Consigli dalle Wattpad Star Italiane: Alexandra-writes

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Oggi la nostra intervistata è la bravissima Alexandra-writes, la scrittrice di "Rifiuto e Seduzione", "L'inevitabile attrazione" e "I cinque nomi di Roma". Già da giovanissima ha riscontrato un successo pazzesco quindi non potevamo non intervistarla!
Enjoy ;)

1)Hai qualcuno che ti ha ispirato a questa passione per la scrittura?
No, è una passione nuova nella mia famiglia e nella mia cerchia di conoscenze. È stato un prodotto del mio amore per la lettura.

2)Oltre alla scrittura, anche la lettura è qualcosa di importante per te?
È fondamentale!

3)C'è qualche libro che ti ha colpito a tal punto da metterti a piangere e/o urlare?
Tantissimi. Tra quelli che mi hanno fatto piangere di più, sicuramente sono da annoverare Proibito di Tabitha Suzuma, la trilogia Aléxandros di Valerio Massimo Manfredi, Ho un castello nel cuore di Dodie Smith e la trilogia Innamorata di un angelo di Federica Bosco.

4)In che situazione preferisci scrivere? Notte, giorno, all'aperto, in casa, nel silenzio più totale, ascoltando musica...
Confesso che adorerei scrivere di notte, all'aperto, nella mia completa solitudine, ma non resisto il sonno. È una cosa che potrei sperimentare d'estate, quando sono libera dagli impegni scolastici. Solitamente scrivo quindi nel pomeriggio, a volte aiutandomi con qualche sottofondo musicale. La porta della mia camera è però indiscutibilmente chiusa!

5)Quante storie hai iniziato ma mai terminato?
Una sola, che riprenderò in futuro.

6)Cosa vuoi trasmettere con tutto quello che scrivi?
Mi piacerebbe trasmettere un certo fascino per la specie umana, per la diversità tutta unica dei personaggi. Stesse situazioni, reazioni diverse. Stesso dolore, differenti modi di sopravvivere. Stessa gioia, diversi modi per manifestarlo. Sotto questo punto di vista sono una persona davvero molto curiosa, ecco perché amo ultimamente scrivere storie in cui si intrecciano diversi pov.

7)Cosa ispira la tua fantasia?
Le mie speranze, le mie ambizioni e la mia quotidianità quando scrivo una storia reale, ambientata nel presente. In caso contrario, essendo un'appassionata di Storia, mi ispira molto il passato.

8)Come ti rapporti con il temutissimo blocco dello scrittore?
Lo odio. Cerco sempre di scrivere, anche se non sono in piena forma. Credo che abbandonando un capitolo e rimanendo fermi si innesti un circolo vizioso. Crolla la fiducia nel proprio talento, e senza stimoli che partono da se stessi non si può continuare.

9)I tuoi personaggi prendono spunto da qualcuno in particolare? Cosa sono per te i tuoi personaggi?
Nella mia ultima storia ci sono molti personaggi che ricalcano persone di mia conoscenza. Ovviamente altero qualcosa nei particolari. Un esempio: i cinque protagonisti rappresentano me. Il tratto principale di ognuno di loro mi appartiene. Poi ho costruito circostanze diverse per incorniciare le loro storie. Quindi, per me i personaggi sono molto spesso -non sempre, chiaro- un alter ego dell'autore, che li plasma dopo aver conosciuto le proprie sfaccettature. Per me è così: mi considero una persona molto poliedrica.

10)Se dovessi dare dei consigli a tutti gli scrittori, cosa diresti?
È una domanda molto generale. Per esperienza personale, però, il mio consiglio è quello di apprezzare anche uno stile semplice, corredato talvolta di espressioni frizzanti. Capita spesso che una narrazione elaborata risulti invece poco apprezzata e poco fluida. A me è successo.

11)Cos'è, secondo te, la cosa che uno scrittore non deve MAI fare?
Non programmare gli eventi del proprio racconto. Personalmente, credo che sapere in anticipo che cosa si dovrà inserire in un capitolo che si scriverà in futuro sia fondamentale. Non bisogna mai riporre troppa fiducia nell'ispirazione momentanea: potrebbe non arrivare. Sono una persona che ama tenere le proprie opere sotto controllo. Difficilmente riuscirei a scrivere se non so -anche vagamente- che cosa dovrà succedere ad un determinato personaggio tra due capitoli.

12)Come articoli le tue trame? Sei uno scrittore ordinato o spesso fai quello che i personaggi ti dicono di fare?
Inizio sempre con l'ordinare tutto e cerco sempre di far sì che la narrazione scorra su questa piega, come ho già detto prima. Ma capita che a volte siano i personaggi a ribellarsi alle redini dell'autore: a volte ne risulta qualcosa di migliore, addirittura. Ma bisogna sapere gestire i loro cambi di umore...

13)Cosa pensi proveresti se tu avessi in mano il tuo libri in cartaceo?
Soddisfazione. L'incredulità credo che si manifesti quando non si aveva in programma un determinato obiettivo. Personalmente, ho una simile ambizione, quindi non voglio peccare di finta modestia dicendo che sarei particolarmente incredula. Piuttosto ringrazierei la mia costanza e la mia tenacia, se sono stati fattori determinanti.

14)Hai paura del fatto che le tue storie potrebbero non piacere ai lettori?
Mah, sai, esistono mille categorie di lettori: a qualcuno dovrà pur piacere ciò che scrivi. Certo, però, se lettori che ti seguono da molto tempo ti dicono che ciò che scrivi non li attira più, un abbattimento può sorgere. L'importante è avere la forza di reagire.

15)Se potessi, faresti della scrittura il tuo lavoro a tempo pieno?
No. Diventerebbe, appunto, un lavoro. Fare della propria passione un lavoro è un'ambizione universale, credo, ma non bisogna mai contare troppo sul proprio talento peccando di superbia (mi riferisco solamente alla scrittura). Un giorno la paura e l'ansia potrebbero annullare l'ispirazione. Però vorrei che il mio lavoro ispirasse i miei scritti, quello sì.

16)Se qualcuno, grazie a te, diventasse più bravo di te nel scrivere le storie, come ti comporteresti?
Sarò schietta (siamo o non siamo umani?): mi darebbe oltremodo fastidio. Ognuno ha i propri segreti, le proprie tecniche, i propri stratagemmi. Posso dare consigli, ma il mio stile rimane mio, e il tuo rimane il tuo. Non mi piace rispondere a chi mi chiede come fare per emularmi (ed è capitato, con mia grande sorpresa): verrebbe qualcosa di artefatto. A me è capitato: volevo imitare Jane Austen. Ma io mi chiamo Alexandra, e Jane è Jane. Ne è uscito qualcosa che è stato apprezzato, ma che io ora sento distante da me.Si aiuta qualcuno per introdurlo nel SUO percorso personale, dando alcune dritte. Perché aiutare chi vuole solamente porsi sopra di te? Suvvia...

17)Secondo te, è meglio usare dei cliché o usare SEMPRE qualcosa di originale?
Se riesci a rendere originali dei cliché con qualcosa di nuovo, per me sei tu il vincente.

18)Come reputi il tuo stile di scrittura? Hai uno scrittore da cui prendi spunto?
Nelle risposte precedenti ho menzionato "il mio stile di scrittura". Eppure ti dirò che questo è sempre in evoluzione. Ultimamente, però, mi piace adottare uno stile semplice. Cerco di ridurre i periodi troppo lunghi, ma in compenso mi sforzo per trovare parole non troppo comuni. È anche vero che dipende dalla storia che si scrive e, soprattutto, se la si scrive in prima o in terza persona. Per quanto riguarda gli autori, apprezzo, per l'appunto, Jane Austen, ma adoro Charlotte Brontë. Jane Eyre mi ha fatto innamorare. Riesco ad apprezzare sempre qualcosa in uno scrittore, non ho un modello assoluto: in quel caso temerei di sfociare nell'emulazione. Apprendere qualcosa da tutti, ecco il mio motto.

Vi ringrazio davvero tanto per avermi scelto per questa intervista. È davvero un onore! E grazie anche a chi deciderà di sprecare un po' del suo tempo nel leggere le mie risposte ;)

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