Pov. Cristina
Eravamo rimasti da soli, con l'unica compagnia di due sigarette, seduti sulla gradinata d'accesso al motorhome. Uccio si era dovuto assentare per delle questioni legate alla stampa e Francesca era corsa a prepararsi con le altre ombrelline, così eravamo rimasti solo io e Valentino.
-Sicuro di non voler andare al box?-Gli chiesi, prendendo un tiro.
-No, tranquilla-Mi sorrise, per poi sputare un po' di fumo biancastro-Tu piuttosto...-Cominciò, gettando via un po' di cenere dalla punta della sigaretta, mentre io lo guardavo con aria interrogativa-Che hai?-
-In che senso?-Chiesi, senza capire a cosa si riferisse.
-Sembri un po' triste-Disse, semplicemente.
Sussultai, mandando un po' di fumo di traverso e prendendo a tossicchiare. Nonostante vederlo mi avesse fatto stare meglio, non ero completamente tranquilla e questo era vero, solo mi chiedevo come avesse fatto a capirlo.
-Ma ven via! E' una tua impressione!-Scossi il capo, ridacchiando, per mostrarmi serena.
-Guarda che non mi freghi...-Mi guardò storto, faticando a trattenere una di quelle risatine che la gente fa quando si compiace di avere ragione.
-Pensavo fossi dottore, non psicologo!-Ironizzai, spegnendo il mozzicone della sigaretta per terra e gettandolo in un cestino a pochi passi.
-Sono serio-Si impuntò, guardandomi insistentemente.
-Non posso mica caricarti dei miei drammi prima di una gara!-Cercai di persuaderlo.
-Allora c'è qualcosa!-Esclamò: mi ero messa nei guai da sola.
-Va bene, visto che ci tieni...-Sbuffai, risedendomi di fianco a lui-E' Leo, il mio ragazzo: abbiamo litigato un'altra volta.-
...
Pov. Valentino
All'inizio non volli crederci, poi mi dissi che dovevo aspettarmelo. Cristina era fidanzata e tutto quello che avevo immaginato sin da quando l'avevo vista andava in frantumi. Speravo che fra noi due sarebbe nato qualcosa e invece il suo cuore batteva per un altro e io sarei stato al mio posto e l'avrei lasciata in pace, se questo l'avesse resa felice.
-Ah, così sei fidanzata...-Biascicai, faticando a trattenere il tono deluso della mia voce.
-Se così si può dire...-Disse, con un'espressione amareggiata sul viso. Fui in dubbio se essere contento o no: da come l'aveva detto, sembrava che la loro lite li stesse portando a lasciarsi e quindi io avrei avuto campo libero, ma se la cosa la faceva soffrire, preferivo doverla perdere e saperla felice.
-Come mai?-Chiesi, cercando di capire meglio cosa intendesse. Se c'è una cosa che ho imparato dalle donne è che non intendono mai davvero quello che dicono e proprio per questo volevo capire nei minimi dettagli cosa turbasse Cristina, se fosse servito a farla stare meglio.
-Sono tre mesi che non facciamo altro che litigare, sono stanca...-Mi rispose, continuando a tenere gli occhi puntati verso terra. Mi chiesi perché non mi guardasse e la risposta arrivò quando notai che stava piangendo. Serrai i pugni fino a far arrossare le nocche: anche non conoscendolo, ero talmente arrabbiato con il ragazzo di cui parlava che l'avrei ammazzato; non capivo come si potesse essere tanto idioti da far soffrire una come Cris, che merita solo di essere felice.
-Vuoi raccontarmi?-Le chiesi, sperando che volesse sfogarsi con me. Avrei dato l'oro del mondo per poter cancellare per sempre le lacrime che le rigavano il viso; vederla soffrire e sapere di non poter essere concretamente utile mi faceva un male cane. Lei si voltò un secondo a guardarmi, con gli occhi azzurri gonfi per il pianto, annuì lievemente e poi cominciò a raccontare:
STAI LEGGENDO
Can you fix my heart, Doctor? [Valentino Rossi]
Fanfic"Prima di incontrarlo non credevo di avere bisogno di essere amata, ma, sin dal primo momento in cui l'ho visto, ho desiderato che provasse per me quello che io provavo per lui..." #FanFiction su #ValentinoRossi