Capitolo 11

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Una luce filtrava leggera dalla finestra, gentile e serena come per annunciare un giorno felice.
Ero ancora stanca e mal volentieri cercai di muovere la testa dal cuscino.
Mi sentivo come se fossi stata a casa. Bakster che dormiva di fianco a me e la silenziosa tranquillità dell'alba. Decisi di rimanere ancora un po così, in un limbo fra il mondo dei sogni e la realtà.
Dopo una ventina di minuti però il mio momento di serenità svanisce per il bussare alla porta.
"Si?" Non ebbi neanche il tempo di pensare a chi fosse che sentii la porta aprirsi e dei passi farsi sempre più vicini a me.
"Non vorrai perderti la tua prima alba di questo mondo" Eric aveva sempre quel tono di voce sereno che trasmetteva un senso di pace ed era anche incredibilmente sensuale.
"Alba? Ma non siamo sotto terra?" Brontolai, non mi sembrava molto logico quello che aveva detto.
"Beh abbiamo creato tutto questo ma vivere al buio proprio non ci andava", mi sorrise dolcemente e si mise seduto su letto accarezzando il micetto. "Mia madre amava guardare mentre il sole sorgeva".
Mi misi seduta e incominciai ad osservarlo meglio, i suoi capelli scuri come l'ebano riflettevano perfettamente la luce notturna che ancora si faceva largo nella città.
I suoi occhi non erano rossi come i miei ma di un verde smeraldo molto acceso affiancato da un giallo, quasi oro, la sua pelle chiara faceva intravedere i polsi sottili e dalla camicia aperta si potevano osservare il collo e il petto ben delineato e muscoloso nonostante la sua esile corporatura. In questo però c'era un altezza sovrumana che mostrava la figura molto più slanciata. Mi misi sulle ginocchia e mi avvicinai a lui, accarezzandogli il viso, "Ti manca molto non è vero?" Mi guardò per un momento per poi abbassare lo sguardo e posarlo di nuovo sul gattino. "Si mi manca...e devi scusarmi per averti tolto tutto, ma dalla prima volta che ti ho vista ho capito che tu eri di più...che sei di più". La sua voce era diventata un sussurro malinconico.
Mi alzai dal letto "dai su vediamo se quest'alba è meravigliosa come dici..però dammi 5 minuti che mi cambio non posso mica venire in pigiama", mi sorrise ed uscii dalla camera.
Aprii l'armadio e trovai tutti i miei vestiti, questo si che era strano. Presi un maglione bordeaux e dei jeans chiari, legai i miei capelli in una coda morbida e misi i miei anfibi neri.
Salutai Bakster con qualche carezza sulla testolina e lui per tutta risposta si stiracchiò facendo le fusa.
Aprii la porta e la richiusi a chiave, non volevo che il mio gattino se ne andasse chissà dove.
"Eric sono pronta, dove sei sparito?", mi guardai intorno ma non c'era nessuno, "alza lo sguardo...no un po più su...eccomi", era in cima le scale e dopo un cenno di seguirlo andai da lui.
Arrivata in cima vidi un enorme terrazzo in stile medioevale, come quasi tutto il resto, Eric aprii le ampie finestre in vetro ed uscì, seguito ovviamente da me.
Lo spettacolo che vidi era da togliere il fiato. Come un gigantesco sole si affacciava oltre le montagne e i suoi primi raggi facevano capolino sui tetti delle numerose case, illuminava dolcemente le strade in pietra e le persone incominciavano ad aprire le finestre e tutto sembrava cominciare a prendere lentamente vita.
"È meraviglioso, ma come può essere così, le montagne, il sole...sembra il mio modo ma questo è decisamente più bello", continuai a guardare quel panorama e qualche raggio di luce scaldava il mio viso mostrandomi la pelle candida, "La magia con molta forza di volontà può fare grandi cose, non siamo le creature tenebrose che gli esseri umani credono, almeno non tutti. Ogni giorno cerchiamo di vivere in armonia e ricreare una sorta di 'paradiso' per tutti noi."
Restammo lì per circa una mezz'ora a parlare del più e del meno fino a quando uno strano rintocco di un orologio non bloccò la nostra conversazione, "è ora di colazione su dai andiamo ti faccio conoscere gli altri"..."gli altri chi? Pensavo vivessi solo con tuo padre". Lo guardai perplessa. "Beh non proprio, dai andiamo su sono sicuro che saranno ansiosi di conoscerti", scendemmo in una grande sala dove un lungo tavolo centrale pieno di sedie era già elegantemente preparato per la colazione.
Come capotavola risiedeva Claudios che mi sorrideva in modo comprensivo, forse lui aveva capito che mi sentivo un po nervosa ed anche leggermente a disagio.
Si alzò dalla sedia e ci venne incontro "Felisia è un piacere averti con noi, allora ti stai trovando bene qui?", gli sorrisi, stranamente mi sentivo molto a mio agio con lui, aveva quel modo di fare da padre comprensivo e questo un po' mi rincuorava visto che io di padre non c'è ne ho mai avuto uno. "Certo, è meraviglioso qui, anche se devo ammettere che mi devo ancora ambientare", "ottimo ne sono felice, ricordati che qualunque cosa tu avessi bisogno basta che me ne parli e risolveremo ogni problema"..."ehm in realtà uno c'è né...non so come ci sia riuscito ma Bakster, il mio gatto è riuscito a venire qui, spero non sia un problema per voi", mi ero fatta improvvisamente triste, alla fine quel micio era l'unica cosa che mi rimaneva della mia vecchia vita, "oh non ti star a preoccupare te l'ho portato io, pensavo che avessi avuto bisogno di qualcosa della tua vita prima di questo per aiutarti ad abituarti meglio e non essere troppo triste". Un sorriso a trentadue denti si fece largo sul mio viso e spontaneamente lo abbracciai "Grazie veramente"..."te l'ho detto, tutto per i mei figli, adesso sediamoci gli altri arriveranno a momenti".
Mi misi seduta vicino ad Eric e Claudios e piano piano altri vampiri riempirono le sedie vuote...tutte tranne una. Tutti si sedettero al loro posto e mi guardarono curiosi. "Questa è Felisia, è nuova quindi cerchiamo di aiutarla in qualunque modo" tutti si presentarono ed incominciammo a mangiare. "Io sono Kate, la cugina di Eric, sai sei davvero molto bella",la ragazza affianco a me pronuncio piano e con voce molto dolce queste parole, "grazie, beh devo dire anche tu sei davvero bellissima" ed era vero, i suoi capelli castani e i suoi occhi del medesimo colore facevano contrasto con la belle bianchissima e i suoi lineamenti delicati la facevano sembrare una bambola di porcellana.
Stava per dirmi qualcosa finché la voce di Claudios non ci interruppe, "Kate, tuo cugino dov'è?", lei fece spallucce "Sai com'è Sebastian, non si sa mai dove sta"...dopo qualche minuto di silenzio la porta si aprii. "Scusatemi per il ritardo", un ragazzo incominciò a camminare verso il suo posto, che era proprio di fronte al mio e cercai di osservarlo meglio. Sembrava più grande di Eric ed era davvero bello devo dire, aveva occhi grigio-azzurri, capelli castani un po lunghi con un ciuffo ribelle da un lato del viso. I lineamenti erano un po duri ma stavano perfettamente bene con il suo corpo, spalle larghe e muscoloso...anche lui abbastanza alto. Ma la cosa più bella era il suo sguardo magnetico. Si mise seduto e penso che mi abbia notato solo ora perché incominciò a guardarmi  stranito "È una nuova arrivata, Felisia lui è Sebastian". "Piacere di conoscerti" la sua voce abbastanza scocciata non premetteva nulla di buono.

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Scusate se non ho aggiornato prima ma non sapevo come presentare i due nuovi personaggi.
Ah già se ve lo state chiedendo beh per Sebastian...si ho preso spunto da Sebastian Stan, anche se ovviamente non avrà lo stesso cognome.
Spero che la storia vi stia piacendo~
By by❤~~

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 31, 2017 ⏰

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