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In ciascuno dei tuoi istanti è contenuto,
come in un nocciolo,
il seme di tutta l'eternità.

San Francesco di Sales

°

Z-A6001,
Enitor Infici : Z-Q4481 e Z-F5277
E.E. : 30 cicli umani

Annotazione : 11.152.610
Taccuino n° 139.407

È passato più di un ciclo umano dalla mia ultima annotazione, varie problematiche si sono susseguite così velocemente da non lasciarmi nemmeno il tempo di riportare con precisione quanto mi è accaduto, ma, in questo momento, ho la concentrazione adeguata e lo spazio sufficiente per farlo, quindi cercherò di trascrivere ogni cosa dettagliatamente.

Prima di tutto, posso confermare con orgoglio di aver raggiunto il mio obiettivo nei tempi stabiliti, senza aver perduto nessuno degli appunti contenuti nel borsone, ed in una perfetta integrità fisica. Attualmente mi trovo in attesa, in una stanza dalla quale riesco a vedere l'ammassarsi di centinaia o migliaia di vettori posti in file ordinate, a seconda della generazione di cui fanno parte; si preparano a ciò che sta per accadere, non posso fare a meno di chiedermi se dovrei farlo anch'io.

Per quanto riguarda il viaggio che mi ha condotto qui, credo di dover precisare l'avvenimento per il quale ho rischiato di perdere quest'occasione irripetibile, a fini puramente esplicativi ovviamente.

Mi trovavo ancora piuttosto distante dalla mia meta, ma il deserto aveva già lasciato spazio ad un ambiente più grigio. Costruzioni alte fino alle nuvole mi circondavano da più lati e la morbida sabbia era stata sostituita da una lastra scura e nera il cui calore era talmente elevato che ha rischiato di compromettere irrimediabilmente il mio tessuto plantare. Vagavo per quei luoghi osservando i dintorni alla ricerca di altri vettori a cui chiedere indicazioni sulla strada da percorrere, quando è accaduto il peggio.

Tra i rottami di una vettura a quattro ruote, è uscito lui, una sottospecie di peloso quadrupede con il muso allungato ed una bocca piena di denti acuminati. Le sue tozze zampe scavavano nel terreno polveroso senza fatica, reggendosi agilmente ad esso attraverso artigli lunghi quanto un mio dito, non posso negare di aver provato un certo disagio nell'avere tanto vicina una bestia del genere. Posso ammettere di aver inizialmente sottovalutato la pericolosità di quell'essere semisenziente, ma ho agito come faccio sempre quando ne vedo uno, lo osservo, trascrivo alcune caratteristiche e poi riparto, non mi aspettavo di certo che mi sarebbe saltato addosso.
Un battito di palpebre prima il bestione mi stava davanti, sbavandomi sul viso la sua saliva dal profumo dolciastro e, quello dopo, era già lontano, quasi oltre le dune all'orizzonte, tenendo fra i denti la mia scarpa sinistra e muovendo la sua appendice posteriore in modo rapido e soddisfatto.

La mia reazione è stata più che repentina, una volta raccolto il borsone, sono corso subito all'inseguimento, ad una velocità tale che avrei potuto benissimo stracciare qualsiasi vettore di terza generazione, non mi era mai capitato prima di muovermi con tanta rapidità, ma, nonostante tutti i miei sforzi, la missione di recupero è miseramente fallita.

Ho proseguito senza sapere come ritrovare il fuggitivo o la sua preziosa refurtiva, neppure il micro ciclo notturno mi ha rallentato, ma, benché i miei sensi fossero all'erta, quella creatura si era volatilizzata nel nulla. Prima di arrendermi ho continuato le ricerche per più di un ciclo umano completo, impiegandovi ogni istante, fino a quando non ho incontrato un vettore di quinta generazione che si stava recando proprio nel luogo in cui sarei dovuto andare, ricordandomi del motivo che mi aveva spinto lì.

Fine della precisazione, sarò pure scalzo e coperto di polvere, ma sono dove volevo, in orario perfetto.

Rispetto all'evento che mi attende, credo sia giusto spiegare di cosa si tratti, solo per motivare il mio attuale nervosismo visto che dopo non potrò più farlo. Ecco, tutto inizia quando, appena superati i 3000 cicli umani, vieni richiamato in un determinato punto del pianeta in una specifica data, se ti presenti, ti donano qualcosa di unico, ovvero, un essere umano, vivo, in buona salute, di cui usufruire come meglio vuoi.
Non avendone mai visto uno prima, e con i pochi dati che mi hanno fornito le nutrizioni, posso solo immaginare come dovrebbe apparire il vivente che hanno selezionato per me, perciò non so bene come comportarmi.

Se fossi di prima o seconda generazione lo sbranerei, di terza o quinta lo dividerei con il mio settore, o con altri vettori, e di quarta lo utilizzerei come cavia da esperimenti, io invece ?
Sono indeciso, ma non ho più tempo.

Annotazione conclusa

Val, Z-A6001

°

Non appena Val ripose il taccuino, la porta metallica della stanza in cui era stato lasciato si spalancò permettendo l'ingresso di tre vettori, uno di quarta e due di quinta generazione.

Alla loro vista Z-A6001 si sollevò in piedi cercando di sistemare i propri abiti sgualciti, ma non poté evitare in alcun modo le occhiate dei suoi simili, erano incuriosite, dubbiose, affamate. L'albino capì all'istante e voltò la testa di lato in modo che il terzetto potesse vedere chiaramente il suo morso, il gesto ebbe l'effetto sperato, davanti al marchio i tre sbuffarono emettendo dei lamenti rochi.

Erano un trio davvero particolare, e di poche parole, infatti si limitarono a fare dei cenni a Val che li seguì senza fiatare, ascoltandoli gorgheggiare a proposito della differenza di sapore tra un tipo di umano e l'altro, argomento di basso interesse per lui che evitò di prestare loro attenzione fino a quando non giunsero nel centro città dove era stato preparato un palco per l'occasione. Davanti alla folla, solo uno dei tre fece da guida all'albino, portandolo davanti a ciò che la mente di quest'ultimo aveva fatto di tutto per immaginare.

Appena posò entrambi i piedi sul legno scheggiato, attraverso la lucentezza delle proprie iridi, il non morto poté ammirare il primo esemplare di umano che gli fosse mai capitato di vedere, sentire il profumo di quella creatura assopita ed incatenata fu così intenso e nuovo da far sparire tutto il resto, sconvolgendo i sensi di Val e riempiendolo di tante, infinite domande. 
Quando poi il giovane senziente dalla pelle rosata, cominciò a riprendere conoscenza e sollevò lentamente le palpebre guardandolo confuso, un'unica frase abbandonò in un sussurro le labbra gelide dell'essere eterno.

« Voglio sapere il tuo segreto »

Ecco il secondo capitolo della storia per il concorso di shinigami_micchan e Barbara_Nateri
Spero vada bene !

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