Ciò che sognai quel giorno non fu nella norma.
Tutto iniziò con un affuscamento effetto nebbia, camminavo per la città con un ragazzo affianco con l'eterocromia alle iridi. Un occhio era sul verde, l'altro portava una sfumatura sul castano con lo stesso verdastro dell'occhio sinistro. Egli portava uno skateboard sotto il braccio con l'adesivo delle fiamme sul dorso. Aveva inoltre acconciato i capelli neri sotto il cappuccio della felpa, non ricordo chi sia, nè perchè io ci stessi parlando. Ad un tratto comparve dal nulla un ragazzo che mi parve Alex, sorrideva come sempre. Passammo davanti al parco, ci sedemmo su delle panchine leggermente antiche e poi riprendemmo a camminare. Davanti al semaforo iniziammo a scherzare come dei bambini di tre anni, spingendoci più forte che potevamo. Di sottofondo si sentiva una melodia di un carillon, familiare direi. Alex mi prese in un attimo di confusione e mi spinse inconsciamente verso la strada.
Era destino, il destino della fine, la macchina mi travolse in pieno, colpendomi alla nuca.
Poi mi svegliai di colpo, la mia mano non era più serrata alla sua, che in quel momento la stava usando per gesticolare.
E' un suo particolare, quando è nervoso gesticola e inizia a tremare. Stava parlando con un uomo di mezza età, robusto e basso.
Portava un fischietto al collo:era un allenatore, ma di cosa?
-No, non posso lasciarla qui sola- borbottò Alex, avvicinandomi a me.
Posò la sua mano sulla mia senza accorgersi che mi ero già svegliata.
Tremava, e non poco.
-Sa cosa sta perdendo signor Mitchel? E' un'opportunità da non sottovalutare, arriverà qualcuno per tenere compagnia alla ragazzina
-Quel qualcuno sono io
-Alex Mitchel non può perdere l'opportunità di entrare in squadra degli Americans Blues, lei è stato selezionato tra i dieci migliori dell'accademia.
-Alex vai,io sto bene- smisi di far finta di dormire, non doveva per nulla al mondo perdere l'opportunità di realizzare il suo sogno, tanto meno a causa mia.
-Gre, sei sveglia,stai bene?-chiese
-Tutto apposto, suh accetta, ma se non mi inviti alla prima partita mi offendo
-Che tra l'altro è stasera signorino
-Solo Alex,la prego- poi si rivolse a me -Te lo prometto. Alla fine mi hai sognato?-fece uno dei suoi sorrisetti che mi facevano impazzire e serrò la sua mano alla mia.
Era così sorprendente, Alex
-In un certo senso...
-Signorino!- il signore prese un colorito violaceo sulle guance e iniziò a sudare.
-ALEX!MI CHIAMI ALEX- disse allontanandosi sempre più da me ed avvicinandosi sempre più alla porta.
-Giuro che poi mi racconti-mi mimò.
Poi scomparve dietro le tendine dell'infermeria.
Sbuffai, in realtà non volevo stare sola, così chiesi la compagnia migliore di tutte all'infermiera, un libro.
SUBITO,mi disse ella, frugò in un baule color granata e ne estrasse un libro molto spesso, Harry Potter e la pietra filosofale. La ringraziai e iniziai a sfogliarne le prime pagine.
<<Il signore e la signora Dursley,di Privet Drive numero 4,erano orgogliosi di affermare di essere perfettamente normali.Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi cose strane o misteriose,perchè sciocchezze del genere proprio non le approvarono...>> così iniziò il mio nuovo mondo, dopotutto non avevo nulla da fare perciò iniziai a leggere per ore ed ore.
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Take me to the real world
RomanceSe lei si trovasse un un mondo non suo?riuscirà ad ambientarsi?Se tutto ciò fosse troppo "finto" ? Greta è una ragazza confusa,tutt'altro che tranquilla e attornata da amici tra cui Alex,migliore amico che la aiuterà a ritrovare se stessa....per ora...