Riunione

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* Amelya Pov *

I due ragazzi, dopo aver legato il demone, mi avevano guidata nella loro stanza d'albergo, non lontano dalla mia scuola.
Che coincidenze.

《Mi stavate spiando per caso?》chiesi

Arthur riddacchiò《Non siamo gli unici, ma ringrazia che ti abbiamo trovato prima noi rispetto a  Christopher Rogers oppure Alexei. Li avresti avuto un problema.》

Nessuno dei due nomi mi diceva qualcosa, ma d'altro canto non mi intendevo tanto di politica demoniaca o che ne so io.

Il più giovane dei demoni si era teletrasportato nella stanza con il demone, mentre Arthur era rimasto con me.

《Ci conviene prendere l'ascensore. Prima la tizia al bancone ci ha visiti uscire e sarebbe strano se dopo ci rivede nella stanza, senza averci visto entrare.》spiegò

Corrdialmente salutò la giovane ragazza e premette il pulsante per chiamare l'ascensore.
Arrivati al piano giusto mi indicò la sua stanza alla fine del corridoio.
Entrati, vidi due ragazze che stavano sgridando il povero Lucas e un'altro ragazzo più giovane che se la rideva sul divano mentre guardava lo spettacolo.

《Siamo ancora in tempo a fuggire.》mi sussurrò Arthur, ma non appena pronunciò quelle parole, le due ragazze si voltarono nella nostra direzione.

Non c'era alcun dubbio che erano tutti imparentati. Stessi capelli come me,  strane sfumature sulle punte e gli tratti del viso molto famigliari.

Una delle due ragazze si avvicinò. Aveva i capelli che le arrivavano alle spalle e caldi occhi verdi.
Senza alcun dubbio era la sorella di Lucas.
L'altra aveva capelli più lunghi, stesso colore degli altri, ma i suoi occhi erano uno scuro e uno chiaro.
Sapevo che c'era una definizione per chi aveva gli occhi così, ma io mi limitavo a chiamargli "occhi strani".

《Povero Lucas. Cos'ha fatto di male per meritarsi una sgridata?》chiese Arthur in tono innocente

《Ah non lo sapevi? Ha organizzato un pigiama party senza invitare me e Alex.》fece sarcastica la ragazza《Ma secondo te? Portare un demone serpe qui?! Come se l'intero mondo magico già non ci cercasse!》

《Era per avere informazioni.》rispose Arthur

L'altra scosse la testa, incredula, poi guardò me.《Tu devi essere Amelya giusto?》chiese

《Amelya con la y.》risposi subito. Nessuno scriveva mai il mio nome in modo corretto e mi dava abbastanza fastidio.
La ragazza sorrise《Bene Amelya con la y. Io sono Alyson, sempre con la y. Lei è Alexys e l'altro Aiden.》

《Con la y immagino.》indicai la ragazza con gli occhi strani.

《I nostri genitori avevano una strana ossessione con la "a" e la "y" a quanto pare.》rispose Alexys

Alyson scosse la testa e tornò a guardare Arthur《Che tipo di informazioni volevi ottenere? Da un serpe tra l'altro?》

《Poi vorrei ricordarvi che un demone serpe non lavora mai da solo. Se lui è qui, ce né sarà un'altro giro.》s'intrumise Alexys nel discorso.

《Che vita di merda.》mugugnò Alyson

《Che bel linguaggio, cugina.》la prese in giro Arthur. La cugina si limitò a guardarlo male, poi sospirò.

《Phobos.》disse e ad un tratto un'enorme bestione comparve della stanza.
Balzai indietro dalla paura.《Cosa cazzo è quello?!》

《Un segugio infernale. Mai visto uno?》chiese Arthur divertito

《Ah certo, mi sono dimenticata che ne ho cinque in giardino!》Urlai e Arthur ridacchiò.

《Sorveglia la zona. Se vedi una serpe, sai cosa devi fare.》ordinò Alyson al cane, prima che quest'ultimo scomparve.

《Oh, mamma.》mugugnai e mi sedetti su una sedia.

