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Erano le tre. Sì, le tre di mattina.
Faceva caldo, molto caldo, Amalia non riusciva a respirare, le mancava l'aria.
Cercò di aprire gli occhi, ma erano come incollati; una sensazione di calore la pervase da capo a piedi, stava bruciando! Le scapole le facevano male e la testa le girava vorticosamente. "Sto per morire." Pensò Amalia, ma dopo pochi minuti, che per lei sembrarono secoli, il caldo lasciò spazio ad un freddo glaciale, da togliere il respiro.
Si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore, "é stato solo un sogno" si disse; fece per alzarsi dal letto e correre in bagno, ma quando i suoi occhi misero a fuoco le sue mani che spostavano le coperte, gettò un urlo: aveva le unghie affilate e...trasparenti. Le coperte erano zuppe di sangue, Amalia guardò con orrore il suo letto che solo la sera prima era bianco e candido, mentre ora era rosso, completamente.
Si precipitò in bagno e si guardò allo specchio, aveva la bocca piena di sangue, e due canini affilati spuntavano da essa.
Si tastò le scapole, laddove sentiva un dolore atroce, e constatò che aveva delle ali, oltre al sangue. "Cosa mi é successo?" Si domandò.

Trascorse un'ora al bagno, dopo essersi guardata a lungo allo specchio decise di uscire e chiedere aiuto, di chiamare Violet.
Mise a soqquadro la stanza, ma del cellulare nemmeno una traccia, si maledisse per non aver convinto sua madre a comprare un telefono fisso, e ricominciò la ricerca al piano di sotto.
Mentre scendeva in fretta le scale, ebbe una specie di visione, o qualcosa del genere: una donna entrava in casa e le intimava di restare ferma, o per lei sarebbe finita. Sentì un rumore alla porta, come delle unghie che passano sul legno, e una donna dai capelli lunghissimi varcò la soglia,
«Ferma! Prova a fare un altro passo e per te é finita.» disse la donna. La guardava con occhi di fuoco, ma quel che colpì maggiormente Amalia furono le sue ali. Aveva ali diafane che si fondevano con il blu della notte, erano stupende e terribilmente paurose. D'un tratto la donna scomparve e Amalia sentì un dolore al petto, come se la sua anima stesse tornando nel suo corpo, una sensazione strana, mai sentita prima d'allora; aprì gli occhi e si guardò attorno, era nel bagno. Quando c'era arrivata? Forse era stato un sogno, era stato un incubo, e quindi lei era ancora umana, era normale. Si guardò allo specchio, ma subito lo sconforto la pervase: stessi canini, stesse unghie affilate, e stesse ali nere.
Sentì di nuovo delle unghie graffiare il legno della porta d'ingresso, era la donna? Amalia si alzò di scatto e corse alle scale, si affacciò quel tanto che bastava per vedere la porta, e da essa entrò la donna, si guardò attorno come in cerca di qualcosa, o meglio, di qualcuno. Amalia sentì un brivido lungo la schiena e seppe con certezza che non era un luogo sicuro, casa sua. Tornò nella sua stanza, si chiuse dentro a chiave e prese le prime quattro maglie che le capitarono sotto mano, due paia di pantaloni, la sua giacca preferita e il suo zainetto dark, dentro il quale c'era il telefono, si era dimenticata di guardarci dentro prima. Uscì dalla finestra con un salto che se fosse stata una persona normale a farlo si sarebbe sicuro rotta un gamba; cominciò a correre senza una meta, seguì il suo istinto, che le diceva di correre verso la campagna, verso la periferia di Roma. Passò davanti casa di Violet, ma non si fermò; aveva paura che quell'essere potesse raggiungerla e far del male alla sua amica.
Continuò a correre.

La strada sembrava allungarsi sempre di più, ma nonostante ciò, Amalia non era stanca, anzi, si sentiva carica; forse era solo la paura di essere catturata dalla donna, o, dato che aveva percorso più di 20km, stava scappando da se stessa e dal mostro che era diventato.
Si fermò solo quando scorse l'entrata dell'autostrada. Amalia non aveva mai avuto paura di nulla e adesso si trovava di fronte alla paura, ma a quella vera. Doveva scappare, ma dove? Mentre cercava un posto nella sua mente per rifugiarsi dal pericolo, vide con la coda dell'occhio una figura nera uscire da dietro un albero.

La stirpe dei VampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora