5 • l'errore

183 12 1
                                    

È mattina e sono in ritardo. Come al solito!
Sto preparando la cartella per poter poi dirigermi in classe di storia della moda.
Indosso un boy-friend con qualche strappo in giro, dei tacchi neri opachi, sotto i pantaloni indosso delle reti e ho una maglia grigia corta, ma con le maniche lunghe e le spalle scoperte.
Okay ho finito, ora ci metterò altri quindici minuti per entrare nell'edificio della scuola, per trovare la mia ala di scuola e la mia classe.
Si perfetto, così prenderò una nota già il primo giorno.
Quando esco vedo che non c'è nessuno, così allungo il passo.
P O V ' S   A L E X A
Sono in classe, sto mangiando una merendina kinder, ho promesso ad ariana che le avrei tenuto il posto in classe, ma non si è ancora fatta vedere.
Ho messo il mio zaino nero sul banco affianco al mio per far vedere che è occupato, ho le gambe posizionate sopra il banco.
Tutti aspettano i prof, e nel mentre continuano ad arrivare alunni, perché arrivano classi di prima, seconda, terza, quarta e quinta, sia del settore della moda, che di quello di grafica.
Siamo dentro un'aula magna.
I banchi sono tutti allineati e davanti c'è una lunga cattedra con minimo dieci poltrone.
Iniziano ad arrivare i prof.
Merda. Ariana dov'è!
P O V 'S  A R I A N A
apro la porta senza neanche bussare e mi ritrovo davanti il casino più totale: prof che urlano, ragazzi che ridono, che stanno al telefono, che mangiano, e, vedendo tutto ciò mi calmo, almeno fino a quando lo sguardo di un professore basso, anziano con capelli bianchi, smoking beige con camicia blu e fiocco rosso, si accorge di me

"Signorina, come mai ha tardato di almeno un quarto d'ora?" Mi disse mettendo le mani dietro la schiera e guardandomi senza mai staccare gli occhi  da me
"Mi.... mi ero persa, perché non conosco la scuola" cercai di dire, sembrando il più convincente possibile, dato che in parte era vero, in parte no.
"Mhh" mi disse poco sicuro della frase detta in precedenza da me.
Mi incamminai verso i banchi cercando Alexa e senza pensare a tutte quelle persone che mi continuano a fissare per la scena accaduta nemmeno venti secondi fa.
***
Ci siamo già presentati, si ovviamente solo quelli del primo anno.
Adesso il professore sta un po' spiegando l'anno come andrà e i programmi, le regole e i castighi.

Mi guardai un po' in giro per vedere se ci fosse qualcuno con cui fare amicizia e notai che tra i ragazzi del secondo anno, si trova un gruppo di ragazzi che continuano a ridere prendendo per il culo il prof, ecco è proprio con loro che voglio fare conoscenza

"Senti Lexie, ma tu quelli li conosci?" Dissi indicando il gruppo descritto prima.
"Oh no. Loro li odio, mi prendevano sempre in giro, fino a quando Justin non gli ha dato una lezione" disse lei arricciandosi una ciocca di capelli fra tre dita della mano.
Finalmente l'atteso suono della campanella che indicava la pausa pranzo arrivò, e tuttt si precipitarono fuori dalla classe.
Non presi niente da mangiare e cercai i ragazzi che vidi in classe.
Dopo minuti di osservazione li trovai seduti in un tavolo, stavano ridendo fino allo sfinimento, e alcuni stavano fumando.
Mi avvicinai sempre più sicura di prima, trovando però una scusa per poter stare con loro.
"Ciao bambolina" disse uno di loro dai capelli neri, e gli occhi verdi
"Ciao, posso sedermi qui?" Dissi indicando il tavolo quando pronunciai l'ultima parola.
"Ci sono altri tavoli liberi tesoro" disse uno di loro, credo sia il leader del gruppo, aveva i capelli marroni, lucidi e aveva un ciuffo lungo, mascella quadrata, corpo ben definito e scolpito, però ragazzi, niente male!
"Si, amore questo lo so, ma io voglio questo tavolo" dissi sbattendo  il dito indice della mano destra contro il tavolo.
"Però bel carattere bambolina" mi disse, il nero(non fraintendete)
"Mi piace il tuo carattere, puoi stare, sai così ci conosciamo" disse uno di loro con sguardo piuttosto malizioso, era biondo con occhi azzurri, sembrava un Deo greco.
Presi una sedia da un tavolo li vicino la girai e mi ci sedetti sopra, in modo da avere lo schienale della sedia sul petto.

P O V ' S   A L E X A
Io e Justin stiamo cercando ariana, quando la troviamo con il così detto gruppo "nemico" di Justin
"Ariana! Cosa ci fai con loro?" Disse Justin pronunciando 'loro' con disprezzo
"Sono miei amici adesso" disse ariana come fosse la cosa più ovvia del pianeta.
Oh no.
Non doveva dirlo, diciamo che Justin era piuttosto vulnerabile e si arrabbiava per un nonnulla.
Girai il mio sguardo verso di lui, e vidi che iniziò a contrarre qualche muscolo.
Andai così verso di lui e gli accarezzai la spalla dicendo di andare, facendo ciò si calmò.
Nella scorsa scuola lo chiamavano "il mostro" perché spaccava e picchiava tutto e tutti quando si arrabbiava.
Man mano si fece degli amici.
Amici che lo aiutarono con i suoi attacchi d'ira.
Amici che tutt'ora ha.

jariana; la verità nascosta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora