Capitolo 17

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 I keep on coming back to you

Louis Tomlinson, Bebe Rexa

 

"Tutto bene tesoro?" Mi chiede una signora, mettendosi a sedere di fronte al mio tavolo.

Non l'ho vista fra le poche persone all'interno ma forse non ho guardata attorno bene.

Ho la vista appannata per le lacrime ma intravedo che è una bellissima signora, probabilmente cinquantenne. Ha i capelli molto corti e rossi, la sua carnagione è bianca e la sua pelle sembra delicata nonostante l'accenno evidente di rughe.

Il suo viso è particolare ma allo stesso tempo molto familiare a tante persone che ho visto nella mia vita. E' decisamente inusuale per l'età che sembra avere.
Aggrotta la fronte, cercando un piccolo contatto con me.

Mi asciugo le lacrime e mi scappa una piccola risata nervosa. "Mi sto solo liberando." Rispondo sinceramente.                           
                       
Liberarsi a volte rende veramente leggeri.
"Se vuoi liberare quello che hai dentro, devi mettere i tuoi sentimenti da qualche parte, aiuta."

"Dove?" Tiro su col naso.

"Su carta, sulla musica, sull'arte o qualsiasi cosa che ti piace fare." Consiglia.

Ho avuto un diario ma non parliamo del fatto che la mia privacy è stata violata.
Ha comunque ragione. Quando scrivevo le mie emozioni su carta mi sentivo in qualche modo liberata e sapevo che rileggendo potevo avere un quadro completo anche se momentaneamente sembra tutto un caos.

"Grazie." Sorrido.

Ricambia e si alza verso il bancone per ordinarsi qualcosa.

Sembra una strana situazione, ma se ci fossero davvero persone come lei che si fermano per dare piccoli consigli provenienti dal cuore, questo mondo sarebbe un posto sicuramente più bello.                                         Mi sono sentita in qualche modo connessa a lei ed è stato forse proprio questo a darmi questa strana energia positiva.

Mi alzo dal mio tavolo, lascio la mancia e vado diretta a Malibu. Questa mattina non è per niente piena di gente e la preferisco così la spiaggia. Inizio a camminare con l'intento di farlo per qualche minuto, fino a che non mi accorgo che sono già passate quasi due orette, tra meditazione e il suono del mare.

Sento che ho veramente avuto bisogno di questa uscita e del tempo per me stessa. Non lo faccio mai o molto raramente, ma da oggi in poi cercherò di trovare un po' più di solitudine. Non farà altro che farmi del bene.

Torno indietro con il taxi perché sono sfinita dopo aver camminato per tutto questo tempo.

La Bridgette, quando mi vede non dice niente, cosa molto strana. Sta iniziando ad osservarmi in un altro modo che non riesco ad identificare se è in maniera positiva o negativa.

"Ally." Sento la voce di Bella dietro le mie spalle.

Non mi giro nemmeno. Non ho proprio intenzione di ascoltarla.

"Per favore, non andartene." Mi dice, posizionandosi proprio di fronte a me.
Sospiro. Ho avuto una bella mattinata liberatoria e non voglio rovinarmi la giornata adesso.

"Non voglio ascoltarti." Le dico chiaro e tondo.

Sono proprio stufa di queste "amicizie" costruite solo a fin di bene. Ho avuto un sacco di amici che si sono dimostrati molto falsi con me e ho dovuto soffrire anche per questo. Mi faccio sempre in quattro per chi ritengo importante e ho sempre messo gli altri davanti a me.

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