La sua visuale, in ere scorse,
non resse più alcun colore
e il suo asettico sguardo accolse
nel grembo ottico, con dolore,
solo tenebre e spenta luce.Camminò in cerca d'altre anime
distinte dalla sua che persa era,
in quel posto pusillanime
avvolto dalla solitudine più nera,
ma invano.Trovò null'altro ch'un tetro lago,
adorno d'alberi nudi ed aspetto insano.L'impulso d'immergersi in esso
divenne l'unico desio:
si spogliò dinanzi ad un cipresso
sfiorò poi l'acqua gelida ed il cuor mio.Il suo sguardo riebbe il colore
allo scrutar dell'abisso,
ove vide, silente e sempre con dolore
un demone senza sesso
ed una donna morta da poche ore:
intrappolata aveva l'anima,
tra le braccia di mille alghe
e colle sue urla suonava stridente,
il suon d'un violino.