Capitolo 12

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Capitolo 12

Con che coraggio un branco di lupi attaccava la casa, del capo dei cacciatori?

Eppure eravamo circondati. Le vetrate non erano state chiuse in tempo e un solo passo, verso queste, significava dare inizio allo scontro.

Eravamo dovuti scendere al primo piano, quella evidentemente era la politica da seguire, in caso di un assalto improvviso. Tutta la servitù si era radunata lì, in attesa.

Gli animali giravano attorno alla Villa.

Erano grossi, dorati e con due perle grigie al posto degli occhi. Indigeni del deserto.

Esattamente come Breanne. A quel pensiero rabbrividì.

Trai Tre Branchi, solitamente, erano i più pacifici, ma alla fine erano pur sempre licantropi.

Tutte le persone, accanto a me, meno che Trey, reggevano un'arma. Mi tastai cauta il blazer, la mia lama era ancora lì, ma non era il momento opportuno per sfilarla.

Presi a guardarmi attorno. La prima cosa da fare era nascondere Haru.

La credenza, sulla mia destra era piena di soprammobili e dinanzi aveva una delle famose vetrate. Dubitavo potesse fornire un buon rifugio. Il camino sarebbe stato di certo un nascondiglio più azzeccato, ma anche una trappola di marmo coi fiocchi.

Mi accostai al mio fratellastro, tanto che venivano impartiti ordini di attacco e difesa.

<< Trey... >> sussurrai, sfiorandogli l'avambraccio, << non posso far assistere Haru a questa carneficina, devo portarlo da qualche parte. >> affermai.

La sua mano trovò subito la mia, << hai ragione, non è sicuro, ma non possiamo neppure andare al secondo piano. Né io, né te riusciremo a cavarcela se una di quelle creature ci raggiungesse. >>

A quelle parole mi morsi un labbro, senza neppure accorgermene.

<< Credo che avremmo una possibilità, se andassimo in mansarda. Lì l'unica finestra è protetta e... >> non terminai la frase, che uno schiaffo mi colpì in pieno volto.

Mi voltai verso l'artefice del colpo. D'istinto mi portai una mano alla guancia, bruciante.

<< Edna, sei impazzita? >> domandò sconvolto Trey, già in mezzo a me e la governante.

La donna non rispose, << è stata lei! >> affermò, << è per colpa sua se più di una ventina di quei mostri vuole attaccarci! >>

<< Amira non farebbe mai una cosa simile... >> iniziò a difendermi il mio fratellastro.

<< Come può saperlo signorino? Non la conosce neanche da due settimane. È una di loro, ne tiene persino uno in braccio. >> additò il lupetto, << come può crederla innocente? >> l'apostrofò, infine.

Percepì la sua stretta farsi più salda, attorno alla mia mano.

<< Non permetterti mai più di dire una cosa simile. >> inveì il ragazzo, << non è il momento di andare a esprimere sentenze senza prove, inoltre. >>

La donna scosse la testa, amareggiata << l'ha soggiogato, ha già acquisito la sua fiducia, cosa le chiederà dopo? Di rivelarle i piani dell'A.S.A o dove sono situati i nostri avamposti? >>

Il mio fratellastro tentennò un secondo, ma era già pronto a proteggermi nuovamente, quando un maggiordomo si fece avanti.

<< Basta così Edna. Il signor Noah non è presente, abbiamo bisogno pertanto di restare uniti. Se il signorino Trey crede nell'innocenza di questa ragazza allora devi credere che sia così, almeno per il momento. >> sentenziò questo, scoccandomi un'occhiata gelida.

Amira - A fated relation- [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora