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La vita si restringe
o si espande
in proporzione al nostro coraggio.

Anais Nin

Z-A6001,
Enitor Infici : Z-Q4481 e Z-F5277
E.E. : 30 cicli umani

Annotazione : 15.062.773
Taccuino n° 323.070

Siamo giunti alla nostra meta durante la conclusione del precedente ciclo notturno, sia io che Andy ci troviamo in condizioni fisiche più che accettabili, il viaggio è stato un successo più che inaspettato ed è migliorato ulteriormente in seguito alle risposte che mi ha fornito vivente sul funzionamento dell'esistenza e della condizione sociale in cui verte la sua specie.

Dalla nostra discussione riguardante sui suoi genitori, il suo atteggiamento è cambiato, nei primi tempi era calato in una condizione di silenzio quasi permanente, a meno che non fossi io a rivolgermi a lui direttamente la sua curiosità appariva saziata, attualmente invece ha ripreso vigore, comprende e quindi il suo terrore è diminuito, compreso quello dell'ambiente circostante.
Riguardo quest'ultimo concetto, credo che la motivazione sia da ricercarsi al nostro arrivo all'interno dell'archivio, gli spazi limitati e sigillati tranquillizzano Andy, probabilmente si tratta dell'ennesima caratteristica umana della quale non ero a conoscenza, forse la sua razza, abituata ormai da tempo immemore a vivere nelle colonie, ha perso l'attitudine ai lunghi spostamenti, se lo avessi inteso prima l'avrei fatto viaggiare in una gabbia, così sarebbe stato più sereno e felice.

Mi sembra così strano ritrovarmi fra queste grige pareti metalliche, sulle quali la luce esterna non può giungere, solo le barre bianche in neon, che ricarico quotidianamente tramite rottami di recupero, forniscono una guida sicura nell'oscurità, lungo una rampa di scale, in un'interminabile discesa, verso il mio possedimento più prezioso, o forse il secondo, ovvero l'archivio di tutti i taccuini. Tutta la mia eternità rinchiusa in ogni pagina, conservata con cura, protetta, mantenuta in modo eccellente, alla quale aggiungerò anche gli ultimi 183.663 quaderni, ricordo del mio pellegrinaggio solitario e dei primi mesi passati in compagnia di Andy, le annotazioni più numerose che io abbia mai preso prima d'ora e, a mio avviso, le più importanti.

Per il momento mi limiterò a occuparmi della sistemazione degli scritti, per i prossimi due o tre cicli umani sarò impegnato come non mai, fortunatamente ho il vivente adesso, mi fornirà l'aiuto e la compagnia di cui ho sempre avuto bisogno più di quanto credessi, resteremo qui al sicuro e progrediremo insieme fino al ritrovamento della mia reale ragione di vita, per sempre, salvo imprevisti ovviamente.

Annotazione conclusa.

Val, Z-A6001

°

Solo quando sollevò il truciolo di matita dal foglio Val si rese conto che il giovane corvino gli stava accanto e gli tirava delicatamente la manica sbrindellata della maglietta con lo scopo di attirare la sua attenzione, il suo tronco, nel frattempo, emetteva strani suoni orripilanti, simili a quelli di un semi vivente al quale si strappa un piccolo. Preoccupato che fosse ferito o malato, il non morto si alzò in piedi e portò l'orecchio al petto dell'umano chiudendo le palpebre per auscultarne il battito e provare a comprenderne le condizioni, l'aveva letto sul manuale, inoltre voleva dimostrare ad Andy di essere diventato un vero esperto sulla sua razza.

« V-Val ! Che fai !?! »

Confuso dal tono usato dal ragazzo, l'albino si sollevò fissandolo e così notò che la sua pelle, nonostante coperta di polvere e levigata dalla sabbia delle distese aride, era evidentemente diventata più rossa, oltre al fatto che il battito fosse aumentato improvvisamente in seguito al suo gesto.

« Hai l'influenza umana ? »
« Cosa ?!? No !!! Ho solo ... Ho solo finito le provviste, sai, quelle che ti hanno dato insieme a quello stupido manuale totalmente sbagliato e pieno di sciocchezze dal quale non togli mai gli occhi ! Se così non fosse avresti notato che, sotto i tuoi taccuini, avevo messo il mio cibo ! Ma ce n'era a malapena per un mese ! Ho dovuto razionare fino allo stremo e ... e, adesso che siamo arrivati, ho tanta  fame »

A quell'ultima parola il non morto fece un passo indietro, se c'era una cosa che la sua gente conosceva bene era il concetto di fame, così soffocante e necessaria, dolorosa ed incontrollabile, essa governava tutto e forniva un briciolo di vita ad ogni loro momento, o almeno era così per tutti i vettori tranne lui. Val viveva benissimo anche senza la nutrizione, ma avrebbe dovuto pensare alle necessità di Andy da quel giorno in avanti, quindi lo prese per mano e lo condusse nuovamente fuori, annusando l'aria con attenzione, fino a quando lo zombie non fu in grado di rintracciare il punto di distribuzione più vicino. Attraversarono i relitti della metropoli nella quale Z-A6001 conservava il suo sapere raggiungendone la piazza centrale, giusto in tempo per vedere il gigantesco camion con rimorchio far scivolare centinaia di migliaia di carcasse umane sul terreno, richiamando a sé un numero imprecisato di vettori affamati.

« Giusto in tempo, tranquillo, non ti faranno del male finché resti con me. Andiamo a prendere la tua razione prima che spazzolino via tutto »

Ma quando il maggiore provò ad accompagnare Andy dandogli una leggera spinta con la mano sulla schiena, il secondo si oppose, restando perfettamente fermo ad osservare con occhi sgranati il disgustoso banchetto. Uomini e donne, tutti adulti, ma comunque orripilanti, tagliati in vari pezzi, sanguinolenti, la maggior parte perfino con le palpebre alzate e smorfie di terrore degne del più terrificante inferno. La puzza penetrò nelle narici del giovane in pochi istanti, facendogli venire i conati, e spingendolo a scansare il contatto freddo di Val, voltarsi nel senso opposto ed inginocchiarsi per rimettere anche quei pochi succhi gastrici che gli erano rimasti in corpo.

« Andy, che succede ? Lo sapevo che era l'influenza, adesso prendiamo un paio di carcasse e torniamo nell'archivio, vuoi ? »
« No !!! Sei pazzo, no !!! Oh Dio, è orribile ! Lo so che sei uno zombie, ma io no ... IO NON MANGERÓ MAI CARNE UMANA ! »

Improvvisamente l'albino comprese il proprio errore e quanto fosse stato sciocco, non era certo di cosa gli fosse preso, ovviamente gli umani non potevano nutrirsi dei propri simili, così come l'idea di mangiare della carne decomposta di un altro vettore faceva rabbrividire lui. Velocemente Z-A6001 prese fra le braccia il corvino e corse nel senso opposto, tenendolo al petto con attenzione, in modo da non ferirlo, l'altro, inaspettatamente, non si sottrasse, anzi, afferrò con forza le spalle del più grande per sorreggersi, permettendogli così di percepire i battiti del suo cuore diminuire.

« Nel manuale specificavano che gli umani, dal punto di vista alimentare, non sono nocivi l'uno per l'altro, ma temo di aver frainteso nuovamente. Ho commesso un errore, scusami Andy »
« Non fa niente ... però adesso ... ho più fame di prima. Vorrei della carne e ... e dell'insalata, sotto forma di hamburger »

Val fece una veloce virata e continuò a correre verso un punto imprecisato.

« Io non so cosa sia questo hamburger, ma conosco chi può fornirci del cibo per umani »
« Ma avevi detto che ero l'unico umano che tu avessi mai conosciuto »
« Non sto parlando di un umano, ma del mio primo Enitor Infici, Z-Q4481 »

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