VIII

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Ricordo in particolare una sera, dopo esserci consumati nel fuoco del nostro eterno amore, lei mi comunicò che quello stesso pomeriggio aveva discusso con il padre. Quest'ultimo, in accordo con la famiglia di un giovane nobile aveva deciso di maritarla.

Fu come ricevere una pugnalata al cuore, come morire una seconda volta.

Decidemmo che saremmo scappati, insieme per vivere il nostro amore.

Tre giorni dopo mi confidai con Sebastian, che nonostante avesse già scoperto tutto, fece finta di nulla, assumendo una maschera di sorpresa talmente esagerata da farmi scoppiare a ridere.

Avevamo deciso che saremmo scappati in Francia, dove lei non aveva parenti. Avremmo abitato nella villetta dove circa un secolo e mezzo prima stavamo io e Sebastian.

Le scrissi una lettera, per confermare il tutto, ma non arrivò mai risposta.

Ero preoccupato, non aveva mai mancato di rispondermi. Decisi che avrei lasciato passare un giorno, massimo due, poi sarei andato da lei.

La notte di due giorni dopo m'intrufolai nella camera di casa sua.

Non c'era nulla.

Nel senso che oltre a non esserci lei non c'era nient'altro: i mobili erano stati coperti con grandi teli bianchi. Come quando ci si trasferisce o si trasloca.

Non c'era alcun oggetto personale in quella stanza, erano stati tolti persino i quadri.

Tornai a casa rassegnato.

Restai chiuso in casa per molto tempo, non mangiavo, non facevo nulla.

Da buon amico Sebastian era molto preoccupato, escogitava veri e propri piani per farmi uscire da quella camera.

Passavo i giorno ad osservare e tenere tra le mani un ciondolo: era ovale, viola chiaro con sfumature bianche ed il bordo, così come il retro, erano in oro bianco.

Io avevo quella collana, lei aveva un anello: un ovale viola-bianco identico.

Me la rigiravo tra le dita, andando a ritroso con la memoria.

Dopo una settimana che stavo chiuso in stanza, in un pomeriggio nuvoloso Sebastian venne a bussare alla mia porta.

Stufo delle continue volte che lo faceva gli aprii facendolo entrare.

La tenda era spalancata e si vedevano le nuvole che lentamente coprivano il sole, occupando il suo posto nel cielo.

Si sedette su una delle poltrone accanto al piccolo camino acceso che c'era in tutte le stanze, guardando affranto e pensieroso i movimenti che compivano le fiamme: ballavano con grazia ardendo la legna, con i loro colori forti bruciavano tutto ciò che incontravano.

Lo guardai senza capire perché stesse così, fermo immobile, quando poi mi porse un giornale che aveva in mano.

Un tuono squarciò il silenzio, dando il segno dell'imminente temporale che si sarebbe abbattuto sulle strade e case londinesi.

I genitori avevano cercato di mantenerlo segreto ma i giornalisti ne erano venuti a conoscenza lo stesso, anche se due settimane dopo.

Un tuono illuminò il cielo, ormai scuro e buio, come segno della terribile notizia di cui a breve sarei venuto a conoscenza.

La prima cosa in un giornale che leggeresti è il titolo, giusto? Scritto più grande, in grassetto, è la prima cosa che salta all'occhio.

" Deceduta la primogenita McGrouver: trovata dissanguata in un vicolo "

Un dolore così potente, così angusto non l'avevo mai provato. Era come se mi avessero strappato il cuore dal petto per poi bruciarlo davanti ai miei occhi, senza che io potessi fare qualcosa per impedirlo.

After my Death Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora