POV Maria
Cosa é successo adesso? Avrà litigato con James? Non me la bevo la storia della gomitata. Giada non è la tipa da mettersi a piangere per una spellatura. Come dice sempre lei: 'puoi anche accoltellarmi, tanto io non me ne accorgo', perché da quando era piccola, si é sempre ritrovata con lividi, graffi e ferite, e non si ricordava neanche dove se le avesse procurate!
No. C'è qualcosa sotto, ma è meglio non insistere. La conosco, si incazzerebbe: di brutto.Arriviamo a casa, e, nel vedere i ragazzi, in particolare James, le vengono gli occhi lucidi. Questo conferma la mia teoria. Hanno litigato. Per ora é meglio non fare domande. Ci terrei a risvegliarmi domani.
"Ciao ragazzi" li saluto con un ampio sorriso.
Al che, loro rispondono con un "Ehi" mogio mogio. Mio Dio. Non è mica il Blue Monday.
"Successo qualcosa?" chiedo mentre poggio la mia tracolla su una sedia.
Loro si guardano interrogativi, poi risponde Carlos: "Quindi, non ti ha de- AHIA!" James gli pesta un piede con forza.
"Cosa avrebbe dovuto dirmi?"
"Nulla. Assolutamente nulla" mi assicura Logan. Non so perché, ma ho una strana sensazione. Ho la vaga impressione che qui mi si stia nascondendo qualcosa, tanto per cambiare.
"É successo qualcosa mentre ero fuori? No, perché Giada ha una faccia da funerale, voi fate tanto i misteriosi..."
"No, é che io e Giada abbiamo bisticciato... Le passerà prima o poi" mi assicura James.
"Ma se fino a stamattina non ha fatto altro che riempirmi la testa di chiacchiere assurde sul vostro rapporto, sulla collana che le hai regalato e via dicendo..."
James sgrana gli occhi, e supplica Logan con lo sguardo."Sono tornata a casa a recuperare dei fogli verso le 10, e abbiamo litigato. Contenta ora?" Giada spunta dalla sua stanza e spiega come sono andate le cose con tono seccato.
"Oh, va bene"
Detto questo, vado in bagno a farmi una doccia, per togliere il sudore e la fatica di una mattinata piena di studi.POV Giada
D'un tratto, James mi si avvicina, timoroso, con lo sguardo verso il pavimento e il capo chino.
"Grazie, di aver taciuto"
Non rispondo, ma gli sorrido debolmente, anche se in realtà dentro di me, sto piangendo. Sto piangendo per aver appreso la notizia che la persona che ho tanto amato, e che ancora amo, in realtà ha soltanto giocato con me. E questo mi fa tanto male."Cosa c'è?" chiede premuroso.
"C'è che io cambio casa. E non voglio più vedere te, ne nessun'altro."
Tutto d'un botto esplodo e incomincio a sfogarmi.
Lui mi prende per un braccio, e mi porta fuori dalla casa.
"Ma che diavolo stai facendo, lasciami!"
Mi ribello dalla sua stretta che é tanto forte, da non farmi muovere il braccio da un millimetro.
Non dice una parola, e continua a camminare, e io non ho la minima idea di dove mi stia portando.Dopo dieci minuti buoni passati a camminare, finalmente ci fermiamo, e arriviamo in un gazebo abbandonato, circondato da erbacce sparse.
Che posto spettrale.
"Qui possiamo parlare"
Finalmente mi libera dalla presa.
"Non c'è niente di cui parlare, io non voglio più vedervi."
"Non te ne puoi andare"
"Vogliamo vedere? Non ci metto mica così tanto" lo sfido incrociando le braccia al petto.
"Ascoltami, so che sei arrabbiata, e ti capisco perfettamente, però non devi considerare tutto quello che c'è stato tra noi una bugia, non lo è stato. Ti giuro che ti amo. Te lo giuro."
Detto ciò si avvicina a me, finché non mi blocca al muro, e incomincia ad accarezzarmi il viso come soltanto lui é capace di fare.
"No. Io non ti credo. Tu vuoi che io non vada via, soltanto perché falliresti la tua missione. Ecco perché. E tu hai finto per tutto questo tempo di volermi bene, soltanto per facilitarti le cose."
Lo spingo lontano da me, mentre vengono a galla tutti i ricordi di noi due insieme, da quando mi salvò in strada, a tutte le volte in cui ridemmo insieme, tutte le volte in cui fummo complici di scherzi ai suoi amici, tutte le volte in cui venimmo scherzati, fino al momento in cui mi baciò, dichiarandosi, e a quella sera in cui mi regalò la collana.
