UNO

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- Detective Beckett, buongiorno, dovrebbe venire subito, dobbiamo parlarle.
- Scusatemi, ma oggi è una giornata particolare, c'è il funerale del mio capitano. Possiamo rimandare?
- No, mi spiace. È molto urgente. Si tratta di una cosa di pochi minuti. Avrà tutto il tempo di presenziare al funerale del capitano Montgomery.


Era cominciata così quella mattina per Kate. La mattina di una notte passata senza dormire. L'ennesima, dopo il fatto. Dopo l'hangar, la sparatoria ed il patto con Castle, Ryan ed Esposito. Ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva Roy a terra, pensava alle sue ultime parole che rimbombavano nella sua mente. Avrebbe dovuto fare di più, avrebbe potuto fare di più se non ci fosse stato Castle a bloccarla a fermarla, se non si fosse messo in mezzo in due di sicuro ce l'avrebbero fatta e Roy sarebbe ancora vivo e lei non avrebbe dovuto ritirare fuori quell'uniforme nera, troppo solenne, troppo scomoda, troppo triste. Il tempo che era passato dall'ultima volta che l'aveva indossata era tanto, ma le sembrava troppo poco. Una giovane vita, un collega morto in servizio durante un inseguimento. Ora era di nuovo lì, appoggiata sul suo letto e la doveva solo indossare. Solo. Buttò il telefono sul letto e cercò un porta abiti dove riporla. Non voleva certo andare in giro vestita in quel modo. L'avrebbe tenuta il meno possibile, solo per la cerimonia.

Passò al distretto dove Ryan ed Esposito erano già vestiti di tutto punto, con il distintivo in vista listato a lutto.

- Ehy Beckett non hai la divisa? - Le chiese Javier e lei gli mostrò il portaabiti appoggiandolo sulla sua scrivania.

- Devo sbrigare una cosa. Torno più tardi.

- Farai in tempo, vero? - Domandò Kevin preoccupato.

- Certo. - Tornò agli ascensori a passo spedito. Prima andava, prima sarebbe tornata, prima avrebbe fatto finta che era una giornata normale.

Guardò l'orologio. Aveva poco più di mezz'ora per tornare al distretto, cambiarsi e andare con gli altri colleghi. E con Castle.

Kate stringeva tra le mani quei fogli che le avevano appena dato al laboratorio. Ripensava a quelle domande strane sulla sua salute, erano giorni o forse più che non faceva caso alla sua salute. Stava bene? No, ma era normale, si ripeteva, visto quello che era accaduto. Come si poteva stare bene? Si era anche dimenticata di aver fatto quella visita di routine, obbligatoria ogni anno. Perché doveva pensarci, poi? Non l'avevano mai chiamata dopo averla fatta, era solo la prassi. Ti chiamavano solo se c'era qualcosa che non andava. E a lei l'avevano chiamata quella mattina, con la massima urgenza, perché come le aveva detto il medico, lei non può continuare a svolgere il suo lavoro. Le era crollato il mondo addosso, in quel momento ed ancora stava cercando di rimetterlo sù, in qualche modo, seduta in quella panchina del piccolo giardino non lontano dal distretto.

Il medico era sembrato volerla rassicurarla. Non doveva essere né la prima né l'ultima persona che si era trovato davanti in quelle condizioni, eppure lei non aveva visto nulla di rassicurante in quello che le diceva.

Aveva sfogliato negli ultimi minuti quei fogli più volte, guardando i valori con gli asterischi ed uno inequivocabilmente troppo altro che voleva dire solo una cosa: era incinta. Era stata forse l'unica donna al mondo a non credere alle analisi e ad usare come controprova un test di gravidanza comprato nel primo negozio incontrato e fatto in un bagno pubblico. Due volte, per sicurezza. Perché si ripeteva, anche se non ne era convinta nemmeno lei, che magari potevano aver sbagliato persona, uno scambio di provette, poteva capitare, no? No. Non era capitato. Aveva aspettato i fatidici minuti sola, chiusa in un bagno pubblico e poi aveva visto che entrambi dicevano la stessa cosa: era incinta.

Aveva poi nello stesso bagno vomitato non sapeva nemmeno cosa visto che non ricordava l'ultima volta che aveva mangiato, forse solo la vodka bevuta la sera prima, con l'intento di stordirsi e dormire. Inutile. Le aveva chiesto quel medico proprio poco prima se avesse mai avuto casi di nausea o vomito negli ultimi giorni e no, non li aveva avuti, ma sembra che ora che sapeva, si presentassero tutti insieme con gli interessi in un solo momento.

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