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Decidiamo di mangiare una pizza al volo e non curanti del nostro abbigliamento trasandato ci dirigiamo all'appartamento dei ragazzi. Con nostra grande sorpresa notiamo che hanno chiamato tutto il resto della nostra compagnia.
Ad accoglierci, rigorosamente in giacca e cravatta c'è André ribattezzato da noi tutti " l'ingegnere" il secchione dal cuore tenero sempre pronto a darci ripetizioni o a prepararci per un esame.
Elegantemente accomodata nell'unica poltrona di pelle nera, colgo all'istante la figura longilinea di Daiana, la nostra modaiola sempre al passo coi tempi e perennemente intenta a gestire i suoi profili Facebook Twitter e Instagram...ma mai con un capello fuori posto.
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Raggiungo il piccolo cucinino di due metri per due e ritrovo Arhia, la nostra filosofa yin, mentre tenendo una bottiglia di birra in mano lotta con un cavatappi davanti lo sguardo divertito e forse un po perso del suo yang Stefan, non so di preciso da quanto tempo siano insieme, li ho conosciuti così come un tutt'uno e non li ho mai visti soli o divisi.
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Finisco il mio giro di perlustrazione quando le braccia di Rick si avvinghiano al mio corpo, mi giro e lui tempestivamente mi sfiora l e labbra con un delicato bacio sposta il viso verso il mio orecchio e mi sussurra che il misterioso fratello non c'è, è uscito di casa prima del nostro arrivo a farsi una birra da solo proprio per evitare i nostri occhi curiosi, poi mi guarda e fa spallucce, da questo gesto intuisco che non vuole domande perché molto probabilmente non avrebbe risposte da darmi.

Recupero dalla piccola penisola l'unica bottiglia di birra che sia riuscita ad aprire Arhia e mentre cerco di non pensare a quanto sia stato poco educato a evitarci così, in fondo se siamo venuti tutti qui stasera era solo per conoscere ed accogliere lui, raggiungo gli altri in sala.
Non trovando un posto libero mi siedo sopra le ginocchia del mio ragazzo e inizio a godermi la serata in compagnia dei miei amici con uno strano senso di sollievo per l'assenza del nuovo arrivato.
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I giorni successivi passano in fretta tra gli ultimi scatoloni e le ore in compagnia di Rick, solo a lavoro i minuti sembrano un'eternità, si perché a differenza delle mie amiche io devo mantenermi da sola e ormai sono due anni che faccio la barista alla sala biliardo che si trova vicino la biblioteca comunale.
Nonostante i frequentatori più assidui siano per lo più uomini e l'orario quasi completamente notturno è un lavoro che mi piace, non di certo il mio futuro, ma mi da modo di realizzarlo ed è questo quello che conta.
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Eccola qui ci risiamo...la sveglia suona imperterrita da ben due minuti, nonostante l'abbia rinviata già di tre volte, apro un occhio e di sfuggita vedo che sono già le sette e quaranta ed oggi è il primo giorno di lezioni.
Mi dirigo in cucina trascinando a fatica i piedi uno dopo l'altro, preparo il caffè e mentre aspetto che Alex esca dalla sua camera sicuramente già pronta, osservo l'ordine che ora regna sovrano in casa.
Faccio una doccia calda per sciogliere la tensione da primo giorno di scuola, una volta in camera recupero un jeans stretto strappato sulle ginocchia dal lavaggio chiaro, una magliettina anonima nera non troppo corta e infilo le converse, mi pettino i capelli ancora leggermente umidi e per finire mi do un'unica occhiata allo specchio.
Forse era meglio evitare quest'ultimo passaggio perché più mi guardo più penso di non essere pronta ma raccogliendo più aria possibile nei polmoni recupero le chiavi della macchina e zaino in spalla esco di casa con Alex che sembra così meravigliosamente perfetta in confronto a me.

Arriviamo al campus in dieci minuti nonostante il mio vecchio maggiolino, grigio chiaro di quarta mano, faccia i capricci in partenza dopo un'estate fermo nel parcheggio del dormitorio.

Incontriamo subito Gwen e dopo un po di chiacchiere tra donne ci diamo appuntamento in mensa per pranzare tutti insieme.
La mattina scivola via senza troppi intoppi e il mio stomaco pian piano inizia a farsi sentire.
Arrivata in mensa vedo all'istante Alex avvinghiata a Dominik che si imboccano il cibo a vicenda, affianco Rick , che con la mano mi fa cenno al posto accanto a lui che mi ha premurosamente riservato.
Tutti gli altri sono presi nei lori discorsi interrotti occasionalmente da qualche boccone di cibo o sorso di acqua, ma poi vedo Gwen, persa a fissare una figura di spalle a me sconosciuta.
Accellero il passo incuriosita, mi avvicino al tavolo bacio Rick sulle labbra che con un sorriso molto divertito mi fa accomodare

" ehi tesoro finalmente ti presento mio fratello Ethan, Ethan lei è la mia ragazza Meredith"...

Take Me Or Lose Me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora