Capitolo 6

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Cause we're the masters of our own fate
We're the captains of our own souls

Lana Del Rey ft The weeknd


Resto per svariati secondi a fissare il cellulare, cercando di capire da dove cavolo abbia preso il mio numero di cellulare. Sarà stato Lucky a darglielo? E' l'unico. Chi altri se no?

Decido di rispondere.

Ciao, chi sei? Faccio finta di non aver afferrato il mittente.

Così, mi ritrovo da ieri ad aspettare.  Sono qui che sto sospirando non sapendo come affrontare la cosa con leggerezza. Mi alzo con dei capelli che neanche un nido di corvi che mi esortano a lanciarmi nella doccia, giusto per darmi una bella svegliata. L'acqua calda fin da subito non ne ha voluto sapere, per i primi venti minuti ho patito il freddo e il che mi ha fatto immediatamente perdere la pazienza.

Anche oggi, in questa meravigliosa città fa così caldo da rimanere in mutande, ma gli shorts e una maglietta non sono male.

Scendo a fare colazione anche se sono quasi le undici e la prima cosa che faccio è raggiungere il bancone dove Lucky sta servendo. Aspetto che finisca e poi mi piazzo davanti, guadagnandomi la sua attenzione.

"Buongiorno." Sorride. "Cappuccino e Brioche vuota come sempre?" Domanda.

"Sì, grazie." Rispondo.

Si gira e si mette a preparare la mia colazione, mettendomi prima la brioche sul bancone.

"Lucky, posso farti una domanda?" Chiedo.

Si gira e si avvicina "Certo."

"Per caso hai dato il mio numero al Dj del club?" Chiedo direttamente.

Aggrotta la fronte e scuote la testa. "No, perché?"

"Ho ricevuto un suo messaggio stamattina."  Gli spiego, iniziando a farmi un sacco di domande mentali. Mi starà mentendo?

Perché dovrebbe farlo?

"Ah, no no... non  sono stato io. Ad essere sincero me lo ha chiesto ma ho voluto rispettare la tua privacy per questo mi ha lasciato un biglietto." Spiega e poi torna a prendere il cappuccino.

"Va bene, grazie." Dico, prendendo la mia colazione con la faccia impietrita.

Non riesco a comprendere dove abbia potuto prenderlo...

Controllo il cellulare per vedere se ci sono messaggi e trovo una sua risposta.

Chris

C'è scritto e niente di più.

Una lampadina si accende e capisco che l'unica persona che non riesce a mettere a freno la sua eccitazione dinanzi a certe cose è Bella, tra l'altro è l'unica che era con me,  altrimenti non si spiega.

Stamattina nessuna delle tre era in camera, quindi deduco che siano andate a giro. Le scrivo un messaggio veloce per chiederle se è stata a lei a dare il mio numero.

"Bella ciao... hai per caso dato il mio numero al tipo della disco ?"  Visualizza ma non mi risponde.

Non ci sono chiaramente messaggi dallo stronzo di Dylan e se c'è qualcuno che riesce a tenermi testa con il suo fottuto orgoglio è proprio lui. Sono tentatissima a inviargli un messaggio anche solo un vaffanculo ma devo resistere finché non sarà lui a fare la prima mossa.

L'orgoglio è sicuramente un'arma importante per la propria autostima, ma è pur sempre un'arma quindi non conviene mai farne uso. Meglio abusare della pazienza.

Make it worth it (DISPONIBILE IN LIBRERIA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora