CAPITOLO 3

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Le lezioni dell'ultimo anno si susseguono ad un ritmo incessante. Mentre mi avvio all'aula di Trasfigurazione, volto il corridoio e mi fermo.
In un attimo le persone che stanno camminando svaniscono e mi appaiono le immagini dell'anno precedente: il primo giorno di lezione, il primo incontro con Draco e a quanto ero già tremendamente, inconsapevolmente, affascinata da lui.
Ma adesso è mio.
O almeno, spero.
Entro in aula e con sorpresa il posto accanto a Blaise è vuoto. Mi dirigo silenziosa al mio banco e siedo accanto ad Hermione con espressione corrucciata e pensierosa.
La McGranitt inizia la sua lezione ed i miei sensi sono sempre all'erta e speranzosi di sentire quella porta aprirsi.. Ma nulla.
Usciti dall'aula, una fastidiosa voce femminile pronuncia il mio nome, mi giro ed'è Astoria.
-Evelyn, scusa.. sai dov'è Draco?-
-In realtà-
-Sai, ho chiesto a te perché sei la sua fidanzata, dovresti sapere dove si trova- mi interrompe con leggerezza e sicurezza.
Che irritante.
-Ha avuto da fare. Devo dirgli qualcosa da parte tua?- le dico mentendo.
-Nono, lo beccherò sicuramente in Sala Comune, grazie!- se ne va con schifosa falsità e aria di superiorità.
-Non ti sembra alquanto.. strana? Questa situazione intendo..- domanda Harry mentre Hermione e Ron continuano a guardare la Serpeverde.
Annuisco.
Ho bisogno di trovare Draco e parlarci, ma questa volta seriamente e senza paura di sapere la verità.

Finalmente a cena vedo Draco che fa la sua entrata in Sala. Bello, fiero, fa girare quasi tutte le ragazze nella sua direzione, in più è dannatamente sexy con quel completo nero: un pantalone con maglia e giacca di medesimo colore.
Mi ritrovo a guardarlo con aria sognante, fino a quando il "falso angioletto" lo fa sedere accanto a lei. Ed io, irritata e da orgogliosa del cavolo che sono, non ricambio più le abituali occhiate che eravamo soliti farci.
A fine cena riesco finalmente a parlarci.
-Draco-
-Piccola- mi stampo un bacio sulla fronte.
-Possiamo parlare?- mormoro con voce insicura.
-Certo-

*DRACO*
Ci dirigiamo sul ponte sospeso, ho le mani sudate per quello che dovrà dirmi, o meglio, che vorrà sapere.
Io mi fermo, mentre lei si avvicina alla ringhiera ed inizia a parlare senza girarsi.
Brutto segno.
-Dove sei stato?- domanda con voce sommessa.
-Questa mattina ho.. avuto da fare.. con il Quidditch, sai-
-E ad Agosto?-
-Te l'ho detto piccola, ci sono state le selezioni e..-
-Non la fine, l'inizio. Dagli ultimi giorni di Luglio a metà Agosto- sento che la sua voce inizia a tremare.
-Beh io.....- rimango la frase in sospeso per temporeggiare, poi lei si gira e finalmente mi guarda negli occhi in attesa di una risposta.
-Sono stato con mio padre..- continuo.
-Nè un gufo, nè una lettera, almeno un segnale di fumo! Niente di niente- mi riprende alterata e evidentemente infastidita dal mio comportamento.
I suoi occhi iniziano a farsi lucidi.
-Perché Draco, perché?-

Non spegnere la luce // Il ricordo di sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora