Capitolo 15

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Capitolo 15

<< È qui? >> sussurrai, davanti ad una porta che pareva uscita dal caveau di qualche prestigiosa banca.

Eravamo immersi nel buio, l'ambiente era troppo grande anche per la torcia di Trey.

Dovette annuire alla mia domanda, dato che qualche secondo dopo la porta emise un rumore simile alla rottura di un osso, fatto non molto rassicurante.

Appena il mio fratellastro si mosse sulla soglia, una forte luce bianca, che sarebbe stata perfetta per sezionare qualche cavia di laboratorio, mi colpì agli occhi accecandomi.

<< guarda Amira, sono lì. >> mi guidò lui.

Trai puntini neri, dai contorni di mille colori, che ora mi sembrava seguissero ogni mio tentativo di fuggire a quell'invadente e abbagliante bianco, li vidi.

Una decine di persone, accatastate le une affianco alle altre. Erano richiuse in una delle grandi celle. A parte la loro, le restanti erano vuote. Sulla parete opposta, alla porta, faceva capolino lo stesso lupo intagliato, che si trovava anche sul batti porta, del portone principale. Quando cautamente giungemmo dinanzi ai mutaforma, i più erano svegli.

Non emettevano un lamento, silenziosi e quatti ci osservano.

Lanciai un'occhiata incerta a Trey, cosa facevamo ora?

Non potevamo certo avvicinarci a loro e chiedere come se nulla fosse se...

<< vi occorre qualcosa?>> domandò il ragazzo, cercando di non lasciar trasparire nessuna emozione, peccato che ormai il danno fosse fatto.

<< Che ne dici della chiave della cella? >> tuonò un uomo.

Solo allora notai che vestivano tutti con un uniforme standard, una tunica grigia, giusto in funzione di coprire la loro nudità, in quanto quelle sbarre non permettevano loro di trasformarsi, ne usare i loro poteri.

<< Non posso aiutarvi con quella. >> rispose lui.

Silenzio, ricolmo di un'incomprensione senza tempo.

<< Andiamocene Amira, non so cosa mi sia preso. >> appurò Trey, scuotendo la testa.

Nel girare lo sguardo, qualcosa di rosso, liquido e brillante di attirò la mia attenzione. Sangue fresco.

Corrucciai le sopracciglia e mi avvicinai ulteriormente.

<< Cosa stai facendo, Amira? >>

Non lo degnai di risposta, mentre la scia vermiglia mi ricongiungeva alla ferita da cui sgorgava. Una ragazza e dietro di lei un altro ragazzo, altrettanto ferito, come quelli affianco.

Ma che...?

<< perché non guariscono? >>domandai, senza rivolgermi a nessuno in particolare.

Fu lo stesso uomo di prima a prendere la parola << le armi che avete usato erano intrise di veleno e argento. Non riescono a guarire molti... >> replicò, quasi sputando la risposta.

Lasciai scorrere lo sguardo, quando riconobbi il ragazzo che aveva preso la parola, durante lo scontro. Il loro Alpha stava morendo, e di lì a poco altri lo avrebbero seguito.

Mi morsi un labbro, mentre la mia mente si ritrovava scissa in due pensieri.

Il vile gesto di chiudere gli occhi e andarmene, facendo finta di nulla, in pieno conflitto con l'avventatezza e la stupidità di provare a salvarli.

Ovviamente ebbe la meglio il secondo, e mi ritrovai con in mano la testa di lupo, che all'entrata avevo scorto.

Quella cantina, sempre che davvero potesse definirsi in questo modo, era troppo grande per contenere solo delle gabbie.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 27, 2017 ⏰

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Amira - A fated relation- [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora