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L'uomo crede di volere la libertà.
In realtà ne ha una grande paura.
Perché?
Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni,
e le decisioni comportano rischi.

Erich Fromm

Z-A6001,
Enitor Infici : Z-Q4481 e Z-F5277
E.E. : 30 cicli umani

Annotazione : 11.254.372
Taccuino n° 323.091

Il tempo è improvvisamente peggiorato, i raggi luminosi sono stati inglobati crudelmente dall'abbraccio buio di nuvole nere come la pece, un evento atmosferico del genere non mi capitava da circa un decennio, ma, sfortunatamente, sia per la presenza del carrello metallico, che di Andy, non posso proseguire.
A parte l'acquazzone, così l'ha chiamato il mio compagno di viaggio, siamo stati abbastanza fortunati, prima di tutto abbiamo trovato una grotta asciutta nella quale ripararci e così, finalmente, ho avuto un po' di tempo per rispondere alle numerosissime domande con cui l'umano mi ha bombardato in questi giorni. Non ho alcun tipo di intenzione di trascriverle, non mi sarebbe sufficiente l'intera raccolta dei taccuini del mio archivio, però gli argomenti vertono tutti verso un numero determinato di materie, in particolare il mio passato e, discorso più complesso e del quale non sono molto convinto a parlare, i suoi genitori. 
Non ne comprendo appieno il motivo, normalmente non ho così tanta reticenza a rispondere ad eventuali quesiti, anzi, se qualche vettore me ne pone, per me è una gioia, mi permette di utilizzare le conoscenze che ho acquisito e dare una parvenza di significato ai miei appunti, ma con Andy le cose si complicano.

Sono sicuro che questa mia problematica sia da ricollegarsi a quella che lui definisce come sofferenza, io ed i miei simili difficilmente ci attacchiamo a qualcosa emotivamente, se, ad esempio, perdessi tutto il mio sapere cartaceo, non proverei nulla a riguardo, tanto ricordo ogni virgola a memoria, ma per un vivente il risultato di una perdita non gradita è diverso e particolare, il malessere si nasconde dietro ogni gesto o percezione.

Se Andy fosse cresciuto in una colonia  con migliaia di suoi simili sarebbe stato più semplice raccontargli del futuro riservato ai suoi Enitor Infici, invece no, ha avuto un destino più imprevedibile che spetta solo a pochi umani. Anche se non ne è consapevole, il mio Andy è stato cresciuto da una coppia di umani precedentemente accoppiati, in base alla qualità della loro linea genetica, da vettori di quarta generazione altamente specializzati, in modo da ottenere un individuo con carne più morbida, appetibile e saporita. Quegli Enitor Infici l'hanno generato per obbligo e, ancor prima che nascesse, erano informati del destino che gli sarebbe toccato, diventare una pietanza d'alto livello per un vettore già prescelto, cioè me.

Spero di riuscire a dissuaderlo dal suo desiderio di conoscenza e, soprattutto, di contenerlo in una condizione pressocché perenne di soddisfazione totale, o, detto in parole semplici, voglio che sia felice.

Annotazione conclusa.

Val, Z-A6001

°

Sollevando lo sguardo argenteo dalle pagine ingiallite e zuppe del proprio taccuino, Val vide la figura tremante di Andy illuminata dai fulmini lucenti del temporale, la sua pelle sembrava ancora più chiara del solito, arrossata sulle guance ed intorpidita, mentre piccole gocce abbandonavano le punte delle sue ciocche scure ricadendogli sulle spalle. Immediatamente il non morto raggiunse il carrello recuperandovi una giacca pesante che aveva trovato tra alcune rovine diversi mesi prima, l'aveva conservata per ogni evenienza, e non poteva esserci un momento migliore per usufruirne di quello. Passandovi sopra le mani con gesti rapidi l'albino le diede una veloce spolverata e poi la appoggiò sulle spalle del ragazzo che se la strinse contro alla ricerca di un po' di tepore mentre l'altro gli si sedeva davanti fissandolo con attenzione.

« Non posso offrirti di meglio, già è inusuale che stia piovendo in questi ambienti desertici, per il momento dovrai accontentarti»
« V-va benissimo, grazie Val ... A-adesso che hai finito di scrivere gli appunti di questa mattina puoi raccontarmi dei miei genitori ? Sei ... sei sempre così schivo sull'argomento, mi spaventi. Guarda che, se sono stati mangiati, posso accettarlo ! Già è un miracolo che tu non mi abbia già ... insomma, ucciso »
« Ti ho già detto innumerevoli volte che non intendo ucciderti, mai, né permetterò che tu muoia. Ti ho fatto una promessa e quindi non posso tornare indietro »

Sentendo ripetere allo zombie le stesse parole che aveva pronunciato lui stesso con tanta serietà, portò il corvino a sorridergli ed avvicinarsi per provare a trovare del calore nell'altro, ma Z-A6001, non avendo né sangue né vita dentro di sé, era peggio di un blocco di ghiaccio, nonostante questo Andy gli si appoggiò comunque alla spalla fissando il cielo. Era ovvio che il morto vivente gli stesse nascondendo la verità sui suoi genitori per non ferirlo, ma il giovane si sentiva pronto a qualsiasi notizia, tanto le cose non sarebbero mai cambiate, lui restava con Val e, se mamma e papà fossero stati ancora vivi, li sarebbe andati a trovare ogni tanto, in caso contrario, avrebbe pianto e poi superato tutto, o almeno lo sperava.

« Ti prego Val, non cambiare discorso, dimmi quello che mi devi dire e basta e non mentire, me ne accorgo, è una specie di ... potere sovrannaturale segreto degli esseri umani !»
« Strano, non ho mai sentito parlare di questo "mentire" e nemmeno di un potere simile, comunque va bene. La verità è che tu sei il frutto di un unione fra due umani prescelti da dei vettori di quarta generazione, al solo scopo di fornirmi il vivente con il miglior sapore possibile. Da prima di congiungersi per formarti, i tuoi genitori sapevano già quale sarebbe stato il tuo destino e, probabilmente, in questo istante staranno producendo altri umani per i prossimi vettori »   

Il cuore di Andy batteva forte, piccoli mugolii sfuggivano alle sue labbra e grosse lacrime lo abbandonavano rendendo le sue iridi simili ad una fonte cristallina, Val era stato molto schietto, gli aveva dato quanto desiderava, ma faceva male, incredibilmente male. Incuriosito dai lamenti del ragazzo il vettore sussultò, sul viso del suo umano erano presenti tutti i sintomi della tristezza di cui parlava il libro, aveva combinato un disastro, anche se non sapeva esattamente quando.

« Andy, che ti succede ? Hai subito dei danni ? Ho fatto il "mentire" per sbaglio ? »

Incapace di esprimere a parole quello che provava, visto che lo avrebbe costretto a fare allo zombie un lungo discorso sul "tatto" quando si parla di certi discorsi, il ragazzo si gettò fra le sue braccia e lo strinse cercando in quel corpo silenzioso e gelido il conforto di cui necessitava. Spiazzato del tutto Val chiuse le braccia lentamente, spinto da uno strano istinto, come quello che lo aveva colpito durante la loro prima conversazione.

« Non abbandonarmi Val ! Resta per sempre con me, promettimelo ! »
« Promesso Andy, te lo giuro »

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