Capitolo 12

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Death is life, it’s not a curse
Reminds us of time, and what it’s worth
To make the most out of it while we’re here

Miley Cyrus

La guardo dall'alto al basso e viceversa, notando ovviamente che qualsiasi cosa indossi le stia perfettamente addosso. Ha un semplice vestitino floreale eppure la fa sembrare Lana Del Rey in carne ed ossa.

Un sacco di domande mi affliggono in questo momento. Quella principale è questa: cosa diavolo ci fa lei qui?

So che ha smesso di vivere nella casa in affitto data da Dylan quindi perché è a casa sua in questo momento? Inoltre, avevo anche sentito a giro che sia lei che quella traditrice di Jessica fossero andate in vacanza insieme. Io non la capisco più questa vita.

"Ciao, come stai?" Domanda con un sorriso, quasi vero.

"Non provare a fare la carina con me, spostati." Dico, spingendola da una parte ed entrando.

Lei mi segue e io entro in salotto non trovando nessuno.

Mi giro. "Dov'è Dylan?" Domando, scocciata.

Si gira una ciocca di capelli in mano guardandosi le doppie punta che... cavolo non ha.

"In bagno." Risponde tranquillamente.

Sento i passi provenire dal corridoio per poi vedere arrivare Dylan ancora intento ad abbottonarsi i jeans.

"Chi er-?" Chiede e il suo sguardo si blocca sul mio.

Alzo un sopracciglio incrociando le braccia e la sua espressione si trasforma in una nervosa.

"Ally... che ci fai qui?"

"La giusta domanda è cosa ci fa questa qui?" La indico con un dito e anche con tono disprezzante.

Me ne frego abbastanza, sinceramente.

"Questa ha un nome." Ci tiene a specificare la gatta morta.

Decido che è meglio per tutti se sto zitta e non replico al suo intervento.

"E' solo venuta per firmare gli ultimi documenti del contratto di affitto, tutto qui. Va al college di Washington e si trasferisce lì insieme ai genitori." Mi spiega, mettendosi a sedere sulla poltrona.

"Sì, mi piace un sacco la California ma voglio continuare i miei studi e se tutto va male posso sempre fare la modella." Spiega come se potesse fregarmene un cavolo della sua vita.

Ma tipo vorrei domandarle chi glielo ha chiesto? Chi?

"Buon per te." Alzo gli occhi al cielo. Mi avvicino a Dylan il quale non sa né cosa dire o fare da lontano un miglio.

"Io vado in camera tua, quando finisci chiamami." Gli dico e mi avvio verso le scale. sento lo sguardo di entrambi sulle mie spalle.

So che non dovrei essere incazzata o infastidita perché non sta facendo niente di male, ma lei non la sopporto proprio. Ho sempre saputo che avesse dell'interesse per il mio ragazzo e anche se mi fido di lui, non riesco ad ignorarla.

Non ho mai avuto così tanto fastidio per una persona ma lei è insopportabile e basta.

La stanza di Dylan è un disastro come sempre, così per noia e per guadagnare tempo mi metto a sistemarla. Non sono ordinata nemmeno io ma lui è molto peggio di me. Ha i vestiti sparsi ovunque e non si capisce nemmeno da dove cominciare.

Nella mia testa c'è una vocina che mi spinge a sbirciare o meglio orecchiare cosa si stanno dicendo quei due al piano di sotto.

Non posso farlo.

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