1

294 37 19
                                    

Questa è una storia scritta in collaborazione con paola_sala
E niente spero vi piaccia buona lettura.

"Quindi è tutto pronto? Nessuno ha dimenticato nulla a casa? Sicuri? Sicuri sicuri? I passaporti li avete? Ok va bene allora potete incamminarvi verso il gate, vi raggiungerò fra un minuto dopo aver parlato con quelli della sicurezza..."

Vedo il signor Robinson allontanarsi e dirigersi verso quei poveri agenti che dovranno subirsi il suo interrogatorio.
Ed ecco che finalmente partiamo.
È da più di un anno che aspetto questo momento. O meglio dire ASPETTIAMO io, Madison e Cory, i miei migliori amici.
In questo istante sono entrambi in un angolo che telefonano ai rispettivi genitori. Vedo Madison gesticolare con le mani come se stesse per impazzire.
Continua a gridare al cellulare come se fosse indemoniata, poveretta conoscendo sua madre ora la starà raccomandando con delle frasi del tipo che deve stare attenta, non dare confidenza agli sconosciuti, guardarsi sempre intorno e stare vicino all'insegnante.
Ad un certo punto la mia migliore amica attaccare al cellulare furiosa dirigersi verso di me.

"Proprio non la sopporto, neanche andassi in Siria" sbuffa lei.
"Penso che tua madre non ti farebbe mai andare in Siria" le faccio notare.
Sua madre, essendo la persona più protettiva del mondo, evitava alla figlia di viaggiare. Fino ad un paio di anni fa Madison non poteva nemmeno uscire di casa da sola.
Mi ricordo le grandi litigate che quella poveretta dovette subire sull'argomento.

Mi chiedo ancora come abbia fatto Madison a convincere la madre a farla venire allo scambio.
Senza notarlo mi soffermo un po' troppo sul volto della mia migliore amica. È bella, molto bella, forse troppo. La sua pelle è olivastra, al contrario della mia che è decisamente troppo pallida e con troppe lentiggini.
I suoi occhi azzurri mi guardano divertiti come a chiedersi perché la stia guardando in quel modo.
I miei di occhi in confronto fanno schifo, due sfere nere come la pece.
Per concludere in bellezza i suoi capelli, castani lunghi ed ondulati che le scendono per le spalle fino ad arrivare al sedere. I miei finiscono poco sopra alle spalle e sono di un nero ebano.
Sospiro pensando che non riuscirò mai ad eguagliarla.

"Ed ecco dove erano finite le mie donne preferite"
Cory mette le sue braccia intorno a me e Madison, stringendoci in un abbraccio.
"E scollati, spero che tu non faccia così con dei ragazzi carini intorno"
Madison si scrolla il braccio di Cory di dosso, tira fuori dalla borsa uno specchietto, lo apre e si sistema il lucidalabbra.
Non che sia una persona vanitosa, anzi, ma ci tiene davvero a far bella figura e questa cosa io davvero non la capisco.

"La prima impressione è sempre quella che conta" mi dice sempre.
Sinceramente non la ho mai ascoltata, infatti sono all'aeroporto con una maglia larga, jeans stretti e struccata.
Lei mi rimprovera sempre per questa cosa. Dice che così nascondo le mie forme, ma a me non importa più di tanto. Per carità so di essere carina, ma non potrei nemmeno lontanamente eguagliare la mia migliore amica. Alzò gli occhi e sento Cory e Madison ridere per qualcosa che deve aver detto lui.

"SE ci saranno ragazzi carini vorrai dire"
Madison si incazza sempre di più.
"Certo che ci saranno e vedrai che finalmente vedremo la nostra piccola Isabelle prendersi una bella cotta per qualcuno" Gli dice dandogli una gomitata.
"Scusate potreste smetterla di parlare come se non esistessi, sono presente e proprio davanti a voi"
Borbotto incrociando le braccia sotto il seno. Cory mi fa l'occhiolino.
"Ohhh avanti che musona che sei"
Detto questo mi abbraccia da dietro facendomi sobbalzare. Rimango per un attimo avvolta nel suo abbraccio, adoro quando fa così.

"Comunque se ci sono ragazzi carini me li becco io" mette subito in chiaro lui.

Io e Madison scoppiamo a ridere.

"Ragazze su muovetevi o chiuderanno gli imbarchi e noi non vogliamo ciò giusto?" Ci chiede ovviamente i modo retorico.

***

"Oddio stiamo davvero per partire, quindi non era un sogno"
Davanti a me c'è una Madison tutta emozionata che batte le mani da un minuto buono ormai.
"Oddio chissà come saranno gentili con noi e poi non vedo l'ora di conoscere Jessica"
Mi tira un calcio di agitazione e non posso fare a meno di rimproverarla.
"Eddai smettila mi hai fatto male" le dico massaggiandomi un ginocchio.
"Come la fai tragica e poi.." si interrompe per un attimo, vedo i suoi occhi brillare d'emozione e so già cosa mi aspetta. Mi tappo prontamente le orecchie.

"Aaaaaaaaaaaaah" urla lei.
Tutti, ma dico tutti i passeggeri si girano a guardarci e io improvviso un lieve sorriso di scuse.
"La vuoi piantare?!" La mia suona più come un' affermazione ma lei non sembra farci caso.
"Pensavo solo a quanto possano essere sexy i professori laggiù sai ho sentito certe cose sugli americani e poi o mio dioo" Urla lei leggermente.

"Che c'è ora?" Le domando ormai non troppo sorpresa.
"Salmone a ora otto" Mi sussurra lei prendendo una rivista e posizionandola davanti agli occhi come per far finta di leggere, mentre invece spiava quel sexyssimo ragazzo che ora si era seduto alla mia destra.

Salmone è il nostro modo di chiamare i ragazzi fighi, anzi più suo che mio, io mi limito ad annuire e sorridere come una rincoglionita.

Ricevo un messaggio da quella deficiente della mia amica.

Da: cogliona
Omg hai visto?? È mulatto!! E poi ti mangiava con gli occhi!!

Madison ha un debole per i mulatti, difatti tutti i suoi ragazzi lo erano, cosa che non ho mai capito, le piacevano SOLO quelli mulatti, ma solo ed unicamente.

"Gli altri sono troppo pallidi per me" Sostiene lei pensando che il suo ragionamento non faccia una piega.
Ma perché a me? Che ho fatto di male per meritarmi tutto questo?

A: cogliona
Ma smettila di sparare cazzate va e poi spegni il cellulare che fra poco partiamo.

Lei mi guarda male, spegne il cellulare per poi riporlo nella tasca dei jeans.

Sentiamo un suono strano e poi una voce registrata che ci dice di allacciare le cinture di sicurezza in 5 lingue.
Finalmente partiamo.



Salve a tutti.
Allora niente volevo dire solo che ho cominciato a scrivere questa storia perché non ho niente da fare e adoro scrivere, quindi di conseguenza ho cominciato a farlo.
Mi piacerebbe davvero ricevere un vostro parere per cosa dovrei migliorare e cosa correggere.
Se vedete un errore grammaticale non esitate a segnalarlo (ovviamente se vi fa di farlo).
Per me sarebbe solo un piccolo aiuto, ma fate come volete, non posso certo costringervi.

Cross RoadsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora