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Aprii lentamente la porta di casa , e mi ritrovai immersa nel buio. Non quel genere di buio di cui si ha sempre avuto paura da bambini , in cui si pensava ci fossero i mostri ma un' oscurità buona , che ti cinge in un abbraccio quasi morboso tra le sue spire. Dopo aver brancolato un po'nelle tenebre finalmente raggiunsi la camera da letto , e li vidi una figura nella penombra distesa sul letto , aggomitolata su se stessa :mio marito. Erick aveva infatti da sempre l'abitudine di addormentarsi tenendosi le ginocchia vicino al proprio corpo e i pugni serrati , come un bimbo in fasce quando cerca di scacciare i brutti sogni. Di fronte al nostro letto matrimoniale avevamo fatto mettere una finestra , che s'affacciava direttamente su un parco . Spesso io e lui da giovani adoravamo andarci per fare lunghe passeggiate a volte anche senza scambiare una parola, godendoci solamente la costante presenza dell'altro vicino. Con passo felpato mi diressi verso la finestra , scostando appena le pesanti tende di velluto per permettere alla luce del mattino di filtrare nella stanza. Un raggio solitario si fece spazio tra le trame intricate del buio, e illuminò il viso del mio amato. Erick era bellissimo , osservandolo anche in quel momento pareva addirittura assurdo che un tipo del genere avesse scelto proprio me, il suo volto era percorso da una sottile filo di barba , e incorniciato da una chioma ribelle scura. C'eravamo conosciuti molto giovani , all'inizio eravamo soltanto buoni amici ma col passare degli anni non so nè quando nè come , il sentimento che ci aveva legati era divenuto sempre più forte e si era trasformato in un qualcosa di meraviglioso e assoluto. Spinti dalla frenesia della gioventù ci sposammo molto presto , e gli anni passarono velocemente come breve sogno.
Molti dicono che il matrimonio è paragonabile ad una prigione , dopo il fatidico sì sei come ammanettato e devi dire addio alla tua libertà ; la mia situazione però non era a tale livello,apparentemente io ed Erick, nonostante tutto ,eravamo rimasti una coppia e il tempo non aveva arrecato alla nostra storia profonde ferite o conflitti irrimarginabili . Nonostante ciò che pensavo in realtà qualcosa tra noi era cambiato, ma forse ero troppo distratta per darci grosso peso.Io non ero mai a casa , e lui nemmeno , un tempo però non era così , rammento ancora quando eravamo sempre insieme come due pezzi di puzzle . Divisi eravamo un disastro e solamente insieme potevamo potevano essere perfetti. Erick ormai non era più il giovane ragazzo curioso , sempre pronto a stupirmi e a farsi sorprendere ,di cui mi ero innamorata . Da tempo non andavamo più in quel bar  che tanto amavo , in cui ordinavo il cappuccino e lui mi puliva la punta del naso dalla soffice schiuma , e io lo baciavo per togliergli dall'angolo della bocca la crema di cioccolato. Le serate non si concludevano come allora con un "ti amo" sussurrato , e nemmeno con piccole premure da parte di entrambi. Ad un certo punto la connessione tra noi si era come interrotta ma noi troppo presi dai nostri lavori e obbiettivi, stupidamente non ci accorgevamo che qualcosa si era incrinato, e continuavamo a vivere la nostra vita incuranti di ciò che ci circondava. Mi sdraiai accanto a mio marito incurante del disordine dei vestiti buttati sul letto , e feci aderire il mio corpo al suo , addormentandomi con il battito del suo cuore.

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