La collana.
"Ecco, puoi tenertela " mi slaccio la catenina dal collo, quella catenina che avevo custodito gelosamente, simbolo del nostro legame, e gliela metto in mano.
A questo gesto anche i suoi occhi si velano di lacrime, e mi guardano supplichevoli.
"Ma, ma io... Io ti amo""Allora dimostramelo. Mostrami ciò che provi per me. Mostramelo, e allora ritornerò da te"
A questo punto mi guarda con gli occhi che minacciano lacrime, fino a quando una, e poi innumerevoli altre solcano il sul volto, il suo meraviglioso volto. Il suo volto d'angelo, che quando vidi per la prima volta, mi regalò subito mille emozioni.
E fuggo via. Fuggo via da quello che mi avrebbe detto, e che sicuramente mi avrebbe convinto a restare. Fuggo via da tutto.
Scappo da quel gazebo, e corro. Dove? Non lo so. Ovunque tranne che qui.
Corro, e nel frattempo ha incominciato a piovere, e mille gocce mi cadono addosso fresche.
Non c'è nessuno. Soltanto io, io e il mio dolore. Io, la mia testa e il mio cuore.
Il cuore mi dice di fermarmi e di tornare da lui, la testa mi dice di scappare e dimenticarlo.
Dovrei seguire il mio cuore...
Mi fermo, affannata e bagnata fradicia.
Però, é stato sempre il cuore a farmi cadere in questa trappola senza via d'uscita, in questo vicolo cieco, e allora decido di fare come ho sempre fatto, e seguo l'istinto.Ricomincio a correre, verso una meta sconosciuta, sperando che questa meta, ovunque mi porti, possa farmi andare il più lontano possibile.
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Due giorni dopo
POV Maria
"Sicuro di non averla vista da nessuna parte? Hai controllato bene? Neanche un posto in cui andavate insieme?"
"No, ho setacciato tutta Los Angeles, e di Giada neanche l'ombra" risponde James in preda all'agitazione.
"Non dovevi lasciarla scappare. Non dovevi farla andare via, ma convincerla a restare."
"Lo sai quant'è cocciuta. La conosci da più tempo di me" si giustifica disperato.Ormai sono due giorni che Giada non torna a casa. Abbiamo chiamato la polizia, ma a quanto pare, qui le indagini bisogna farsele da soli.
"Pensi che le sia successo qualcosa?" chiedo al ragazzone di fronte a me.
"Non lo so. Non so proprio cosa pensare. Se soltanto non fosse venuta a galla tutta questa storia, tutto questo non sarebbe successo"
"Ma James, mettiti nei suoi panni. Scoprire che il tuo ragazzo é una spia, non é una cosa che capita tutti i giorni, e sinceramente anch'io sono rimasta di stucco quando me lo avete rivelato."
"Si, ma da qui a non farti viva per due giorni ce ne vuole. Ecco perché deve esserle accaduto qualcosa, altrimenti non si spiega un comportamento così impulsivo ed esagerato."Ecco che arriva Logan.
"Allora, trovato niente?"
"Ancora nulla, ho chiesto al capo di controllare al computer i nastri delle telecamere di sorveglianza della città, ma nessun volto fin'ora rilevato combacia con quello di Giada."
"Oh, Gesù!" impreco mentre batto i pugni contro la porta e scoppio in un pianto disperato.
Logan mi viene vicino e mi rassicura.
"La troveremo, non può essere andata tanto lontano."
Le occhiaie al di sotto dei suoi occhi, fanno dedurre che anche per lui questo sia un periodo d'inferno, come per tutti.
Giada é una persona magnifica, e non si merita tutte queste condanne.
James cammina avanti e indietro, tirandosi leggermente i capelli, e Kendall e Carlos stanno setacciando la città e chiedendo ai passanti, nella speranza di ricevere qualche notizia.
Non so cosa fare. Non lo so. E sinceramente non capisco perché tutto questo schifo stia accadendo a noi.
Non lo so.
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SHOW ME • James Maslow & Logan Henderson
FanficUn viaggio inaspettato, un passato burrascoso ripercorso sul presente, un incontro "quasi" fortuito e la nascita di fiamme ancora incerte. Sono questi gli elementi alla base del cammino, a tratti comico e a tratti doloroso, che le migliori amiche Gi...