Capitolo 13

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<< Luhan >> disse qualcuno, non sapevo se stavo sognando ancora o meno.
<< Luhan >> ripetè la voce.
<< Amore... svegliati >> a quelle parole aprii gli occhi, solo una persona mi chiamava così, a parte mia madre, Minseok.
<< Ti sei svegliato! Stai bene? Mi hai fatto spaventare tantissimo! >>
<< Ora sto bene, non ti preoccupare. Ti ringrazio per le "mentine" >> disse enfatizzando sull'ultima parola.
<< Dovresti scusarti per le "mentine" >> dissi io, virgolettando la stessa parola.
<< Credo di doverti una spiegazione a riguardo... >>
<< Direi proprio di sì, Kim Minseok! >>
<< Non chiamarmi anche con il cognome, è troppo formale e mi fai salire l'ansia... >> disse lui sorridendo.
<< Sono contento che tu ora stia bene, ma spiegami tutto! Non sono il tuo fidanzato solo quando devi far rosicare Sehun >>
<< Lo sei soprattutto per quello >> disse ridendo << ...a parte gli scherzi, ora ti spiegherò tutto. Ricordi quando ti ho detto che andavo in Cina per fare una visita medica? Beh, stavo andando dal miglior cardiologo esistente in Asia. Sapevo di avere un problema al cuore, ma il cardiologo che mi ha in cura da quando sono nato, ha solo potuto tamponare la situazione finchè non avessi raggiunto l'età giusta per sottopormi all'operazione e quando ciò è finalmente accaduto, lui mi ha mandato dall'altro cardiologo che più precisamente è un cardiochirurgo, per iniziare l'ultima cura prima dell'operazione. E' una cosa molto rischiosa, potrei persino perdere la vita, ma morirei comunque, se non mi operassi... >> la situazione era peggiore di quanto mi aspettassi. La mia testa si svuotò, iniziai a tremare e quando realizzai che avrei potuto perdere per sempre la persona più importante della mia vita, scoppiai in un pianto di rabbia e di disperazione che era impossibile fermare, neanche volendo. Credo fosse passata almeno mezz'ora quando mi iniziai a calmare.


<< Mi dispiace per quello che ho detto... Io non voglio veramente che tu te ne vada >>
<< Spero tu non lo dica solo perchè hai scoperto che sono malato di cuore... >>
<< Sai che non sono uno dal cuore sensibile fino a quel punto. Io ti amo e voglio starti vicino a prescindere dalla situazione, dalla malattia, dalla gioia e dalla tristezza... >>
<< Sembra quasi tu voglia chiedermi di sposarti >> disse scoppiando in una risata che mi allietò l'anima.
<< Beh, peccato che sia ancora illegale qui >> dissi ridendo.
<< Ah, ecco >> disse ridendo.
<< Non credere mai alle mie parole quando sono arrabbiato, dico solo un mucchio di stronzate e a prescindere tu non ne meriti nemmeno una... >>
<< Lo so, amore. Ora smettila di essere così... docile... mi fai quasi impressione! >>
<< Scusa... ma voglio solo farti capire che ti amo anche io, anche se non sono sempre capace di dirlo... >>
<< Non importa dirlo, basta saperlo dimostrare e tu lo fai a modo tuo. E ti amo proprio per la tua spontaneità nelle cose >>





Una sera, fu circa due settimane dopo aver scoperto della malattia di Minseok, decisi di prendere una boccata d'aria sulla terrazza.
Uscii dalla porta a vetri e la lasciai aperta, feci una decina di passi e presi una bella boccata di ossigeno.
Certo, ero comunque in città, per cui respiravo più che altro smog, ma dopo gli ultimi eventi, quell'aria era la cosa più leggera e respirabile che i miei polmoni potessero ricevere.


Respirai a fondo una manciata di volte, tra un respiro e l'altro notai qualcuno entrare in terrazza, ma non gli diedi importanza (molti studenti vengono persino a pranzare o cenare in terrazza, quando c'è una bella giornata).
Istintivamente, quando quella persona chiuse la porta, mi voltai.
Purtroppo era in controluce e non potei capire chi fosse, finchè non parlò.
<< Ehi >>
<< Sehun? Che ci fai qui? >> chiesi stupito e confuso al tempo stesso.
<< Ti ho seguito, semplice. Sapevo che prima o poi saresti salito qui. Sei proprio di coccio, per non dire altro! Anche se ci sei svenuto, per esserti ammalato, e hai paura dell'altezza, continui a tornarci... Perchè? >> chiese.
<< Perchè? Non sono cose che ti riguardano! >> risposi scocciato.
<< Invece direi di sì, dato che sei MIO >> disse con convinzione.
<< Tuo? Oh beh... Non penso proprio! Hai avuto la tua occasione e l'hai sprecata per quella biondina! >>
<< La biondina? >> chiese lui con aria confusa.
<< Sì, la biondina, quella che ti ha baciato mentre eravamo in videochiamata, era il 31 dicembre, in Italia >>
<< Intendi la biondina, che è mia cugina, che mi ha baciato? >>
<< Esatto! >> dissi subito, ma poi riflettei un attimo sulle sue parole << No aspetta, cosa? Tua cugina? >>
<< Certo! Quella era mia cugina, è tinta e vuole assomigliare a Joy delle Red Velvet in Russian Roulette, è innamorata di quel suo look! Comunque abbiamo la stessa età e siamo sempre stati insieme sin da piccoli, sono come un fratello maggiore per lei, dato che è figlia unica. E come sorellina minore, è gelosa del suo fratellone ed è sempre riuscita a farmi litigare con ogni uomo o donna con cui avevo una relazione, e giusto per non smentirsi mai, ha fatto lo stesso con te. Pensava fosse un ragazzo qualunque e non te, quando poi mi hai chiuso la chiamata, mi ha implorato di perdonarla, sapeva quanto fossi importante per me... >>
<< Supponiamo che tutto ciò sia vero, perchè non mi hai chiamato o mi hai contattato in un qualunque modo?
<< Beh, conoscendoti ho ben pensato che sarebbe stato inutile. Quando ti arrabbi vuoi stare da solo e se ti avessi tempestato di chiamate, mi avresti odiato ancora di più. Ma quando ho preso finalmente coraggio e abbastanza forza, da sopravvivere ad una tua incazzatura, ho chiamato Jongdae e gli ho chiesto se per caso avessi cambiato numero. Fortunatamente mi ha detto di no, ma ha anche aggiunto "E' inutile che lo cerchi, tanto ora è fidanzato con Minseok" e mi ha attaccato il telefono >>
<< Quindi tu sapevi di Minseok? >> chiesi stupito delle sue doti da "detective".
<< Certo! E' proprio per questo motivo che volevo parlarti... >> non seppi cosa dire, troppe informazioni tutte insieme, ero confuso, amareggiato, eppure così leggero e rilassato; forse perchè finalmente stavo avendo delle risposte!
<< So che stai con lui da ormai un anno, ma io non riesco a sopportarlo! Mi sale davvero il nervoso! Ti guardo mentre gli sorridi e ricordo quando quei sorrisi erano solo per me... E non riesco ad immaginarti baciarlo... Non posso davvero farlo... Avrei voluto i tuoi baci solo per me>>
<< ... io non so che dire... >>
<< Non serve che tu dica niente, voglio solo che ascolti cosa ho da dire >> disse lui avvicinandosi, anche in modo da poterci finalmente vedere in faccia.
<< O-okay, ma... >>
<< Zitto e ascolta per una buona volta! >> mi interruppe, << io... mi dispiace... >> aggiunse addolcendo la voce << ti chiedo scusa per quella volta in cui ti ho baciato senza permesso, nonostante sapessi che sei impegnato; ti chiedo scusa per tutte le volte in cui ho fatto finta che non mi importasse di te; per tutte le volte in cui, egoisticamente, ho scelto io, cosa fosse meglio per te; per tutte le volte in cui avrei dovuto dirti che ti amo e non l'ho fatto... Ma soprattutto ti chiedo scusa per tutto il dolore che ti ho provocato >> disse mentre i suoi occhi iniziarono a diventare lucidi.
Eravamo abbastanza vicini da poter percepire ogni piccola emozione, nonostante non ci fosse luce sul terrazzo, se non quelle della città e della Luna.

Lucky One [&quot;main story&quot; in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora