ABERRAZIONE

114 17 12
                                    

Genova.
Sono le 6:30 del mattino.
Come ogni notte mi perseguita lo stesso incubo.
Ormai è diventata un'abitudine, anche se al mio risveglio non ricordo nulla.
Resta solo lo stato d'ansia che mi provoca.
È già tardi e non posso indugiare troppo.
Mi alzo stancamente dal mio letto a castello, ormai vecchio e scricchiolante dall'usura.
Mio fratello Emanuele dorme nel letto di sopra, come sempre non si accorge nemmeno dei rumori e della luce dell'unica abat-jour accesa nella stanza.
"Dai Edo ho fame, mi vai a prendere la colazione?" Dice mia Mamma allungandomi il braccio per darmi i soldi.
Mia Mamma è invalida al 100%.
Una diagnosi errata l'ha portata ad essere sempre costretta a letto, attaccata ad una flebo.
"Certo Mamma, vuoi la solita focaccia?" Le chiedo stancamente.
"Si è già che ci sei passa anche dal tabacchino".
Lentamente mi lavo, mi vesto, prendo le mie chiavi ed esco.
Il cielo è coperto da uno spesso strato di nuvole grigie, sicuramente sarà una giornata piovosa.
Mi incammino con le mie fidate cuffie, con la mia playlist preferita sempre pronta in giornate come queste.
Anche se il tratto casa-panificio è breve ho bisogno di tenere la mente lontana da tutto e la musica è l'unica cosa che riesce a salvarmi.
"Ciao Flora, il solito per la Mamma", dico alla commessa del negozio;
"Buongiorno Ed! Certo te lo preparo subito. La mamma come sta? Ema?"
Adoro Flora, è una donnona corpulenta, una di quelle persone che ti mettono di buon umore solo guardandole;
"Come al solito Flo" rispondo accennando un sorriso.
Pago e mi dirigo al tabacchino.
Si sono fatte le 7:30, devo correre a casa per poi andare a scuola!
Arrivato a casa, preparo il caffè, e metto in un vassoio la colazione, che porto subito alla Mamma.
"Grazie Edo sei sempre così gentile e premuroso, spero che un giorno potrai perdonarmi per il peso che sono diventata" dice mia mamma quasi in lacrime;
Mi avvicino e l'abbraccio forte, "non devo perdonarti niente mamma, ti voglio bene!".
Mio fratello nel frattempo è già uscito, guardo l'orologio "Mamma scappo che perdo il treno, chiama la nonna così non stai sola! Ti voglio bene, a dopo!"

Le Vie Della ResurrezioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora