sugar daddy [ziall] 》traduzione.

[sette]

"Niaaaaall! Biondo ossigenato! Non sai cosa ti stai perdendo, cazzoo!"- Gridò Calum come un idiota, sicuramente aveva bevuto abbastanza per quella sera.

"Scusa Calum, però ha ragione. Questo alcool è fantastico!"- Disse Luke emozionato.

"Oh sì, dovevo immaginarlo. Cora è piena delle migliori cose."- Rispose Niall al telefono, sdraiato sul suo letto, con addosso solo dei pantaloni.

"Devi venire, ci sono alcune ragazze che sono sul punto di togliersi i reggiseni!"- Esclamò Michael, Niall rise per quanto questi quattro avessero bisogno di scoparsi una ragazza in quel preciso momento.

"Magari un altro giorno. Però se Tina è una di queste ragazze, non fate gli stronzi e passate le foto."- Dopo che i suoi amici accettarono, Niall li salutò e mise giù. Si mise sotto le coperte senza dispiacersi sul serio di non essere andato alla festa. Era sincero con sé stesso, si era divertito tanto ad andare alla fiera, in più aveva un nuovo pinguino di peluche.

[....]

"Figliolo, svegliati."- Disse sua mamma amorevolmente, dopo essere entrata nella stanza e avergli tirato di dosso le coperte.

"Cinque minuti."

"Chi ti ha dato questo peluche?"- Chiese la donna stranita.

"Che?"- Il biondo si mise a sedere sul letto con gli occhi ancora mezzi chiusi e i capelli in disordine. Aprì gli occhi e vide il peluche tra le sue braccia e sorrise nervoso. -"Oh questo. Me l'hanno dato Ashton e Calum."

"Perché?"

"Un regalo di amicizia?"- Si morse il labbro sperando che sua madre gli credesse e uscisse finalmente dalla stanza.

Sua madre sorrise e scosse la testa, credendoci appena a ciò che le aveva detto suo figlio, senza voler continuare a parlarne e uscì da lì. Niall ringraziò il cielo che sua madre non fosse più curiosa quanto prima.

Il biondo si alzò dal letto e si tolse tutti i vestiti che aveva addosso. Camminò fino al cassettone per tirare fuori un paio di boxer puliti, se li mise e poi si posizionò davanti allo specchio guardando il proprio corpo.

"Sembra che mi sia cresciuto il culo."

Dopo essersi toccato un po' il sedere, per vedere se avesse ragione o se la sua vista fosse peggiorata, si aggiustò bene il pene dentro le mutande e guardò che fosse okay da fuori. Non aveva il pene piccolo, era di una misura normale, quasi grande e al ragazzo andava bene così. Continuò ad aggiustarsi e tirò fuori dall'armadio l'uniforme del lavoro, dei pantaloni color grigio e una camicia verde.

Dopo essersi aggiustato i capelli si diresse al bagno a fare i suoi bisogni.

"I want to break free...I want to break free! God knows, God knows, I want to break free!"- Cantava in bagno mentre finiva di fare la pipì. Quando finì di lavarsi le mani si mise le scarpe e scese giù per fare colazione. -"I've fallen in love, I've fallen in love for the first time! Buongiorno papà!"

"Buongiorno Niall."- Lo salutò suo padre guardando il giornale.

Sua madre mise a tavola due piatti con uova e pancetta. Niall amava la cucina di sua mamma, era la migliore secondo lui.

[....]

"Mmm Niall, che bello che sei oggi."- Gli disse Lester, un ragazzo che lavorava nella caffetteria come lui, dal mattino al pomeriggio.

Lester era un ragazzo molto bello e con un bel corpo. Era molto alto e aveva un sorriso molto bello e aveva i capelli pettinati alla Elvis Presley. Era un ragazzo gradevole, ma molto insistente.

"Oh ti prego, usiamo la stessa uniforme."- Rispose Niall mettendo in ordine i tavoli.

"Sei libero lunedì dopo scuola?"

"Ehm no, ho da fare."

"Non hai mai tempo."- Gli rispose il suo collega incrociando le braccia e guardando discretamente il suo sedere o le sue gambe, Niall non ne era molto sicuro.

"Mi dispiace."- Il biondo si girò a guardalo e si sedette sopra uno dei tavoli. -"Magari possiamo uscire qualche altro giorno."

Lester annuì e si girò andando via per controlla che le cose in cucina fossero apposto. A Niall non piaceva rifiutarlo, soprattutto perché quando iniziò a lavorare lui lo aiutò molto, ma Lester non gli piaceva, in più non voleva avere una relazione con nessuno in quel momento. Soprattutto perché c'era Zayn.

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Here it is.