Capitolo 11 - Piango

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A quel punto sapevo finalmente che c'era qualcuno che mi voleva bene, ed ora che si sarebbe riunito tutto in un unico punto, ero come curioso di scoprire cosa sarebbe successo.

Sarebbe successo il giorno della liberazione italiana dall'invasione tedesca, martedì 25 aprile, al paintball, in un ambiente a me familiare e che mi facesse sentire a mio agio...

Ma nulla di ciò, tranne l'ultima cosa sarebbe accaduto.

Infatti, tutti i miei universi di amicizie erano tutti separati da una cosa che è l'attrazione; vale a dire che due corpi con cariche elettriche dello stesso tipo si respingono, mentre i corpi di carica diversa si attraggono.

E in questo caso, le cariche elettriche era l'amicizia.

E tutti erano miei stretti amici.

Infatti, sarebbe dovuta venire Selena ( le amicizie come ci piaceva dire 'folli' ), sarebbe dovuta venire Thelma ( le amicizie durature da secoli ), sarebbe dovuto venire Ethan ( l'amicizia della classe ma comunque molto stretta ) che per motivi oscuri ( che erano ovviamente personali ) non vennero, ma sapevo che c'era sotto lo zampino di Dio.

Così passai quella mattinata con Harry, Taylor Swift ( che sarebbe venuta, pensando che ci fossero pure Thelma e Sarah, ma loro non vennero, e la reazione era tipo da 'ora sono morta.' ), Kevin, del gruppo dei 'troppo disabili per avere un nome', Jace, la fidanzata di Kevin, macchina ed il cugino di Harry.

Trascorremo due ore sul campo di battaglia, suddivisi in due squadre: Taylor Swift, il cugino di Harry, Kevin e la sua ragazza ( quanto facevano schifo quando si baciavano, erano troppo falsi e vomitevoli !! ) contro il resto della banda ( compreso me ) dove era guerra aperta ed io riuscii eroicamente ad abbattere tutti senza essere colpito ( o perlomeno questo nel secondo e nel terzo round ) e camperando nelle fila meno a contatto con il nemico, sfoderando le mie abilità di cecchino, pagando però il prezzo di un proiettile sulla coscia ed uno che mi stava per castrare ( se venissi a sapere chi di quei luridi coglioni ha provato a sterilizzarmi lo ucciderei anche ora ) al primo round. Poi al secondo ed al terzo round invece mi feci valere e mandai tutti e quattro all'inferno, centrando tutti e quattro alla Call of Duty !!

Finimmo con una vittoria schiacciante per noi 3 round a 0.

Avevamo vinto la guerra.

Ma io ne avevo persa un'altra, andando più in avanti.

Infatti, l'autolesionismo e l'anoressia stavano diventando sempre più persistenti, infatti stavo iniziando a smettere di mangiare, mentendo a mia madre di mangiare sempre tutto, arrivando anche a mangiare su 50 grammi solo 10, anche solo provando di mangiare, ma ripensare a quello che stava succedendo dopo il 25 mi toglieva ogni speranza.

Infatti, Jace sembrava oramai uno come Danny visto che continuavano a sparlare di me da lontano, visto che con i banchi stiamo abbastanza lontano, ma non così tanto da leggere il loro labbiale e capire che quei due stavano tramando qualcosa che mi potesse tenere sottotono, tentando invano di salvare tutto all'ultimo minuto, visto che praticamente quella palla di merda l'aveva praticamente plasmato peggio di Hitler con i tedeschi.

Con Selena avevo praticamente perso ogni contatto visivo e di chat.

E nel frattempo, si metteva a repentaglio tutto.

Al viaggio non avrei avuto il telefono perché i professori e il vicepreside erano ubriachi quando l'avevano detto, perché quale pericolo potevamo dare alla società con un semplicissimo telefono innocente ? Poi io sarei stato nella camera con il doppiogiochista Jace, con il quale volevo solo passare questo inferno in fretta per poi fuggire e non vederli più.

E tutto ciò era la << méme chose >> pure per Jacob.

Non avevo modo di contattarlo per via delle prove parallele che aveva.

Non avevo modo di parlargli in qualche modo.

Non potevo vederlo.

Arrivai al punto di pensare al suicidio ( che però non feci mai per paura e perché non ce la facevo emotivamente ), a sognare di nuovo sempre di più il peggio, a sognare Jacob che moriva ( o viceversa ), che uno dei due era in coma o roba simile e aveva come finale la morte di uno dei due.

Così, iniziai un processo che avrebbe portato il mio vecchio me all'apatia parziale, visto che provavo ancora qualche emozione; la tristezza e la rabbia, ( anche se non proprio la tristezza visto che non piangevo oramai da un anno ) che regnavano solitarie, con l'assenza totale della felicità e del mio positivismo che mi accompagnava da quando ero solo un bimbo di quattro anni.

Sapevo che sarei uscito da tutto ciò completamente diverso, per via di Jacob.

Per questo mio carattere che fece teatro alle nostre conversazioni, mi sentivo mortificato con lui, perché non potevo più essere il suo amico solare, simpatico e pieno di voglia di vivere, ma al contrario di essere uno cupo, freddo, triste, completamente diverso. E ciò mi portò ad altri tagli, e ad altra tristezza.

Così iniziai a meditare a questo, marinando la scuola, andandomene da qualche parte isolata, a pensare e a provare a piangere, visto che da un anno non piangevo più. Ma non ci riuscivo mai, nemmeno sforzandomi.

E nel frattempo, la professoressa di italiano, che mi voleva davvero bene, si iniziò a preoccupare, chiedendo sempre a quei pochi amici che avevo in classe le mie condizioni, ma nessuno sapeva niente.

Nessuno doveva sapere niente.

Non volevo più persone false che mi circondassero e che mi facessero soffrire.

Non capivano che anch'io ero un essere umano.

Che anch'io avevo delle emozioni.

Dei sentimenti forti.

Una sensibilità.

Un cuore.

Così mi iniziai a creare una corazza di ferro.

E l'unico che aveva la capacità di farmi uscire lo sapevo chi era.

Sapevo la mia cura qual'era.

Ma non potevo.

Era difficile accedere a quella cura.

Jacob era inaccessibile per me.

Non volevo nè potevo romperlo.

Lui purtroppo non poteva aiutarmi.

Perché come ho detto prima, anche lui era un essere umano.

Andava rispettato.

E se quello è un modo per dirgli che gli volevo bene, che lui era l'unica persona a cui ci tenevo tantissimo, che lo rispettavo, e che avevo bisogno di lui, bhe allora l'avrei fatto.

Era una cosa dolorosa, ma sapevo, o perlomeno pensavo che dopo che si da uno si riceve due.

Tutto questo mi portò al ritorno di fiamma della Sindrome dell'amicizia, che ora mi aveva circondato da tutti i punti.

Però io non me ne accorsi subito, perché il dolore che mi stava provocando il mondo che mi circondava mi accecava il mio modo di pensiero.

Però, poi capii che tutto questo era escogitato dal padreterno per stabilire la rivoluzione che mi avrebbe ricondotto al ritorno di Jacob nella mia vita sociale, che io avevo chiamato simpaticamente 'Legge del moto del desiderio dolente', basandomi su quello che succedeva.

E avevo tutte le certezze.

Per una volta, la Legge di Murphy mi era favorevole

' Se una cosa deve accadere, accadrà. '

E in quell'avventura non sarei stato solo: avrei avuto anche il mio fidato amico "tedesco" ( sottolineo le virgolette ) al mio fianco. Russia e Germania uniti nella più difficile operazione "militare" della nostra storia.

La svolta sarebbe stata dietro l'angolo.

Il cambiamento era in arrivo.

' Se una cosa deve accadere, accadrà. '

' Se una cosa deve accadere, accadrà. '

By Your Side [#Wattys2017] [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora