18. La nuova balia

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Non stava più nella pelle. Tutto sembrava andare di bene in meglio. Poteva stare vicina ad Alejandro e per di più aveva saputo dell'esistenza del bambino. Solo una cosa la preoccupava: Sandra. Aveva saputo da una delle nuove domestiche della villa che lei e suo marito Ricardo sarebbero andati a vivere lì, scelta presa durante l'ennesimo battibecco tra lei e Raimundo. Già, Raimundo. Le cose con lui non andavano bene, ormai faceva finta che lei non esistesse e questo la feriva profondamente. A volte le veniva voglia di attaccarsi al campanello de la Traba e aspettare fino a quando non fosse riuscita a parlarci, ma il suo orgoglio era troppo forte e ogni volta le impediva di farlo. Quella mattina si sveglió molto presto; doveva lasciare la stanza che aveva occupato (anche se per poco) alla locanda e arrivare alla Villa prima che il piccolo Tristan si svegliasse, così da cominciare fin da subito ad occuparsi di lui.

-mi dispiace lasciarti così senza preavviso- si scusó di nuovo con Emilia

-non dovete scusarvi di nulla; chi non vorrebbe prendersi cura di quell'angioletto?- le disse dolcemente mentre la abbracciava

-verró a trovarti tutte le volte che potró, promesso- le diede un bacio sulla guancia, prese le sue valigie e si diresse verso la Villa con l'aiuto di Mauricio, che si era offerto di accompagnarla.

-ti ringrazio Mauricio, è bello sapere di poter contare su un amico come te- Mauricio sorrise tristemente; voleva essere più di un amico, ma per il momento si accontentava di starle vicino e aiutarla.
Una volta arrivati alla Villa, Alejandro la accolse a braccia aperte e le fece fare un giro veloce della casa e Mauricio ne approfittó per lasciare le valigie nella sua stanza, che curiosente non era con il resto della servitù, ma ai piani dei signori. Alejandro giustificó la scelta dicendo che così sarebbe stata più vicina alla camera di Tristan nel caso avesse avuto bisogno di qualcosa.

-io vi lascio signore, ho molte cose da fare- Mauricio fece un lieve gesto del capo per salutare

-aspetta Mauricio- lo fermó Alejandro -potresti dire al tuo signore di venire per cena? Devo parlargli di alcune idee che ho per le mie terre-

-ma certo signore, ai vostri ordini- e questa volta sì, se ne andó, non notando lo sguardo preoccupato di Francisca. Avrebbe rivisto Raimundo, ma non poteva sopportare di venire ignorata un'altra volta. Fortunatamente Alejandro la distolse dai suoi pensieri

-se vi va potete andare a svegliare Tristan, credo che sia ora di colazione-

-come volete signore- si sorrisero e Francisca lo lasció in salone per andare a svegliare il piccolino. Entró piano per non far rumore, si sedette sul letto e lo guardó per qualche istante. Era proprio uguale a suo padre! Le dispiaceva svegliarlo, sembrava proprio un angioletto, ma non voleva già disobbedire agli ordini. Piano piano gli accarezzó i capelli e lo chiamó dolcemente, fino a quando Tristan non aprì gli occhi e se li strofinó con le manine.

-chi sei?- le chiese assonnato

-mi chiamo Francisca e spero che da oggi io e te potremo essere buoni amici- gli disse con un sorriso. Il bambino la guardó pensieroso per qualche secondo, poi si convinse.

-va bene- le disse, anche se poco convinto. Francisca lo prese, lo fece sedere sulle sue ginocchia e cominció a coccolarlo. La sua mente tornó indietro di anni, a quando Alejandro era piccolo e lo coccolava allo stesso modo. Tristan, ancora assonnato, si riaddormentó tra le sue braccia e lei decise di non svegliarlo. Dopo qualche minuto si accorse che Alejandro era rimasto sulla soglia della porta a guardarli. Quella donna le ricordava qualcuno, ma per quanto ci pensasse, non riusciva a ricordare. La considerava una donna dolcissima, ma con un carattere molto forte. Quando Francisca si accorse di lui, si alzó con Tristan ancora in braccio e gli si avvicinó per farlo accarezzare anche a lui.

-avete un bambino bellissimo- gli disse

-grazie, è impossibile da descrivere la gioia che provo quando sto con lui-

-vi capisco benissimo. È tanto grande la gioia, ma anche tanto grande il dolore quando si è lontani- rispose Francisca. Alejandro pensó quindi che anche Francisca avesse un figlio, ma che per qualche motivo ora fosse lontana da lui. Aveva intuito che quello era un argomento molto doloroso per lei, per cui decise di non indagare.

-sveglia dormiglione- si avvicinó all'orecchio di suo figlio e piano piano lo sveglió. Il bambino si mosse tra le braccia di Francisca, ma continuó a tenere gli occhi chiusi. Francisca allora decise di portarlo giù in salone in braccio e una volta arrivati, lo fece sedere a tavola per cominciare a farlo mangiare.
Dopo qualche capriccio, finalmente riuscì a distrarlo per fargli fare colazione.

-che cosa avete in mente di fare oggi?- le chiese Alejandro

-pensavo di portarlo a fare una passeggiata in paese, è una bellissima giornata-

-splendida idea! Vorrei accompagnarvi, ma ho moltissime cose da fare-

-non preoccupatevi, potrei chiedere a una delle vostre domestiche se vuole accompagnarci-

-no, io ho un'idea migliore. Sono sicura che mia madre sarà entusiasta di venire con voi!-

una nuova vita - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora