LA CITTÀ NASCOSTA

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Kimiko si diresse a Fabled ed al suo arrivò trovò una cinta muraria che la circondava, Kimiko cercò di saltare ed arrampicarsi ma le mura erano troppo alte, provò a mettersi in piedi sopra il cavallo ma era ancora troppo alto, motivata dall'unico indizio sulla cameriera non si arrese, girò per tutta la lunghezza delle mure e alla fine trovò una piccola porticina chiusa a chiave.
Le bastò un calcio e la porta si aprì, davanti a lei trovò un piccolo tunnel in cui erano presenti solo erbacce, per passare dalla porta si abbassò arrivando a gattonare verso l'uscita del tunnel, uscendo trovò davanti a se una città in macerie, di cui la maggior parte degli edifici erano distrutti e solo poche abitazioni erano intatte.
Kimiko cercò tra le macerie qualche indizio, ma ormai vedendo quella città disabitata pensò che ciò che avesse fatto fin'ora fosse stato inutile, un bambino comparì dal nulla e la prese per mano dicendole di seguirlo, Kimiko lo seguì finchè arrivarono davanti una piccola chiesa per metà crollata, senza fare domande entrò nella chiesa e arrivò ad una botola. Il bambino aprì la botola e scendendo per la scale le fece cennò di seguirlo, alla fine delle scale c'era una piccola cittadina molto popolata, la ragazza fù sorpresa, in molti si presentarono attorno a lei guardandola con occhi di ammirazione, le abbassarono il cappuccio e le dissero di non nascondere la sua natura, perchè le persone come lei sono magnifiche.
Kimiko chiese cosa fosse successo alla città in superficie, il più anziano tra i cittadini la prese in disparte e le raccontò che qualche anno prima i soldati attaccarono la città e i cittadini, con armi sperimentali che distruggerono la città, perchè ai soldati giungerono le voci che alcuni cittadini erano "speciali", quindi anche se non ne avevano la certezza non esitarono a cercare di debellare la città.
In quei giorni in molti combatterono con le loro forze e molti persero la vita, infine tre ragazzi con orecchie da volpe si presentarono davanti ai soldati ed alzarono un vento così impetuoso da farli finire lontani kilometri dalla città.
Per non farli rientrare nella città crearono un turbine che circondava la città, nel frattempo mostrarono ai cittadini il posto sotteraneo dove abitavano, dicendogli di allargarlo e di creare abitazioni dove avrebbero vissuto d'ora in poi.
I tre ragazzi nel frattempo fecero erigere un muro attorno alla città e anche se non sarebbe bastato, al solo accenno di incursione dei soldati li avrebbero cacciati via.
Uno di quei tre ragazzi dopo qualche anno morì, così gli altri due decisero di partire per non sprecare i loro anni a proteggere una città che non era stata più attaccata dai soldati.
Kimiko dopo il racconto del anziano si rallegrò, ma gli disse che lei al contrario dei suoi simili non aveva tali poteri e non ne aveva mai avuti, Kimiko volle domandare a tutti i cittadini presenti se conoscevano una cameriera di nome Manami Nakano, una donna si fece avanti e disse che lei ne era la madre ma che ormai non la vedeva da molti anni, la figlia era andata via dalla città appena raggiunse la maggior età, i primi anni le scriveva lettere da Firstfloor dicendole che lavorava in un panificio, poi le scrisse che avrebbe lavorato come cameriera per una persona importante e che avrebbe vissuto lì, la madre non sapeva altro quindi Kimiko si accontentò di ciò che le aveva raccontato
Dopo qualche giorno passato nella città decise di andare a Firstfloor,  ringraziò i cittadini dell'ospitalità e uscì dalle mura ma qualcuno la colpì in testa con il manico di una spada, fù caricata su un cavallo e portata nelle segrete di Elswerin, al suo risveglio si trovò incatenata in una cella e davanti a lei la guardia del principe Junichi Miura che la guardava.
Quando Kimiko fù aggredita il principe era presente, vide che Kimiko aveva delle orecchie da volpe e essendo sconvolto non disubbidì all'ordine del padre.
Junichi le disse che d'ora in poi non si sarebbe più avvicinata al principe, giustamente Kimiko domandò chi fosse visto che non lo aveva mai conosciuto, ma Junichi con dispezzo le sputò in testa e le disse che lei aveva già incontrato il principe Akihiko.
Junichi prima di andarsene le disse che visto che era un mostro doveva morire e che probabilmente il re avrebbe ordinato al principe stesso di porre fine alla sua vita.

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