Cap.30 -La versione migliore di te

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Gaia's pov

Sia la carta della busta che quella della lettera hanno lo stesso profumo di Rosh, mischiato a quello dell'inchiostro.

Con le mani che tremano impazienti di avere qualcosa di suo tra le mani, apro meglio il foglio piegato in due contenuto nella busta profumata, e per un istante guardo estasiata l'insieme delle parole scritte a caratteri tondeggianti.

Probabilmente dovrei esitare, chiedermi se è la cosa giusta, ma ovviamente non lo faccio, ed incomincio a leggere subito, con il fiato sospeso.

Gaia. Quanto si può racchiudere in un nome, se lo si vuole, non è vero? Gaia. Un nome comune, che prima di te non significava nulla per me, ma che adesso significa talmente tanto...

Sospiro, e mi siedo sul letto, raggomitolandomici subito dopo. So già che alla fine di questa lettera starò piangendo a dirotto, per cui tanto vale prepararsi

Prendo un altro bel respiro e continuo a leggere

Probabilmente quello che sto facendo non è giusto, perché ho fatto una pazzia, una cosa completamente sbagliata, e ti ho fatto male. Tanto male. Hai provato a nasconderlo, ma ti ho fatto male, e non c'è momento in cui non me ne sia pentita. Ogni istante, ogni attimo mi chiedo che mi è preso. Ti voglio mia così tanto. Ma tu non mi vuoi adesso, ho rovinato tutto ció che mi permetteva di andare avanti con il sorriso, cioè tu, cioè noi. Ora che ci penso, non ci siamo mai dette cosa fossimo, lo abbiamo dato per scontato forse, oppure era qualcosa molto superiore allo stare insieme, come un legame indissolubile che mi sento di avere da sempre con te. O almeno, questo è quello che io provo, ed in questi giorni di certo non potevo venire a chiederti conferma, per cui mi ritrovo a sperare che sia così anche per te, nonostante tutto.

È così difficile mettere su carta ciò che si prova, l'ho sempre trovato difficile, ma mai quanto ora, mai come in questo momento. Sono seduta in uno dei tavoli dello studio, da sola, e la pioggia picchietta sul tetto, trasmettendomi tantissima malinconia, tristezza e mancanza di te.

Mi manchi Gaia. Mi manca il tuo profumo di mare e di fresco, le tue mani a contatto con le mie, anche quando non avremmo dovuto, gli sguardi, lo stare abbracciate come se fossimo un qualcosa di unico. Vorrei che fossi qui con me ad ascoltare la pioggia, sarebbe così bello. So che non ti merito, lo so. So che ho fatto una pazzia, ad infilarti questa stupida lettera nella borsa, mentre eri altrove, a non pensarmi. Mentre io ogni secondo ero con lo sguardo perso, a cercarti, e tu non comparivi mai.

Le lacrime incominciano a scivolarmi calde giù per le guancie mentre continuo a leggere, divorando ogni singola parte di sé che Rosh ha voluto donarmi con questa lettera

È che non ci riesco, sto morendo dentro Ga. Dico sul serio, non ce la faccio a dimostrartelo scrivendo, ma se fossi lì, te lo giuro, capiresti quanto io ti ami. Te lo dimostrerei in ogni istante. Perché credo di amarti veramente, e nel modo più profondo che mi è possibile. Ed ho rovinato tutto. Non ho mai incontrato una persona come te. Tutti mi guardano e dicono cose come "Guarda i capelli di quella", "Guarda come si veste", "Quanto me la farei", e via dicendo. Io l'ho sempre trovato bello, in un certo senso, che le persone si accorgessero di me grazie alla mia diversità, alla mia per così dire "bellezza alternativa". Poi arrivi tu, piano piano entri nella mia esistenza ed incominci ad essere tutt'uno con essa. Sei stata la cosa che mi ha risollevata da quello che rischiavo di diventare, hai saputo volermi per come ero dentro, e non per come sembravo vista da fuori. Ogni tuo bacio, ogni tua carezza, è stato un farmi capire chi sono, farmi capire che voglio piacere agli altri per gli stessi motivi per cui sono piaciuta a te, farmi capire chi io sia veramente è stata una cosa straordinaria che tu mi hai fatto. Ed io come ti ringrazio? Spezzandoti il cuore e calpestandolo. Ci sto male, mi faccio del male per quello che ti ho fatto. A volte mi viene da urlare nel cuore della notte, quando mi risveglio dopo un incubo,  allora mi sporgo un pò per guardare se ci sei. Sei sempre lì, che dormi o agitandoti un pò o dormendo con la testa affondata nel cuscino, come se non volessi essere dove ti trovi. E non hai tutti i torti. Quello che voglio dire è che mi odio così tanto per averti fatto questo. Mi vergogno anche, perché questa è una lettera davvero molto intima, ma non importa, perché se mi devo aprire con qualcuno, quella persona devi essere tu.

