Finalmente Venezia , una piccola perla nel mare illuminata da tanti lumicini , simili a lucciole estive. In molti me l'avevano descritta , ma mai nessuno era veramente riuscito a rendere appieno la sua bellezza . La chiatta, su cui mi ero imbarcato, si stava dirigendo verso una delle tre bocche di porto per Venezia : Il porto del Lido , che è l'accesso settentrionale alla laguna di Venezia. Fabio mi aveva consigliato di entrare in città da quell' accesso , dal momento che a quanto sapeva era il meno controllato. Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, il congresso di Vienna del 1814 infatti non aveva ridato l'indipendenza ai territori della Repubblica di Venezia, che furono uniti a quelli del ducato di Milano e assoggettati all'Impero austriaco. Gli austriaci dopo quel congresso , avevano deciso di mandare in tutto il loro regno degli squadroni , in modo da poter controllare contemporaneamente più luoghi , e sopratutto regolare l'emigrazione e l'immigrazione nei loro confini. Negli ultimi tempi i controlli erano diventati più rigidi, specialmente per gli "zudei". Da tempo gli ebrei erano regolarmente accusati di essere la causa della peste, delle catastrofi naturali, di avvelenare i pozzi, e addirittura di uccidere i bambini cristiani durante il sonno. Persino nella mia città natale, per strada ,la gente era solita a gridare :"Gli ebrei sono quelli che hanno crocefisso Gesù! Al rogo !!". A causa dell"idea della "colpa collettiva" degli ebrei , in meno di un mese ne erano morti decine di migliaia di essi. A Cosenza una volta , avevo assistito ad uno di questi roghi e avevo provato a ribellarmi a tale crudeltà , ma ne avevo pagato con 20 frustate , di cui tutt'ora mi sono rimaste le ciccatrici. Ad ogni frustata ne era seguita un'altra ... e un'altra ancora ... avevo sentito il sangue ribollirmi dentro,e ad ogni colpo le grida e gli insulti delle persone vicine aumentare , e il sentore di sangue sempre più forte . Alla fine avevo sentito sopraggiungere un grido che era prevalso sul vociferare della gente , quando mi ero accorto che era stato scaturito da me ero stramazzato al suolo, in una pozza di sangue . Se potessi ritornare indietro nel tempo , giuro che lo rifarei e non ci penserei due volte.
Giunsi al porto verso mezzanotte , di fronte a me si profilò una lunghissima fila di persone , tutte di nazionalità diverse ; in quella massa indistinta potei riconoscervi degli ebrei , contraddistinti dalla stella gialla a sei punte e dei mercanti sia ungheresi, sia boemi. A fatica riuscii a farmi largo tra la folla e a raggiungere l'ingresso , che solo in seguito vidi essere sorvegliato da ben quattro guardie. I controllori tutti con la divisa un po' striminzita stavano smistando la gente , alcune persone le rimandavano indietro al molo a suon di pedate ,mentre le più fortunate passavano. Dovevo assolutamente passare non mi importava in che modo , l'unica cosa che volevo veramente era li davanti e, nessuno avrebbe potuto privarmene. Dopo aver osservato la folla astante decisi il da farsi , mi sarei nascosto in un carretto pregando il buon dio di darmela buona , e di superare la sorveglianza. Con balzo felino salii sul primo carro vicino, che scoprii sfortunatamente essere pieno di pesce ; il mezzo era trainato da un mulo che continuamente si fermava , forse a causa del peso del suo carico , che era decisamente aumentato . Lo guidava un uomo dal viso scavato , che per noia o per gioco con il frustino tentò più volte di richiamare l'attenzione dell'animale. Durante le brevi pause dell'animale cercai senza farmi troppo notare di nascondermi in mezzo ai prodotti , tentando di raggiungere il fondo del carro e mettendo il pesce sopra di me ; lasciai però uno spiraglio per gli occhi , in modo da poter vedere quando saremmo passati e scappare senza problemi . Il conducente nonostante io non fossi stato una piuma , sembrava non essersi accorto della mia presenza sul suo veicolo , e fortunatamente si era diretto senza problemi verso l'entrata in città. "Forse ce la faccio , ci siamo quasi , ancora un passo e sono dentro ... " che non l'avessi mai pensato ... l'anziano signore era stato fermato dalle guardie . Dalle fessure che mi ero creato potei vedere tutta la scena : gli uomini in armi avevano scambiato delle battute con l'uomo e sembravano decisi a non volerlo far passare . Uno di questi soldati ,dopo aver sbottato ,si era diretto a passo pesante verso un forcone appoggiato ad un muro , probabilmente lasciato lì da uno dei tanti contadini ,che erano entrati in città per vendere i propri prodotti. Preso il forcone aveva parlato di nuovo con il vecchio , e dopo aver avuto il suo consenso sembrò dirigersi proprio verso di me , come se mi avesse visto. Inizialmente l'energumeno soppesò l'arnese , e dopo aver preso confidenza iniziò a colpire a ripetizione i pesci nel carro. La guardia sembrava non voler più smettere , e io in mezzo a quelle carcasse mi ero come rimpicciolito sperando in cuor mio che non mi colpisse ... e poi arrivò l'ultimo colpo, diretto proprio verso la posizione dove stavo ... e poi buio ...
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Ain't no Sunshine
Fiction HistoriqueSe ogni giorno sarà scoprire quello che siamo e non il ricordo di come eravamo , se sapremo abbandonarci l'un l'altro senza sapere da dove inizi uno e dove finisca l'altro se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia ... Allora sarà Amo...