Consigli dalle Wattpad Star italiane: DilettaCafaro

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1) Come ti sei avvicinata al mondo della scrittura? C'è qualcosa o qualcuno, in particolare, che ti ha spinto a scrivere?

Mmmh... fai domande difficili già dall'inizio! Onestamente, da che io ricordi, ho sempre scritto, fin da quando avevo otto/nove anni. Mia madre mi aveva regalato un suo vecchio pc fisso con Windows 98, che usavo per stendere qualche storiella infantile. Credo che il momento più importante in cui la scrittura mi ha supportata sia stato quando è morto mio padre: immaginavo e scrivevo vite molto diverse dalla mia e mi sembrava di poter essere ovunque e chiunque, in qualsiasi momento. Ho attraversato diverse fasi, in questa mia passione, ma posso dire di non aver mai davvero smesso di scrivere. Un ottimo "campo di allenamento" è stato, per me, l'ambiente dei giochi di narrazione, ossia giochi di ruolo che richiamano molto le storie scritte a più mani, dove ogni giocatore narra le imprese del proprio personaggio e lo fa interagire con quelli degli altri partecipanti. Tutt'ora ho un mio gioco di narrazione, dove ho sviluppato la maggior parte delle storie e dei personaggi a cui tengo di più.

2) Definiresti la lettura una passione? Quanto è importante per te leggere?

Una passione? La definirei più che altro una necessità. Purtroppo ho decisamente poco tempo per leggere, ma trovo essenziale immergermi in storie che riescano a coinvolgermi e a cambiarmi. Non parlo solamente di storie scritte nei libri, ma anche di films, di fumetti o anime giapponesi. Non importa quale sia il mezzo usato, l'importante per me è vivere sempre qualcosa di nuovo, anche se per poco tempo. In ogni caso, ritengo che leggere sia fondamentale non solo per uno scrittore, ma per qualsiasi persona. La lettura permette di acquisire nuove conoscenze, di conoscere nel profondo il cuore di un'altra persona e il mondo che ci circonda. È fonte inesauribile di cultura e di capacità critiche: più una persona legge, più sarà in grado di formare una personalità unica e forte, in grado di andare al di là le apparenze. Oltre a ciò, leggere aiuta gli aspiranti scrittori ad ampliare il loro sapere, non solo in ambito stilistico e grammaticale, ma anche dal punto di vista dell'argomento che intendono trattare.

3) Tra quelli che hai letto, c'è qualche libro che ti ha colpito talmente tanto da spingerti a piangere e/o sclerare?

Premetto che è difficile che un libro mi entri dentro al punto tale da farmi piangere. È più probabile che ci riesca un film, insomma. Tuttavia devo ammettere che una delle mie opere preferite, La Fondazione di Asimov, è riuscita a strapparmi qualche "LO SAPEVO!" di troppo. Sono un'amante delle storie dalle trame e dagli intrecci complessi, il che mi rende, in un certo senso, una lettrice più riflessiva, più analitica, che partecipativa ed emotiva.

4) Come trovi la concentrazione necessaria per scrivere? C'è una situazione  particolare che  "favorisce"  il processo di scrittura? Se sì, qual è? Ti piace scrivere nel silenzio più totale o accompagnata da buona musica? Di notte o di giorno?

In realtà non mi sono mai posta il problema della "concentrazione". Mi spiego meglio: mi risulta piuttosto facile entrare nel mio mondo, mi basta averne voglia. L'unica cosa che può impedirmi di scrivere è la presenza di qualcuno in casa. Anche se fosse in una stanza diversa, non riuscirei a scrivere sapendo che c'è una persona nei dintorni. È proprio un mio blocco, è come se un oratore non riuscisse a parlare con qualcuno che gli sta davanti. Per questo scrivo per lo più la mattina, quando non c'è nessuno in casa, sebbene i momenti più "ispiranti" si verifichino, oltre che appena sveglia, anche a tarda notte. La musica per me ha un ruolo fondamentale come musa ispiratrice, tuttavia è raro che io riesca a scrivere ascoltandola. Il più delle volte l'ispirazione viene mentre sto in giro, su un autobus o sul treno, oppure mentre faccio dei lavori per la casa. In quei momenti ho sempre gli auricolari alle orecchie. Quando poi mi siedo al computer, però, devo fermare la musica: scrivere è un atto che mi mette in rapporto con me stessa e nulla dell'esterno deve potermi distrarre.

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