Il peggio del peggio

Life and Death

Salve a tutti!
Scusatemi se vi disturbo ma oggi è la giornata internazionale della poesia e l'equinozio di primavera.
Molte persone lo definiscono il periodo dell'anno che rappresenta di più la bellezza dell'essere vivi e di godersi i suoi aspetti migliori.

Però, visto che sono particolarmente stronzo, preferisco lasciarvi una poesia di Alda Merini, intitolata "Elogio alla morte".

Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un’acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.

Scusatemi se le rime non sono riproposte perfettamente ma non posso farci nulla.

Ad ogni modo, che cosa ne pensate di questa poesia?
O meglio, qual'è la vostra prospettiva sul tema della morte?

Per me, rimarrà per sempre la mia più grande paura. Non proprio per l'atto in sé ma il dubbio che possa esistere davvero qualcosa dopo questa vita.

Ovviamente, non potremo mai saperlo ma spero con tutto il cuore che non ci sia nulla dopo. Perché, in tutta onestà, non credo che possa esistere un'entità esterna che sia in grado di valutarmi per tutto ciò che ho fatto in decenni che ho vissuto in questo mondo.

Scusatemi se questo argomento possa essere disturbante per alcuni di voi ma volevo comunque togliermi un peso.

Ad ogni modo, il prossimo personaggio di cui parlerò in questa storia sarà proprio il cattivo più nichilista, intelligente e controverso che abbia mai visto fino ad ora.

Vi dico solo che è il ragazzo che è rappresentato sullo sfondo del capitolo e preferisco considerarlo come il diavolo sceso in terra.

Alla prossima!