Capitolo 2

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Eravamo in macchina,Alex,sua madre ed io. Avevo le mani serrate l'una all'altra e la testa rivolta verso il basso. Alex cercò di iniziare una conversazione,ma probabilmente osservando il mio sguardo smarrito si arrese,non volevo si arrendesse,non lo volevo proprio. Mi girai e gli sorrisi.

Erano già passati 15 minuti e non eravamo ancora arrivati a destinazione.

La macchina era una maestosa BMW rossa fuoco e le sue ruote erano di sicuro più voluminose di me e lui messi insieme. Se anche solo una di quelle "montagne" mi fosse venuta sul piede,quest'ultimo si sarebbe frantumato letteralmente come porcellana.

-Ti chiami solo Alex o è un diminutivo di Alexander o Alessandro?
-Solo Alex-rispose sorridendo.

Alzai la testa e mi voltai verso di lui:i suoi occhi si rivolsero sul mio viso. Nulla era più profondo dei suoi occhi e quando dico nulla,intendo proprio NULLA. Piccole scagliuzze dorate si disperdevano nel blu intenso dell'iride .Evidentemente non sembrava neanche che si disturbasse a nascondere il modo in cui osservava ogni mio singolo movimento.

La BMW si fermò tutto ad un tratto,forse eravamo arrivati. Un secondo dopo il "forse" si rese certezza: la madre di Alex mi aprì la porta dell'auto.

Lei aveva i capelli del colore del figlio,raccolti in uno chignon. I suoi occhi avevano una sfumatura chiara di grigio che tendeva al verde.

La "casa" si poteva più definire "villetta" color porpora di due piani. La scala di legno esterna la rendeva all'occhio ancora più grande ed elegante.

-Entra-mi invitò Alex-Non ti ricordavi neanche la casa a vedere la tua faccia ahahah. Abbiamo ristrutturato tutto,ma la scala che ti piaceva tanto è ancora li...-non mi stupisco che la scalinata mi sia piaciuta già tanto tempo fa.

Mi portò a far vedere la casa,la camera dei genitori,il salotto con grandi vetri a specchi che lasciavano la visuale al giardino con piscinetta,la camera tapezzata di poster di Alex ed in fine la mia futura stanza momentanea. Ancora un po e mi sarei sentita persino in colpa a calpestare la mochette bianca che ricopriva il pavimento.

La mia camera e quella di Alex erano una vicina all'altra .Mi lasciò lì per ambientarmi. Mi stesi sul letto da una piazza e mezza e feci un sonnellino.

Dopo ore e ore di sonno,fui svegliata da una campanellina al piano di sotto che voleva anticipare l'inizio della cena. Quando decisi di aprire la porta,Alex era lì davanti proprio per aspettare me.

-Prima le signore- disse con un sogghigno seguito da un inchino sarcastico. Io stetti al gioco e mi inchinai a lui immaginando di tirare su il pizzo di una gonnellina.

Scendemmo la scalinata e ci accomodammo a tavola. Ci sedemmo vicini,ma oltre ai genitori di Alex e noi due mi accorsi di una ragazza dall'altra parte del tavolo: Aveva i capelli rossastri quasi sul castano che teneva raccolti con un enorme fiocco,al contrario,gli occhi quasi non le si notavano. Portava una lunga felpa rosa con su scritto "NOTHING IS IMPOSSIBLE" che le arrivava fino alla coscia.

Era bella:molto bella! Aveva i lineamenti del padre,ma il naso all'insù sicuramente della madre. Avrà avuto 16 anni; l'unica domanda che mi facevo era: ma lei mi conosce?Sicuro o al posto di sorridermi non avrebbe esitato a chiedermi il nome,No?.

Chissà cosa sapevo di lei e cosa lei sapeva di me.

-Greta io e te dobbiamo parlare di una certa cosuccia-mi disse,distogliendo la mia mente all'interrogatorio personale,e facendomi un occhiolino malizioso rivolto a Alex

-Sicuro-le risposi. Non avevo un'idea certa su di lei,ma ispirava fiducia.

Finimmo la cena tra le barzellette di Enrico,il padre di Alex e Raquel,e gli sguardi complici tra Raquel e sua madre che continuavano a fissare me ed Alex in modo quasi insistente.

Raquel mi prese poi da un polso e mi portò nella sua stanza per poi farmi accomodare nel divanetto che aveva posizionato parallelamente al letto,dove si era messa lei

-Quindi tra te e Alex?-

-Io ed Alex?non siamo migliori amici?-chiesi quasi a voce spenta.

-E' da giorni che parla solo di te e di quello che pensava di dirti domani-

-Domani?scusa ma non ti capisco...-

-Si vede che tra te e mio fratello non c'è solo semplice amicizia..-fece un sorrisetto malizioso e spostò il suo sguardo dai miei occhi alle mie mani che si giravano e rigiravano dall'ansia.

-Parliamo d'altro dai...-e così iniziammo a chiaccherare e chiaccherare fino a sera tardi.

Era da un po che mi ritrovavo sul letto senza riuscire a dormire,così mi rigirai più volte sul letto senza che sia stato d'aiuto. Decisi di andare da Alex. Bussai due volte alla porta e entrai dopo il suo "avanti"

-Non riesco a dormire...-

-Vieni-mi accolse sul letto con le braccia aperte. Lo guardai con una smorfia di stupore.
- sei serio?
-Mai stato più serio di così,non è la prima volta che lo facciamo sai? Ti posizionavi giusto quì-poi indicò il posto vuoto affianco a lui. Beh..dovrò pur farmi perdonare.
Mi avvicinai a lui e mi posizionai tra le sue braccia con la testa sul suo petto.

-Mi sei mancata sai?-disse con un tono bassissimo di voce e io non esitai ad abbracciarlo ancora più forte. Mi addormentai come cullata dal vento con una protezione attorno. Al caldo,con la sensazione di sicurezza che mi riempiva il cuore.

Take me to the real world Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora