1. Incontri

1.5K 31 14
                                    

Don Anselmo era piuttosto nervoso; aveva deciso di andare a la Traba per chiedere a don Raimundo un'offerta per i più bisognosi, ma sapeva bene che sarebbe stato un compito difficile.
Lo aspettava in salone già da qualche minuto, quando finalmente lo vide arrivare; indossava un completa nero molto elegante, che gli donava molto. Gli piaceva essere sempre impeccabile e ostentare la sua ricchezza davanti a tutti.
-buon pomeriggio don Anselmo, cosa vi porta qui?- poi, una volta arrivato al tavolino dei liquori aggiunse -volete un bicchiere?-.
Il parroco negó con un cenno del capo e si sedette sulla poltrona vicino a lui.
-ebbene, come mai questa visita?- chiese ancora Raimundo.
-vedete, don Raimundo, non vorrei abusare della vostra generosità, ma i paesani hanno davvero bisogno di denaro per mangiare e..- Raimundo lo interruppe con un gesto della mano -don Anselmo, non sono un'associazione di carità, non potete venire a disturbarmi ogni volta che ne avete voglia-. Il signore della Traba era piuttosto irritato, tanto che don Anselmo capì che non avrebbe ottenuto nulla quel pomeriggio. Decise quindi di scusarsi per il disturbo e andarsene.

Appena finito di dire la messa del pomeriggio, una donna gli si avvicinó.
-buona sera padre- lo salutó.
-buona sera figliola, che cosa vi serve? Non vi ho mai vista da queste parti- rispose cordialmente il parroco.
-sono appena arrivata in paese e ho un disperato bisogno di lavorare-
-non saprei come aiutarvi, purtroppo in questo paese la povertà è tanta e i lavori sono pochi- rispose sconsolato.
-vi prego, pensateci un attimo- insistè la donna.
-bhe, forse..- pensó il parroco -potreste chiedere a don Raimundo Ulloa, vive nella casa padronale, ma vi afferto, è possibile che non vi riceva nemmeno- concluse.
-vi assicuro che mi riceverà, ottengo sempre quello che voglio- rispose la donna.
-vi auguro buona fortuna. Approposito, come vi chiamate?- chiese incuriosito don Anselmo.
-Francisca Montenegro- disse.
-grazie ancora padre, vi faró sapere cosa mi risponderà- concluse e se ne andó.

Stava cenando da solo, come tutte le sere, accompagnato soltanto da un bicchiere di vino.
-questa minestra fa schifo!- ormai la domestica ci era abituata, ogni volta era la stessa storia, si lamentava sempre, dicendo non gli andava mai bene niente, ma poi finiva tutto quello che aveva nel piatto. Senza dire nulla, Antonia si ritiró in cucina a preparare il secondo.
Il campanello suonó subito dopo, così la domestica fu costretta a tornare immediatamente al piano superiore per evitare di ricevere l'ennesima sgridata dal suo padrone.
-chi diavolo è a quest'ora?- borbottó Raimundo.
Antonia cercó inutilmente di far desistere Francisca dal voler parlare personalmente con il signore de la Traba, accompagnandola fino al salone, dove Raimundo aspettava spazientito.
-e tu chi saresti?- le chiese.
-mi chiamo Francisca Montenegro- rispose lei -sono qui perchè ho bisogno di un lavoro- concluse.
-e perchè lo cerchi qui? Vattene, non ho bisogno di te- disse sprezzante.
-ve lo chiedo per favore- tentó di convincerlo Francisca.
-fuori da casa mia- ordinó.
Francisca dovette arrendersi, tornando da sola in paese a chiedere a don Anselmo di ospitarla per una notte.
Raimundo tornó a sedersi, ma gli fu impossibile non pensare alla donna che aveva appena conosciuto. Era bella, con un carattere forte e orgoglioso; quando ci pensava, un brivido che non riusciva a spiegarsi gli percorreva la schiena.

Il giorno seguente decise di passare la mattinata a guidare la macchina che aveva acquistato da poco.
Gli piaceva la velocità, per questo accelleró il più possibile lungo il rettilineo, non accorgendosi che una donna stava camminando nella direzione opposta.
Frenó più forte che potè, ma non riuscì a schivarla.
Scese velocemente dall'auto e andó a sincerarsi delle sue condizioni.
La donna si alzó dolorante
-siete impazzito?-  urló.
-mi dispiace, non vi ho vista- disse Raimundo. La sua sorpresa fu tanta, quando vide che la donna davanti a lui era la stessa che gli aveva chiesto lavoro la sera prima.
La aiutó ad alzarsi, ma Francisca si separó bruscamente.
-dovrei denunciarvi- disse.
-no, aspetta, ti propongo un accordo- riflettè Raimundo -ti assumo come domestica in cambio del tuo silenzio- propose.
Francisca ci pensó per qualche istante, poi rispose.
-d'accordo, accetto il lavoro-.

una nuova vita - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora