New Orleans, 2066
Sebastian è davanti a me, che gesticola attirando l'attenzione dei passanti.
<< Seb, Seb! Piantala di muovere le braccia al vento come un cretino! La gente ti prenderà per ubriaco! >> sbotto esasperato sorridendo.
<< Non chiamarmi così! Sai quanto lo odio. E' come se ti chiamassi Jo. E tu non sopporti essere chiamato così >>
Ha ragione: lo odio quel soprannome.
<< Okay, la smetto... Seb >>
Lui continua a dire che gli da fastidio, ma in fondo in fondo gli piace.
Stiamo camminando per strada, alle dieci di sera, per andare ad una stupida festa in discoteca dove lo hanno invitato dei suoi amici.
Cioe, loro credono di essere suoi amici.Mi ha costretto ad accompagnarlo accusandomi di non uscire a divertirmi mai abbastanza.
Ed ora eccomi qua: con degli skinny ed una maglia maniche corte neri, gli anfibi scuri ai piedi ed il mio inseparabile giubbotto di pelle.
Lui con un jeans scuro aderente, le Vans ed una maglia come la mia bianca.Ma chi me l'ha fatto fare...continuo a chiedermi.
In questo ultimo periodo abbiamo ricominciato a girare il mondo, ma questa volta non per visitare le sue bellezze.
L'idea ci è stata fornita da un film: Twilight. Non si attiene molto alla realtà, ma tanto nessun film sui vampiri lo ha mai fatto. Quando l'ho fatto vedere la prima volta a Sebastian, lui ha cominciato a sclerare ed urlare contro il televisore talmente tanto che per poco la sua voce non si sentiva anche nello stato accanto.
Perciò dopo aver girato vari licei ed università di vari stati ora siamo qua, a New Orleans, e frequentiamo il quarto anno del liceo Stunken: dove apprendiamo la nobile quanto fantastica arte della recitazione.
E' una cosa strana, di solito andavamo in scuole scientifiche; ma è ancor più strano che a proporla sia stato Seb.
Siamo appena arrivati davanti alla discoteca: Immortal Insomnie
Guardo il mio amico << No ma... cioè, dovrei ridere? >> ed indico l'insegna illuminata.
Lui in risposta alza le spalle.
Dentro il locale l'aria è satura di alcol, una marea di corpi sudati balla sulla pista, muovendosi a ritmo.
Vado subito al bancone a ordinare: Vodka e Red Bull per Seb e Vodka Liscia per me.
Dopo aver preso le bibite mi dirigo verso il mio amico, che ha trovato un divanetto ed ora è seduto con due tipe accanto.
Il solito
Mi siedo anche io lì con loro e osservo la calca di persone.
Osservo le persone, i ragazzi che ansanti si agitano sulla pista da ballo.
Scorgo quasi subito una chioma bionda, la ragazza è di schiena ma sembra familiare. Si gira e le vedo il viso.Vorrei dire di essere impallidito, ma non è una mia capacità farlo.
La ragazza è identica a lei: gli stessi capelli dorati, lo stesso corpo, lo stesso viso... persino le dita delle mani sono uguali alle sue.
Quando apre gli occhi credo di stare per cadere, tanto mi tremano le gambe: enormi occhi da cerbiatta verde prato mi guardano ammaliati.
Lei sembra essere sorpresa quanto me: nel suo sguardo leggo incomprensione, gioia, stupore e felicità.
La osservo bene e noto sull'anulare della sua mano un anello con incastonata una pietra ovale. La stessa pietra ovale che porto in questo momento al collo. Nascosta sotto la maglia.
Mi avvicino cauto a lei, con la paura che possa scappare. Ma lei non si muove, sembra quasi aspettare impaziente. Sotto le luci noto che ha la pelle chiara, bianca tanto quanto la mia, e nei suoi occhi ci sono lievi sfumature color ocra.
Non può essere. Lei è morta.
Non può essere lei.
Ma se lo fosse?
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After my Death
Vampiredal testo... 《 Figli della Notte, Pipistrelli, Parassiti, Sanguisughe, progenie del Demonio... la gente ci chiama con tanti nomi. Siamo esseri immortali, bellissimi ma letali. Siamo sensuali e sofisticati, la gente rimane affascinata dalla nostra pe...