"I can finally see you're as fucked up as me, so how do we win?"-Sick of losing Soulmates, Dodie Clark.
A Robin non piaceva la notizia riguardo ad Harry.
Lui e Robin si evitavano a vicenda a tutti i costi, vivendo vite differenti sotto allo stesso tetto. A Robin non interessava che Harry fosse gay, era solo arrabbiato per il fatto che il suo figliastro di sedici anni si fosse fatto ingravidare (testuali parole).
Anne si comportava come se fosse tutto normale, comunque. Non voleva far sentire Harry peggio di quanto già non si sentisse.
"Hai finito i compiti, Harry?" chiese Anne, versando la pasta che stava cucinando in uno scolapasta. Harry le girò intorno e prese uno spaghetto, infilandoselo in bocca.
"No." disse mentre masticava, sorridendo sfrontatamente quando sua madre gli lanciò un'occhiata. Gli fece gesto di andare di sopra cosicché potesse finire i compiti, al che Harry sbuffò. Obbedì, però, andando al piano superiore.
Anne cominciò a tagliuzzare le verdure, sentendo il campanello suonare qualche minuto dopo. "Vado io!" avvertì. Come se qualcun altro sarebbe sul serio andato ad aprire.
Anne aprì la porta per trovare Louis che stava lì fuori. La neve cadeva abbondantemente, ma lui indossava una maglietta a maniche corte e un paio di jeans. C'era dell'eyeliner che scendeva sulle sue guance, mentre guardava Anne con un aspetto miserabile. Anne corrugò le sopracciglia.
"Louis, amore, qual è il problema?" chiese dolcemente, mentre lo afferrava per il gomito e lo portava dentro casa. Tolse della neve dalle sue spalle prima di prendere una coperta dal divano. La mise sulle spalle di Louis prima che avesse il tempo di rifiutarla. "Vuoi che chiami Harry?"
Louis scosse immediatamente il capo. "Non voglio stressarlo. Non gli fa bene." spiegò Louis, e il cuore di Anne si gonfiò a quanto ci tenesse ad Harry.
"Beh, parla con me." disse subito, guidandolo verso il divano e facendolo sedere. Louis sembrava esitare. "Non mi da fastidio, piccolo. Puoi sempre parlare con me."
Louis sorrise all'affermazione. "Um, ho detto a mia madre di Harry e.." Deglutì, guardando in basso avvolgendo di più la coperta intorno a lui. "Mi ha buttato fuori di casa."
Anne corrugò le sopracciglia posando una mano sulla schiena di Louis, mentre sentiva i passi di Harry che scendeva le scale. "Oh, Lou, non ti ho sentito arrivare." disse sorpreso.
Louis mise su un sorriso per il suo Hazza e si alzò, sollevando Harry da sotto le cosce e portandolo in alto. Harry ridacchiò e mise le mani sulle guance di Louis, baciandogli le labbra.
"Che ci fai qui?" chiese curiosamente, le guance un po' rosate per il bacio che lui e Louis avevano condiviso. Louis si morse il labbro, discutendo con se stesso su cosa dire e non dire ad Harry.
"Mia madre mi ha buttato fuori di casa." ammise a tono basso. Harry corrugò le sopracciglia, scendendo dalla presa di Louis, così ora lo stava guardando dal basso.
"Cosa?" gracchiò Harry, notando finalmente l'eyeliner macchiato sulle guance di Louis. Quest'ultimo annuì, rivolgendo ad Harry un piccolo sorriso, quasi di rassicurazione.
"È tutto a posto, però." gli assicurò. "Posso stare con Liam. O magari con Jesy. Penserò a qualcosa, Harry, andrà tutto bene."
"Stai con noi!" disse improvvisamente Anne. I due ragazzi si girarono verso di lei, delle espressioni perplesse sui loro volti.
"Mamma, sei sicura?" chiese Harry.
"Anne, non devi-" cominciò Louis, ma Anne sollevò una mano e scosse la testa.
"No Louis, insisto, per favore." gli assicurò Anne. Louis si morse il labbro prima di guardare Harry, che stava guardando sua madre con incredulità. "Di solito non lo farei, ma posso dire che tu sia qualcosa di diverso, Louis. A te importa."
Louis sorrise, annuendo. "Si." concordò, mettendo un braccio attorno alla vita di Harry e portandoselo più vicino. Baciò la tempia di Harry prima di sussurrargli all'orecchio. "Più di quanto tu possa mai immaginare."
*
"Louis, smettila!" gridò Harry mentre Louis gli faceva il solletico. "Seriamente Louis, ah!"
"Dì 'uncle'!" rise Louis mentre Harry gridava. Harry scosse la testa, portandosi la mano alla bocca continuando a ridere. "Dillo, dillo!"
"Uncle! Uncle!" gridò Harry. Louis si fermò, facendo collassare un Harry ansimante sul suo petto. "Ti odio."
"Ti amo." rispose Louis, abbassandosi per baciare la fronte di Harry. Le guance di Harry arrossirono quando Louis lo tirò un po' su per farlo sedere su di sé. Poi gli baciò il retro dei collo. "Come ti senti?"
"Bene." Fece spallucce. "Mi faceva male lo stomaco la scorsa notte, quindi non ho dormito tanto. È per questo che non sono così bello oggi."
"Zitto." Louis sbuffò scherzosamente. "Sei sempre bellissimo." Le guance di Harry diventarono ancora più rosa mentre si mordeva il labbro inferiore per trattenere un sorriso.
Louis allungò le braccia attorno alla vita di Harry, mettendo le mani sulla sua pancia. Non l'aveva mai fatto prima. Harry non sapeva come reagire.
"Di quanto sei?" chiese Louis, posando il mento sulla spalla di Harry.
"Tre mesi." rispose dolcemente. Louis annuì, lasciando un bacio sullo zigomo di Harry.
"Sei stato così bravo fino ad ora." lo elogiò Louis.
"Fino ad ora." sbuffò Harry, facendo ridere Louis.
Ehi!
Volevo chiedervi un consiglio. Come volete che il bambino chiami i due papà? Nel senso, Papà Harry e Papà Louis, Papino e Papà..? Ditemi voi, vorrei il vostro parere. Per favore ditemelo, così so cosa fare! Anche perché mi serve nel prossimo capitolo.. ;)
Non aggiornerò finché non avrò qualche idea da parte vostra, perché altrimenti non saprei cosa fare :(
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His Hazza » L.S. mpreg /Italian Translation/
Fanfiction"Sei così piccolo e fragile, e ho intenzione di trattarti in questo modo." Louis giocò con uno dei ricci di Harry e sorrise. "Il mio ragazzo perfetto. Il mio Hazza." "Loro dicono che cammini come un dio, non possono credere che io ti abbia reso debo...