Alyson si girò nella mia direzione, mettendosi accanto a me.《Sai perché sei qui?》chiese in un tono gentile.

《Lucas, cioè il tizio seduto sul divano, ha detto che ero come voi. Che siete come me.》

《E tu sai cosa sei?》

《No, cioè sì. Ho sempre saputo di non essere umana, faccio cose che gli altri non fanno, ma non ho mai cercato una spiegazione per quello che sono.》risposi sincera.

Alyson mi guardò e con calma annuii《Vedi. Noi non siamo umani. O meglio, non del tutto. Come hai detto tu. Noi facciamo cose che altri non fanno per il semplice fatto che siamo demoni. Tutte quelle storie su Fate, Vampiri, Streghe, che tu hai sempre sentito oppure letto, sono tutte vere. E noi siamo così. La nostra famiglia discende da un demone di nome Beltasor, che secoli fa ha avuto un figlio da una mortale e i sui poteri sono stati trasmessi fino ai giorni nostri, ovvero noi. Ecco perché facciamo quello che facciamo.》

《Aspetta, questo è ridicolo. Tu mi vuoi dire che sono un....Demone?》Questa cosa era assurda! Non era un demone!
I demoni erano...malvagi, cattivi.

《Noi non siamo malvagi, ne cattivi!》s'intrumise Alexys nel discorso.

Mi spaventò il fatto che usò le stesse parole che avevo pensato io.

《Scusa, non volevo.》sussurrai.

《Beh, diciamo che nostro nonno non è il miglior esempio da seguire.》disse Arthur, che nel frattempo si era buttato accanto agli altri due ragazzi sul divano.

《Okay, facciamo così. Nessuno di noi è malvagio tranne nostro nonno.》rifinì Alexys la sua frase di prima.

《Se litigate fatelo nell'altra stanza. Voglio vedermi Vite al limite in pace.》questo era Lucas.

《Ti guardi quella roba?!》esclamò Alyson indignata.

《Vorrei dire che qui c'è solo una stanza.》disse il più giovane dei 5 ragazzi. Aveva gli stessi occhi di Alexys. Due colore diversi.

《Che c'è? Il Trono di Spade esce solo a luglio!》si difese Lucas, alzando il volume della televisione. Mi sorprendeva che quei demoni parlassero l'italiano.

《Piuttosto guarda Doctor Who.》disse sua sorella.

《È sul canale 45.》mi intrumisi.

Tutti si girarono nella mia direzione e io avampai dal imbarazzo.

《Tu mi piaci.》disse Alyson e mi sorrise.

Sopresa da me stessa, ricambiai il suo gesto. Mentre Alexys continuava ad urlare addosso al cugino, mi chiedevo quanto mia madre sapesse di tutta quella storia.

Fin da bambina sapevo che non ero umana. Controllavo il fuoco ed ero in grado di muovere gli oggetti con la forza del pensiero. Un anno fa, bloccai il tempo, quando una macchina mi stava per investire. Avevo allungato la mano e il secondo dopo la macchina era rimasta immobile.

Pensavo che chi fosse alla guida si fosse accorto in tempo di me, ma poi capì che pure lui era immobile. Come una statua di ghiaccio. 

Senza pensarci due secondi ero corsa a casa e riferì tutto a mia madre. Lei mi ascoltò e mi disse che era tutto apposto, che era tutto normale. Che faceva tutto parte di quello che ero.

Alyson continuava a spiegarmi la situazione, ma io seppi quello che dovevo fare.

《Va bene》riferì infine a colore che erano la mia "famiglia."

Nessuno fiatò e mi guardavano con curiosità negli occhi.

《Vi porto a casa mia. Voglio sapere ogni singola cosa.》

Alyson sorrise ammirata e Lucas si alzò dal letto. In pochi minuti avevano raccattato quelle poche che possedevano. Arthur afferrò il demone che mi aveva pedinato per il collo e lo costrinse a mettersi in piedi.

《Bene, andiamo.》Presi per mano gli altri 5 e li teletrasportai in casa mia.

La Cacciatrice DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora