mostra un ghigno <non sarei l'unico...professore>dice prima di fendere l'aria con la sua coda di cavallo ed andarsene.
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Hai fatto battere il mio cuore come un tempo (in restaurazione)
FanfictionHiroto è un vampiro ricco ed impassibile, convinto che la vita non possa più donargli nulla; vive ogni giorno come se fossero tutti uguali. Almeno finchè, durante il suo ruolo di insegnante di lettere antiche, non incontra un ragazzino, il quale ini...