"Something happens when I hold him, he keeps my heart from getting broken, when the days are short and the nights are a little bit frozen, we hold each other."
Hold Each Other, Great Big World.
"Dobbiamo dirglielo." disse Louis per la terza volta quella sera. Harry roteò gli occhi, giocherellando con i capelli di Louis, il quale era vicino a lui.
"Perchè adesso?" chiese Harry timidamente. "Tipo, ehi, Buon Natale, tuo figlio adolescente è stato ingravidato."
Louis sbuffò prima di dire "Harry, non penso che nessuno di noi due possa semplicemente stare seduto qui in ansia." E, beh, aveva ragione.
Harry guardò in basso. "Vuoi dirglielo adesso?" chiese cauto. Louis annuì, mettendo la mano sulla coscia di Harry.
"Andrà tutto bene." sussurrò. Harry si spostò, così da sedersi sulle gambe di Louis, guardandolo mentre metteva le mani nei capelli del ragazzo più grande.
"Hai dei pantaloni larghi da prestarmi?" chiese Harry, aggiungendo poi quando Louis corrugò le sopracciglia "I miei stanno cominciando ad andarmi un po' stretti." Le sue guance diventarono un po' rosate, cosa che fece sorridere Louis.
"Certo. Te ne porterò alcuni domani." disse Louis prima di spostare gentilmente Harry dalle sue gambe e alzarsi dal suo letto. "Dobbiamo dirglielo, amore."
Harry emise il più drammatico sospiro nela storia di tutto il mondo. "Bene!" esclamò, e Louis sperò vivamente che quegli sbalzi di umore diminuissero. Prese la mano di Harry e gli offrì la possibilità di guidarli al piano inferiore, un'offerta che Harry declinò silenziosamente. Rimase semplicemente lì in piedi, fissando il pavimento fino a quando Louis cominciò ad uscire dalla stanza.
Si presero entrambi il loro tempo per scendere le scale, Harry che rimaneva concentrato sui capelli di Louis. Li aveva tinti di rosso quella mattina, e non stava male neanchè un po'. Specialmente con il suo ciuffo.
Alla fine raggiunsero la cucina mentre Anne stava mettendo via gli avanzi del pranzo di Natale. Era tardi, e Robin era uscito per vedere alcuni amici, come Gemma.
"Mamma?" squittì Harry, stringendo forte la mano di Louis. Anne si girò e sorrise quando vide i due.
"Ciao, amore." salutò. "Cosa c'è?"
Harry si congelò sul posto, gli occhi pieni di panico. Guardò Louis, e la sua espressione praticamente pregava per aiuto. "Dobbiamo dirti una cosa, Anne." ammise Louis. Anne corrugò le sopracciglia e annuì, appoggiando il contenitore di plastica del succo al mirtillo rosso americano sul bancone e appoggiandosi a questo.
"C'è qualcosa che non va?" chiese. Harry annuì, Louis non rispose. Si sedettero entrambi all'isola al centro della cucina. Harry oscillava sullo sgabello un po', afferrandolo con la mano che non stava tenendo quella di Louis.
"Beh, non so se ne sarai felice, ma," ammise Louis, fissando il tavolo. Diede una piccola stretta di rassicurazione alla mano di Harry. Anne inarcava le sopracciglia con aspettativa, aspettando impazientemente.
"Aspetto un bambino." disse improvvisamente Harry. Anne si paralizzò, le sue nocche che diventarono bianche dalla stretta sul bancone. Harry scoppiò in lacrime, posando la testa sul tavolo.
"Per favore, dimmi che stai scherzando." disse in modo calmo, e Louis riusciva a malapena a sentirla sopra ai singhiozzi di Harry. Ci riuscì, però, e scosse la testa.
"Mi dispiace, Anne." disse, e il suono dei singhiozzi di Harry gli spezzava il cuore. Anne chiuse gli occhi e abbassò la testa, l'unico suono nella stanza era il piagnucolio di Harry, che tirava su col naso.
"Io non-" Anne si mise le mani fra i capelli. "Oh mio dio, Harry, come hai potuto essere così stupido?"
"Mi dispiace." pianse Harry, le sue spalle che tremavano mentre singhiozzava sul bancone. Louis voleva aiutarlo, ma era troppo spaventato. Sentiva come se fosse incollato allo sgabello.
"Vi supporterò." decise Anne. "Ma non sono così entusiasta della situazione."
"Grazie, Anne." disse Louis pieno di gratitudine. "E voglio che tu sappia che non andrò da nessuna parte. Starò con Harry per tutto il tempo."
Anne dovette sorridere all'affermazione. "Sono felice che sia tu, Louis." ammise. Louis annuì e le porse un sorriso timido in ritorno.
"Anche io." replicò.
*
"Ti ho preso qualcos'altro." ammise Louis. Harry roteò gli occhi con un sorriso adorante sul viso.
"Oh, Signore." scherzò. Louis gli mandò uno sguardo scherzoso prima di allungare la mano verso la tasca posteriore e tirarne fuori una piccola tutina per bambini. Gli occhi di Harry si addolcirono appena la vide. Era di un verde delicato, ed era così minuscola.
"Presumo che non sia veramente per te, ma" Louis sorrise. "Ho pensato che qualcosa di così piccolo non può essere spaventoso, no?"
"Oh mio dio." ridacchiò Harry, alzandosi dal letto e camminando verso Louis. Prese la tutina dalle sue mani, sentendo il tessuto soffice e sorridendo. "E' così piccola." Tenne la tutina contro il suo petto, il suo sorriso ampio e le sue fossette profonde. Tirò su col naso, facendo aggrottare le sopracciglia a Louis.
"Perchè stai piangendo?" chiese. Harry scosse semplicemente la testa e si strofinò gli occhi.
"Non lo so nemmeno io!" esclamò. Louis sorrise affettuosamente e allungò una mano per togliere le lacrime dalle guance di Harry.
"Ehi, è tutto a posto." ridacchiò. "Non piangere, per favore. Ti amo. Non mi piace vederti piangere."
L'intero viso di Harry si illuminò appena lo disse. "Mi ami?" chiese timidamente. Louis sorrise più largamente, annuendo e facendo tirare Harry su col naso di nuovo. "Ti amo anche io."
MUOIO. Quanto sono dolci? Credo di aver preso il diabete traducendo questo capitolo, e ne arriveranno anche degli altri così. Che vita difficile :(
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His Hazza » L.S. mpreg /Italian Translation/
Fanfic"Sei così piccolo e fragile, e ho intenzione di trattarti in questo modo." Louis giocò con uno dei ricci di Harry e sorrise. "Il mio ragazzo perfetto. Il mio Hazza." "Loro dicono che cammini come un dio, non possono credere che io ti abbia reso debo...