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La vita non ha valore
se non è un fuoco
che rinasce senza sosta

Pierre Valléry-Radot

Z-A6001,
Enitor Infici : Z-Q4481 e Z-F5277
E.E. : 30 cicli umani

Annotazione : 11.160.169
Taccuino n° 139.417

Prima di iniziare con le annotazioni della giornata devo fare le mie più sincere scuse a chi, un giorno, giungeranno i dieci taccuini prima di questo.
Non so esattamente cosa mi sia successo, ma, dopo aver visto l'umano, ho reagito in modo assurdo davanti ai miei simili ed ho avuto una specie di strano crollo psicologico che mi ha spinto a scrivere una serie di inutili, ed inconsistenti, lettere e numeri casuali. I vettori di quarta generazione che mi hanno visitato hanno definito, come causa scatenante della reazione,  la fame, oppure un principio della mia degenerazione cellulare, sinceramente, spero più in quest'ultimo.
Visto che non ci sono annotazioni sensate dopo il mio primo contatto con il vivente di mia proprietà, credo che ricomincerò da questa, riportando quanto mi ricordo e procedendo fino ad ora, lui infatti mi sta davanti adesso, a debita distanza e tremante, ma ben legato, quindi non scapperà.
Comunque devo dire che, questo umano, non sembra molto forte per la sua specie, ho notato che ha molta meno carne sugli arti rispetto ai pezzi che vengono forniti per la nutrizione, inoltre, vista la grande quantità di tronchi ed arti contati durante i miei pasti, me lo ero immaginato molto più simile ad un millepiedi giganti, dotato di braccia e gambe in numero variabile tra la decina ed il centinaio, invece questo sembra in tutto e per tutto un vettore, senza morso, e con la pelle simile alla mia, priva di segni d'invecchiamento.
Che il suo sviluppo non sia ancora completo ?

Di ieri non ho molto da raccontare, da che ricordi, dopo essere salito sul palco, mi è stato domandato cosa volevo fare del vivente e dalla folla si è alzata ogni voce, tutti i presente avevano un suggerimento diverso, ognuno dei quali lo avevo già predetto alla perfezione. Mangialo, dividilo con noi, donacelo per i nostri studi ... credo che le reazioni esagerate dei miei simili mi abbiano portato alla scelta definitiva dandomi il coraggio che mi mancava per esternare i miei veri desideri.
Non ricordo esattamente le parole che usai, ma furono abbastanza decise da zittire anche il più piccolo sussurro; appena ottenuto il silenzio ho richiamato uno dei vettori che mi avevano accompagnato fin lì e gli ho dato in mano la mia piastrina identificativa, sulla quale ci sono incisi tutti i miei dati e di cui riporto la dicitura prima di ogni annotazione. Mai avrei pensato di essere capace di un gesto simile, ma ho ordinato che il metallo venisse sottoposto ad un forte calore e poi, con l'utilizzo di esso, ho marchiato personalmente a fuoco il collo dell'umano, in modo che tutti i presenti vedessero, e sapessero, che mi apparteneva.

Ricordo le sue grida, la sua ribellione ed il profumo di carne bruciata, come se lo stessi rivivendo anche adesso, così pungente, vivido, puro, qualcosa di unico, sfortunatamente è da quell'istante che inizia il buio nella mia mente, mi sono ripreso solo qualche ora fa, in questa stessa stanza, insieme a lui.
Ho perso un po' di tempo per assicurarmi che nessuno l'avesse morso, fortunatamente era, ed è tutt'ora, vivo, il marchio sul collo gli è stato medicato ed ai suoi piedi si estende una strana macchia giallastra che mi pizzica fastidiosamente le narici, mi auguro sia un segno positivo nella sua specie, glielo chiederò.

Avrei ancora così tante cose da dire, ma credo che prima raccoglierò altre informazioni, non voglio perdermi nemmeno un dettaglio di quest'incontro irreale, il primo per i vettori di sesta generazione.

Annotazione conclusa.

Val, Z-A6001

°

Non appena ebbe finito, l'albino lanciò il libretto nel proprio borsone con poca grazia, non aveva tempo da perdere, troppa era la voglia di confrontarsi per la prima volta con il suo nuovo possedimento in solitudine, senza disturbatori inopportuni. Sfortunatamente, fu sufficiente che il non morto facesse un passo in avanti, perché l'altro si allontanasse, nascondendosi dietro l'oggetto legnoso al quale era stato legato mentre, le sue iridi smeraldo, brillavano luminose catturando quelle di Val con un tacito richiamo irresistibile. Il maggiore poteva capire quella reazione, in fondo erano come predatore e preda, normale che l'umano non gli si avvicinasse, ma sarebbe stato impossibile effettuare il viaggio di ritorno in quelle condizioni, era necessario imparare a comunicare con lui, ma quale metodo usare ?
Nel tentativo di trovare qualcosa all'interno della stanza in grado di aiutarlo, lo sguardo di Z-A6001 andò a posarsi su un'enorme pila di oggetti che non aveva notato prima e sulla quale era stato posto un biglietto su cui svettavano in rosso le scritte "Kit per Umani : Pacchetto completo". Immediatamente l'essere immortale si avvicinò al materiale, sulla sua sommità stava un libro di dimensioni modeste, un manuale sugli esseri umani: "Usi, costumi, alimentazione e qualsiasi altra cosa necessaria a mantenerli in vita" l'autore era Z-O4018, un vettore di quarta generazione. Dopo aver dato un'occhiatina generale ad ogni scatola il non morto sorrise, gli era stato fornito lo strumento necessario per occuparsi del suo nuovo compagno di viaggio, di cui sentiva chiaramente lo sguardo penetrante sulla schiena. Le dita dell'albino corsero da una pagina all'altra del prezioso manoscritto, divorandone a piccoli morsi veloci le frasi più interessanti, fino a quando non raggiunse il capitolo sui primi approcci e la risposta al proprio problema non gli apparve davanti, così semplice e ironica da sorprenderlo.
Chiuso il manuale Val tornò a concentrarsi sulla piccola figura tremante nell'angolo della camera, avvicinandosi ad essa con lentezza e procedendo fino ad arrivarle a meno di un metro di distanza, noncurante del fatto che, ad ogni suo gesto, corrispondesse un piccolo scatto indietro dell'altro. Davanti al vivente, la mano gelida di morte del vettore si sollevò in un movimento sinuoso e leggiadro mentre le labbra sottili si accompagnavano ad essa rilasciando sillabe calme e roche.

«Il mio nome è Z-A6001, ma puoi chiamarmi Val. Tu come ti chiami ?»

Ecco il capitolo della storia per il concorso di shinigami_micchan e Barbara_Nateri
Spero vada bene !

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