Siamo rimaste in ospedale tutta la notte e la mattina ci hanno fatto firmare dei documenti per dimettere la mamma e le hanno assegnato una psicologa che dovrà incontrare una volta ogni due settimane."Mi sentivo più triste del solito così ho preso il doppio della dose. Poi però mi è venuta voglia di vino, ne ho bevuto solo due bicchieri, non pensavo potesse farmi male" si è giustificata mia madre una volta tornate a casa. "Qualunque sia stata la tua intenzione, non farlo più. Se vuoi del vino chiama noi, anche se ora come ora sarebbe meglio farne a meno" le ha risposto Marina.
Sono passate due giorni da quella sera e zia Susanna, dopo la telefonata dall'ospedale, è venuta a trovare la mamma già due volte.
Quando è entrata in casa e ha visto mamma in quelle condizioni, così magra e spenta, si è lasciata alle spalle il passato e le è stata accanto.
Hanno parlato di tutto e, in onore dei vecchi tempi, hanno bevuto una tisana e commentato le ultime puntate di Tempesta d'amore. Per qualche ora la mamma è tornata quella di qualche anno fa: sembrava un po' meno triste.Due giorni che non sento i miei amici, eccetto Margherita a cui ho raccontato brevemente cosa era successo mentre lei non ha accennato molto della serata in piazza.
"Jake ha chiesto di te" mi ha solo detto, a stento sono riuscita a trattenere un sorriso.
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Il sole è ancora alto nel cielo, ma tra poco inizierà ad abbassarsi fino ad incontrare la linea dell'orizzonte.
Marina ha accompagnato la mamma dalla psicologa affinché io potessi studiare.
Ma dopo aver studiato tutto il giorno, decido di staccare e andare a correre al parco vicino a casa.
Metto la tuta e le scarpe da ginnastica, faccio la coda e metto le chiavi e il cellulare con le cuffie nella tasca con la cerniera della felpa.Il sole è caldo ma il vento che soffia leggero mi risparmia il sudore, rinfrescandomi il viso.
Corro ormai da più di mezz'ora, il sole inizia ad incendiare il cielo, così deciso di tornare verso casa.Mentre Spotify mette in riproduzione casuale Believer degli Imagine Dragons intravedo Jake infondo alla via.
Sta correndo e viene verso di me.
Mi sforzo di non pensare a come sono conciata e cerco di fare il sorriso più sincero e disinvolto che abbia mai fatto."Ehi!" dico sorridendo quando è abbastanza vicino da sentirmi.
"Ciao!" risponde lui serio.Sto per fermarmi quando vedo che invece lui tira dritto, sorpassandomi senza battere ciglio.
Non capisco. Tre giorni fa in gelateria sembrava che la mia compagnia gli piacesse, perchè ora passa dritto salutandomi in modo così sbrigativo?Torno a casa, Marina e mamma non sono ancora tornate, così ne approfitto per farmi un bagno caldo.
Mentre aspetto che la vasca si riempia e che il sapone diventi schiuma e bolle, decido di chiamare Margherita.
Quando le racconto l'incontro con Jake, stenta a crederci."Magari non aveva voglia di parlare, si stava allenando e non poteva fermarsi" ipotizza infine.
"Si, forse hai ragione" rispondo poco convinta.Mi racconta della serata, "tutti chiedevano di te, pensavano avessi dato buca perchè non avevi voglia di uscire.
Jake, finita l'esibizione, ci ha raggiunti.
Mi ha chiesto di te e quando ha capito che non eri venuta sembrava dispiaciuto".Non riesco a togliermi dalla mente la sua espressione impassibile di poco prima, tanto da non riuscire a immaginarlo dispiaciuto per la mia assenza.
Mentre io mi perdo nei miei pensieri Margherita continua con il racconto."Alla fine mi ha riaccompagnata a casa Francesco" la sua voce tradisce l'euforia che precede la vera novità: "ci siamo baciati!".
Questa notizia mi fa tornare alla realtà, così mi lascio coinvolgere dall'entusiasmo.
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Più vicino.
RomanceQuando lontani non si può stare ma vicini fa star male. Quando la voce è una carezza ma le parole diventano schiaffi. Quando i corpi sono lontani ma i cuori vicini. Più vicini. Lui: una tempesta senza fine. Lei: un fulmine a ciel sereno. "Sei un...