Scusami tanto per le macchie e le sbavature , è che sto piangendo. Fuori piove, tu non ci sei, e le lacrime in questi casi arrivano e non se ne vanno più.
Ho fatto troppi errori nella mia vita, che seppur non sia stata così lunga, a me lo è sembrato. Tu hai dilatato il tempo, mi hai fatto capire chi sono, Gaia. Ti amo, non smetterò di ripeterlo. Ho troppe cose da dirti per un foglio solo, e "ti amo" le racchiude tutte. Amo ogni singolo centimetro, pezzetto, comportamento e difetto di te. Una delle mie frasi preferite è "sii la versione migliore di te". Ma questo già lo sai. Il punto è, sono veramente la parte migliore di me, senza di te? Penso proprio di no. Semmai, sono la mia versione peggiore.

Che frase stupida, vero?

Anzi, non è la frase ad essere stupida, probabilmente sono io. Non c'è scusante per ciò che ho fatto, e non so elencarti i motivi per cui dovresti perdonarmi, anche perché sono un egoista, una dannata egoista. Ti dovrei lasciare andare, ma non lo faccio, perché voglio che tu sia mia. Sono anche egocentrica a volte, lunatica e troppo pensierosa. Ma ti giuro, tutte le volte in cui non ti ho risposto, era perché pensavo a cosa avrei voluto dirti veramente, a come avrei voluto baciarti, anche davanti alle telecamere. Che si fotta il resto del mondo, avrei dovuto dire, io ho lei. Invece sono rimasta ferma, aspettando di avere l'occasione per fare e dirti ciò che volevo. Ma come sempre rovino tutto.

Mi sento singhiozzare disperatamente, quasi fossi un altra persona, mentre finisco l'ultima parte della lettera, che adesso è ondulata anche per colpa delle mie, di lacrime

In questi giorni mi guardo allo specchio e mi vedo dimagrita, spenta, falsa ed insignificante, trasparente quasi. Questa volta la musica non mi salverà, se tu te ne vai.
Non so se mi ami, mi piace tanto pensare di sì, perché ho sempre trovato stupidi gli amori non corrisposti. Se l'altro non ricambia, che ami a fare? Ma solo ora capisco che quello non era amore, questo lo è, questo starsene a piangere seduti per terra in uno studio polveroso, per una ragazza che hai ferito e che pensi non ti perdonerà mai. Ti amo Ga. Tanto, così tanto da togliermi il fiato. Ma non merito che tu mi ricambi, eppure non posso evitare di sperare che un giorno tornerai da me.

Volevo solo dirtelo.

Rosh

Mi stringo la lettera al petto come se fosse Rosh stessa, piagnucolando come un idiota

La rileggo una volta, due, tre, quattro, fino a perdere il conto. Fisso ogni "ti amo" per almeno 30 secondi, per poi ripeterlo sussurrando, quasi non volessi crederci

Non ho il suo numero, se lo avessi la chiamerei immediatamente. Dovrò aspettare domani sera, troppo tempo, per riverderla.

In sua sostituzione userò questa lettera, che già conosco a memoria. La terrò vicino a me, in attesa di poterla rivedere, e la rileggeró ogni volta che mi mancherà.

È inevitabile, siamo legate l'un l'altra. Soffre una, l'altra sta ancora peggio

Una è felice, l'altra si nutre letteralmente della sua felicità, diventandolo a sua volta

In questo momento lei mi manca, ed incomincio a chiedermi se questa cosa dei legami sia molto più profonda di quanto non si possa concepire. È incredibile come, anche se mi manca tanto, io la senta allo stesso tempo vicina a me, come se mi stesse abbracciando e coccolando, cosa che peraltro non fa da troppo tempo.

Mentre scendo le scale per tornare dalla mia famiglia, penso che abbracciarla sarà la prima cosa che farò quando la rivedrò.

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