Trentaquattro ↭ Bad Blood

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[Claire]


Avevo commesso il madornale errore di allontanarmi da Tessa per andare a cercare Ashley, cercando di passar sopra al fatto che fossi instabile, ubriaca e barcollante, ed ignorando completamente il mio male alla testa - e quello alle tette, anche. Avevo questa terribile sensazione nel mio petto che mi faceva pensare che tutto sarebbe andato male, ma stavo cercando di non farmelo pesare troppo; l'unico problema: quando bevo divento mille volte più paranoica e quindi ci stavo pensando ancora di più, da quando avevo deciso di bere quegli shottini di troppo prima di andare a casa di Calum. E oltretutto avevo perso di vista Ashley, era come se fosse sparita completamente e non riuscivo a trovarla. Che tragedia, la mia vita.

Così impegnata nella mia ricerca non mi accorsi della ragazza contro cui andai a sbattere, quasi rovesciandole il drink addosso; fortunatamente riuscii a fermare il suo bicchiere, dal quale solo poche gocce riuscirono a cadere. Guardai la ragazza mortificata. «Dio, mi dispiace! È che sono ubriaca e maldestra e-».

La ragazza mi interruppe con una risatina frivola, scostandosi i capelli rossicci dalle spalle. «Ma no, tranquilla, può capitare. Stai bene?», mi chiese preoccupata, posando una mano sul mio braccio destro. Di solito odiavo quando gli estranei mi toccavano, ma ero ubriaca quindi lasciai correre.

Mi ritrovai a scuotere la testa quasi meccanicamente. L'essere ubriaca persa stava dando i suoi frutti. «No. In verità, cara estranea, non sto affatto bene ultimamente. Ma non me la sento di parlarne con Tessa, perché tra le due lei è quella che sta peggio, con tutta questa situazione di Luke e non la voglio assillare con i miei problemi stupidi che creo da sola, per giunta», spiegai, lasciando che la mia bocca parlasse senza sosta. Dovevo farmi l'appunto mentale di non bere mai più (che sarebbe stato comunque inutile, per giunta. Beh, almeno ci avrei provato però).

La ragazza alzò un sopracciglio, forse sorpresa dal fatto che una sconosciuta le stesse raccontando tutte quelle cose. «Mmh, secondo me se ti sfogassi con lei non faresti male - non credo che Tessa si faccia tutti questi problemi ad ascoltarti sfogarti, è tua amica no?».

Sorrisi alle sue parole. «Una delle migliori».

«Bene, allora va da lei e parlane, vedrai che starai meglio. Posso accompagnarti?», mi chiese premurosa, stringendomi il braccio.

Strattonai la sua presa da me poco delicatamente. «N-no, in realtà io... io stavo cercando una persona. Grazie lo stesso...».

La ragazza mi sorrise. «Kelly, mi chiamo Kelly. Sicura che non vuoi che ti faccia compagnia?».

Deglutii. «Mmh, sicurissima», borbottai, allontanandomi dalla ragazza e proseguendo oltre, andando a sbattere contro qualcun altro. Stavo per scusarmi, ma appena vidi il volto del ragazzo che avevo appena assalito tutte le buone intenzioni che avevo se ne andarono allegramente a quel paese - Luke Hemmings non le meritava affatto, le mie scuse. Non meritava le scuse di nessuno in realtà.

«Hey, Claire. Stai bene?», mi chiese, passandomi una mano sul braccio.

Scossi la testa, strattonando via la sua mano. «Stavo benissimo prima di incontrarti», sbottai, ottenendo uno sguardo confuso.

A Luke ci volle poco per capire il motivo per cui fossi arrabbiata con lui; la confusione nel suo sguardo si tramutò in consapevolezza. «Oh, okay. Sei arrabbiata con me per Tessa. Capisco».

«Arrabbiata è dire poco. Sei uno stronzo!», sbottai, incrociando le braccia al petto, «Ti rendi conto di come ti stai comportando con Tessa?».

Luke sospirò e si passò una mano tra i capelli - aveva un po' l'aspetto di un barbone, un barbone carino ovviamente, ma sempre un barbone. «Sappiamo tutti che è colpa di Michael, Tessa può sicuramente venire da me e-».

Finding a soulmate || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora