"When all our shadows disappeared, the animals inside came out to play, went face to face with all our fears, learned our lessons through the tears, made memories we knew would never fade."
-The Nights, Avicii.
"Se tu fossi un meme, che meme saresti? "
Harry pensò per un momento, tenendo il suo cellulare fra la guancia e la spalla mentre piegava alcuni vestiti per sua madre. "Dat boi." decise, mettendo giù una delle felpe dei Panic! di Louis che gli aveva rubato.
"Oh shit waddup! " urlò Louis, facendo ridere Harry. Poi questo si ricordò perchè avesse chiamato Louis. Stavano parlando da un'ora e lui non aveva nemmeno accennato all'argomento che aveva in mente.
"Oh giusto." sospirò, passandosi le mani fra i ricci indomabili. "Mia mamma, mia sorella e io andiamo fuori a cena stasera. Mia mamma vorrebbe che tu venissi con noi. Non devi per forza, ma-"
"Ci vengo."
"Davvero?" chiese Harry, sorpreso.
"Si. Amo tua madre, e farei di tutto per uscire da questa casa."
"Oh," disse Harry. "Okay, allora, vuoi venire fra un'ora? E poi puoi venire con noi."
"Certo. Ci sarò."
Harry sorrise. "Okay."
"Non vedo l'ora di vederti, piccolo."
Harry sorrise più ampiamente. "Per me è lo stesso."
*
Louis arrivò un'ora dopo indossando una maglietta nera e un paio di jeans neri. Harry praticamente si buttò fra le sue braccia, Louis che lo portava dentro casa con un sorriso sul suo viso.
"Sembra che non ti abbia visto per anni." commentò Harry. Louis rise, sedendosi sul divano con Harry su una delle sue gambe.
"La tua voce è ancora più bella di persona." fece notare Louis. Harry arrossì abbondantemente, emettendo una risatina quando Louis sollevò le mani e le mise sulle sue guance. Le sue dita con lo smalto nero tamburellavano sulle guance di Harry, e un sorriso affettuoso prese posto sul suo viso quando vide gli occhi di Harry brillare.
"Ti ho rubato la felpa." accennò Harry. Se l'era messa dopo aver riagganciato al telefono. Il sorriso di Louis si fece più ampio.
"Lo vedo." mormorò, ridacchiando quando notò che le maniche andavano oltre le mani di Harry. "Ti sta bene. Ti sta meglio di me."
Le guance di Harry diventarono di un rosa acceso. Louis ridacchiò nuovamente quando sentì quanto il viso di Harry fosse diventato caldo. "Sei così carino quando arrossisci." commentò, passando il pollice sulla guancia di Harry ripetutamente.
Appena Anne entrò nella stanza, si fermò quando vide Harry seduto sulla gamba di Louis. Louis prestò attenzione alla donna e sorrise.
"Ciao, Anne." Lei ricambiò il saluto, sorridendo ampiamente ai due ragazzi. "Partiremo fra un'ora, va bene?"
Entrambi i ragazzi annuirono. Anne lasciò la stanza, lasciando i due ragazzi da soli. Harry si girò verso Louis, avvolgendo le braccia attorno al suo collo e sorridendo. Louis sorrise a sua volta e mise le mani sui fianchi di Harry, tenendolo in equilibrio.
"Ti ricordi che ti avevo chiesto se ti fossi mai piastrato i capelli?" chiese Louis. Harry annuì. Louis sollevo una mano e cominciò a giocare con uno dei ricci di Harry. "Non farlo mai."
*
"Siete così dolci, è disgustoso." brontolò Gemma mentre Louis ed Harry erano seduti l'uno di fianco all'altro, la mano di Louis posata sulla coscia di Harry.
"Non essere acida." la rimproverò Anne, che era seduta sulla sedia di fronte a loro. Gemma era seduta di fianco a lei, e guandava attentamente i due ragazzi.
"Perchè hai così tanti piercing?" chiese Gemma, la domanda che costrinse Louis a togliere lo sguardo da Harry e guardare invece verso di lei.
"Ho solamente pensato che fossero fighi." spiegò Louis, facendo spallucce. "Posso toglierli se vi farebbe sentire più a vostro agio."
"No, a me piacciono." si lamentò cautamente Harry. Gemma sospirò e roteò gli occhi.
"Va bene così." mormorò. Louis sorrise e le fece un cenno col capo prima di girarsi verso Harry, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Harry ridacchiò, facendo sorridere affettuosamente Louis.
"Che schifo!" esclamò Gemma. Anne aggrottò le sopracciglia guardandola.
"E' adorabile." commentò, guardando i due ragazzi che ridacchiavano piano. "Ti troveremo un ragazzo."
Gemma roteò gli occhi. Harry notò l'azione e inarcò un sopracciglio. "Se ricordo bene, eri tu quella che ci voleva insieme." le ricordò. Anne e Louis si misero a ridere.
"Beccata!" esclamò Louis, coprendo il commento non così leggermente con un colpo di tosse. Gemma arrossì e guardò altrove, borbottando cose incomprensibili sottovoce.
"Okay, okay, suppongo che tu abbia ragione." sospirò. "Ma se farai mai qualcosa come lasciare un segno su di lui, ti tirerò un calcio in culo così forte che sarai in California."
"Gemma!" la rimproverò Anne. Louis inarcò un sopracciglio.
"Non lo farei mai." le assicurò. Gemma gli lanciò un'occhiata pungente, inarcando a sua volta un sopracciglio.
"Sei sicuro?" chiese. Louis annuì prima di girarsi verso Harry.
"Sei così piccolo e fragile, e ho intenzione di trattarti in questo modo." Louis giocò con uno dei ricci di Harry e sorrise. "Il mio ragazzo perfetto. Il mio Hazza."
"Aww," tubò Anne. Gemma roteò gli occhi mentre le guance di Harry diventavano rosate.
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His Hazza » L.S. mpreg /Italian Translation/
Fanfiction"Sei così piccolo e fragile, e ho intenzione di trattarti in questo modo." Louis giocò con uno dei ricci di Harry e sorrise. "Il mio ragazzo perfetto. Il mio Hazza." "Loro dicono che cammini come un dio, non possono credere che io ti abbia reso debo...