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"Come ben sai sono nato e cresciuto a Providence, passando però la maggior parte della mia infanzia dai miei nonni, la mia famiglia è stata sempre molto unita, soprattutto io e Rick avevamo un rapporto stupendo, era non solo il mio idolo ma anche il mio migliore amico, un esempio da imitare, fino a quando incontrai Nicole, che si trasferì vicino casa nostra con la mammà che si era appena risposata con Ben, un brav' uomo impiegato di banca, mentre suo padre era in carcere per organizzazione di corse automobilistiche clandestine e doveva scontare una pena di sei anni e tre mesi, all'epoca io avevo sedici anni e lei appena quattordici, fu un colpo di fulmine, Rick mi consigliò di corteggiarla con fiori e lettere e così feci, ci impiegai quattro mesi e tutte le paghette per un appuntamento.
Al nostro primo incontro volle andare al bowling e mi presentò ai suoi amici, quasi tutti ragazzi di strada molto più grandi di lei e senza regole, seguaci del grande Karson O'Neil cioè suo padre.
Mi portò negli appuntamenti successivi all'officina di quest'ultimo e iniziammo a passare interi pomeriggi li, dove si modificavano auto e si reclutavano e addestravano giovani piloti, il tutto nella massima segretezza.  
Ormai eravamo inseparabili, tutte le mie prime volte le ho vissute con lei, credevo di amarla talmente tanto da cambiare, iniziai a fumare e bere, ci facemmo il primo tatuaggio insieme, questo mezzo cuore tra il pollice e l'indice, lei ha l'altra metà, e un anno dopo, per buona condotta il padre uscì di prigione.
Mi prese sotto la sua ala protettiva, mi insegnò a modificare ogni tipo di veicolo e soprattutto a guidare.
Più passavo il mio tempo con loro più mi allontanavo dalla mia famiglia, raramente tornavo a casa e quando tornavo litigavo costantemente con mio padre.
Per volontà di Nicole iniziai a gareggiare, ed ero piuttosto bravo o solo più fortunato, ma questo non lo so...so che vincevo,  vincevo sempre, ero diventato in poco tempo il pilota che tutti temevano, il ragazzo da battere.
Lei era fiera di me e grazie alle scommesse su di me da parte di Karson iniziavo ad avere sempre più soldi, non le facevo mancare nulla, la stavo viziando e rovinando mentre io  correvo solo per lei.
Nicole stava cambiando, i soldi e la bella vita stavano prendendo il sopravvento sul nostro amore e più lei ne voleva più io mi allontanavo. Nei mesi successivi stavamo insieme si ma mi sentivo solo un suo trofeo da esibire per sentirsi importante e infatti per il suo diciottesimo compleanno mi chiese un unico regalo, una gara al mio fianco, voleva solo vincere scendere al traguardo dalla macchina e mostrare a tutti chi era la donna che possedeva il cuore di Ethan Howe.
Karson aveva appena assemblato una nuova auto per me, molto più potente e veloce, Nicole era euforica ed io come sempre non ho saputo dirle di no.
Quella notte ero teso, nervoso, non avevo provato abbastanza la macchina e non la sentivo ancora mia, le chiesi un milione di volte di cambiare idea ma era testarda...mai quanto te...comunque c'erano parecchi novellini in corsa e noi eravamo in testa a solo due curve dall'arrivo quando l'auto dietro di me non regge l'alta velocità facendo scoppiare un pneumatico, il pilota perde il controllo e mi sta venendo addosso, lo vedo arrivare dallo specchietto e sterzo verso destra ma mi colpisce, l'urto causa un testacoda che non riesco a gestire e la  mia macchina esce di strada iniziando a rotolare giù per la collina facendo parecchi giri su se stessa prima di fermarsi, perdo conoscenza e mi ritrovo sottosopra quando riapro gli occhi, perdo sangue dalla fronte, alle narici mi arriva subito l'odore di benzina e mi accorgo che sta uscendo del fumo dal cofano, mi giro e Nicole è priva di sensi ma respira, cerco di uscire dall'auto ma la cintura di sicurezza mi blocca, per fortuna arriva immediatamente la folla di persone che assisteva alla gara e pensandomi solo sfondano il mio finestrino, un ragazzo di cui non ricordo il volto con un coltellino taglia la cintura e mi tira fuori e mentre cerco di avvisare che c'è un'altra persona da aiutare l'auto prende fuoco, un'improvvisa fiammata ci costringe ad arretrare, le persone alle mie spalle urlano di scappare via e che la macchina potrebbe scoppiare, ma Nicole è ancora lì dentro e non potevo lasciarla morire così.
Corro verso l'auto e tra le fiamme trovo la forza di spaccare il suo finestrino, l'intero abitacolo è in fiamme e Nicole sta bruciando viva, urlo con tutto il fiato che ho in corpo che qualcuno mi aiuti, sento  in lontananza delle sirene e poi vedo al mio fianco Karson, riusciamo ad estrarre sua figlia mentre stanno arrivando i soccorsi.
Nicole era ancora viva, un debole battito animava ancora il suo cuore, Karson mi ordinò di scappare via prima dell'arrivo della polizia e ubbidii.
Andai all'ospedale, mi dissero che la tenevano in coma farmacologico per le gravi ustioni riportate, circa il sessanta per cento del corpo, provai ogni giorno ad entrare nella sua stanza ma la madre non me lo permetteva, sapeva tutto ma non mi denunciò.
Quando si svegliò dal coma, circa venti giorni dopo l'incidente mi scrisse una lettera che mi fece recapitare dal padre, in cui mi lasciava e mi informava che sarebbe andata via da Providence e che se l'amavo non avrei dovuto cercarla ...mai, lo faceva per le ustioni, non voleva che la vedessi in quello stato perché non aveva più il viso della ragazza di cui mi ero innamorato anni prima.
Mi sentivo troppo il colpevole, le avevo rovinato la vita e io incolume con qualche graffio già guarito e così accettai ciò che mi chiedeva. Continuai a correre non per vincere ma per cercare la morte e più la cercavo più vincevo.
Mi stavo lasciando andare, ma non perché l'amassi ancora ma per i maledetti sensi di colpa, mi ripromisi di non innamorarmi più di non lasciare avvicinare più nessuna e una mattina, dopo aver guidato tutta la notte senza una meta mi ritrovai fuori casa mia, appena vidi mio padre crollai a piangere in ginocchio davanti a lui, stavo chiedendo aiuto, gli raccontai tutto dall'inizio e lui non disse una parola,mi abbraccio' e pianse con me...mi ha aiutato ad uscire da quel giro a ripulirmi e dopo un'estate passata in tranquillità solo con mia nonna Madeleine sono venuto qui da Rick, e ringrazio ogni giorno mio padre per questo, soprattutto ora che ho incontrato te, ecco ora puoi capire quando ti ho detto che mi fai sentire di nuovo vivo...questo è tutto ciò che dovevi sapere..."

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