venticinque

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Vengo svegliata da un raggio di luce che mi illumina il viso, strano nella mia camera non arriva luce così diretta.
Apro gli occhi.
Ah, ora ricordo. Sono a chissà quanti chilometri da casa e... cazzo devo trovarmi un lavoro!
Guardo l'orologio che segna le dieci. Accidenti.
Mi preparo più in fretta che posso e faccio colazione con una mela.
Esco anche se vorrei solo starmene sotto le coperte al caldo. Fa molto freddo e c'è un vento fortissimo che odio, ma purtroppo sembra essere il tipico clima di queste zone.
Mi stringo nel cappotto certa di avere un buffo naso rosso.
Un problema ce l'ho: come faccio a trovarmi un lavoro?
Alla fine decido di fare nel modo più semplice, che è anche l'unico plausibile. Il mio obbiettivo è quello di entrare in qualsiasi negozio o locale e chiedere se c'è bisogno di personale, o se conoscono qualcuno che ne necessiti.
Mi resta un solo quesito. Il fatto che non parli rumeno rappresenterà un problema?
Mi guardo intorno, mi sento del tutto spaesata, fuori posto. Da ogni parte sento persone che dialogano pronunciando quelli che per me sono solo suoni.
Agli angoli delle strade ci sono certi negozietti, delle capannette di legno in cui le persone vendono souvenir, dolci che non ho mai visto prima e abiti in stile.
Entro in un bar.
- salve, parla inglese? - chiedo.
- certo, desidera? -
- volevo chiederle se avete bisogno di una barista o qualsiasi cosa -
- al momento siamo a posto -
- grazie lo stesso -
Così partiamo male.
Vabbe quel posto neanche mi piaceva.
Stessa scena in un negozio di vestiti.
Di scarpe.
Borse.
Una gelateria.
Avrei persino fatto la baby sitter.
Niente.
Sembra che qui nessuno abbia bisogno di aiuto.
Mi lascio scivolare sfinita su un muro.
Come faccio a vivere senza un lavoro? E senza una casa!
All'improvviso l'albergo in cui alloggio è diventato troppo costoso.
Fa molto freddo.
- miss! - urla una donna avvicinandosi a me.
Oh dio, cosa vuole?
Sorrido in segno di saluto.
- ho visto che è in cerca di lavoro -
- eh già - dico sconsolata.
- non è facile trovare qualcosa qui, è per questo che le persone se ne vanno-
Ah bene, loro se ne vanno e io arrivo con la pretesa di trovare un lavoro senza spiccicare una parola in rumeno.
- io voglio farle un'offerta -
- davvero? - mi si illuminano gli occhi.
- si -
- sarebbe? -
- ho un bar, okay è più un nightclub -
Mi incupisco.
- ovviamente, sai come vanno queste cose, chi frequenta questi posti non vuole solo bersi una cosa -
Afferro immediatamente il concetto.
Sono disposta a tanto pur di lavorare?
A volte non sei tu che decidi. È la vita che ti obbliga.
Credo che niente avvenga per caso, e così ho veramente toccato il fondo.
Ma se tocchi il fondo puoi solo risalire.
- come sarebbe lo stipendio? -
- 1500 lei di base, 100 per ogni lavoro extra -
Cosa? 1500 lei sono poco più di 300 euro! Non posso vivere con così pochi soldi considerato che dovrò pagarmi anche una casa.
- 1800 di base e 150 a lavoro - ammicco, deve capire che non saranno soldi sprecati.
Seguono attimi di silenzio.
Per quanto non voglia ammetterlo ho bisogno di questo lavoro.
- sei in prova per un mese - esordisce - cominci sta sera, presentati alle 8, capelli e trucco perfetti -
- a sta sera -
Mi alzo e riprendo a camminare, ora mi serve una casa.
Chiedo ai passanti dove posso trovare un'agenzia immobiliare.
Fa molto freddo e sono stanca di camminare. A questo punto vorrei solo infilarmi sotto le coperte di quel letto enorme in hotel.
- salve - mi saluta la signorina al di là della scrivania.
- parlo solo inglese - spiego.
- ah, mi scusi. Per quale motivo si rivolge alla nostra agenzia? -
- cerco una casa in affitto -
- in quale zona? -
La guardo confusa.
- lavoro in - estraggo il biglietto dalla tasca - in via - glielo porgo non riuscendo a leggere quel nome.
- oh, quindi ha bisogno di qualcosa di comunque vicino alla zona centrale -
- suppongo di si - rispondo.
Digita qualcosa sul computer.
- qual'è il suo budget? -
Oddio non ne ho la minima idea.
- quanto costa in media un bilocale? -
- allora in questa zona, il più economico viene 600 lei al mese -
Ci saranno le spese per le utenze, spese di condominio, dovrò fare avere soldi per comprarmi da mangiare... ma tutto sommato penso sia una cifra fattibile.
- c'è modo di vederlo? - chiedo.
- certo possiamo andare adesso, non ci vive già più nessuno -
La signorina si alza e noto che indossa una minigonna rossa con una camicia bianca a maniche corte e le scarpe con il tacco.
Ma non ha freddo?
E soprattutto quella gonna la avrei vista meglio per andare in doscoteca, se giri in Italia con quella l'appellativo di zoccola è assicurato, ma qui sembra normale.
Saliamo sulla macchina dell'agenzia, durante il tragitto ascolto la radio e per fortuna passano una canzone latina che conosco bene, dei commenti che vengono dopo però non capisco mezza parola.
Come farò ad imparare questa lingua?
Ci fermiamo in prossimità di una palazzo, spero con tutto il cuore che non sia questo.
Speranze vane, sembra che la mia futura casa sia proprio qui dentro.
L'intonaco della facciata è grigio e scrostato e i balconi dei sei piani sembrano pericolanti.
È così triste. E io che pensavo che palazzi del quartiere popolare di Milano fossero i peggiori in circolazione.
All'improvviso mi manca la mia bella casa in un lussuoso palazzo, all'improvviso si disabbeliscono i sogni di una nuova vita senza più sofferenza.
Ti lasci alle spalle un problema e ti ritrovi con un altro.
In cuor mio però sono comunque ancora convinta della scelta che ho fatto.
Avanti Vita coraggio, questa è la tua nuova vita, sei la nuova te. Affronta tutto con coraggio questa volta, perché sei letteralmente sola e non verrà nessuno a salvarti se cadrai.

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