5- Anymore

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[Dopo leggete il mio angolino a fine capitolo, please! ¢_¢]

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"Il destino ti dà la spinta e ti butta in acqua. Ma sei tu che decidi se tornare su oppure nuotare nella corrente, finché trovi un mulinello più forte della tua voglia di vivere."

-Stefano Benni

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Ben, perso nel buio tetro e macabro, tese con sgomento le mani incerte davanti a sé in cerca di un qualunque appiglio che gli permettesse di orientarsi in quell'inchiostro nero, ignoto e impenetrabile.
C'era solo vuoto e un silenzio che faceva male, avrebbe osato dire infernale.
«E... Ehi, c'è qualcuno?» domandò con voce flebile e tremante.
Gli sembrava di essere finito in un buio senza fine, un dannato incubo.
«Vi prego, non lasciatemi qui» mormorò, scivolando per poi finire carponi sul 'pavimento' che gli sembrava quasi inesistente. «M-Mamma?»

Silenzio.

Ben si portò le mani al viso e cominciò a singhiozzare in preda alla disperazione, mentre l'eco si ripeteva più e più volte intorno a lui; in breve quel nero si colmò di sofferenza.
«Perché...? Che cosa ho fatto...?»

Una risatina.

«Hai commesso un peccato davvero spiacevole, sai?»
Quella voce roca e ambigua lo fece trasalire.
«Nessuno ha il diritto di terminare la vita di un'altra persona... o lA pRoPRia . . . »

Un'altra risatina dal suono... demoniaco.

Ben tremò e alzò lentamente lo sguardo: davanti a sé un ragazzo lo stava scrutando dall'alto. Di aspetto sarebbe stato quasi identico al biondino, se non fosse stato per quegli intensi occhi color carbone dalla sclera rosso sangue, e quel mezzo sorriso; gli tendeva la mano sinistra.
Non la strinse.
«Per questo, Lui non ti desidera in mezzo ai Beati. Oh, che fato crudele! Ma sai una cosa, Ben? Io voglio darti un'opportunità, una via di salvezza; la tua unica, e la sola che ti posso concedere. Io, fossi in te, non la sprecherei...» Fece una pausa, e Ben deglutì incitandolo, con lo sguardo, a continuare. «Vedo che ti interessa, ora; andrò direttamente al punto. Come vedi, siamo entrambi intrappolati in questo postaccio. Io non posso uscire in autonomia: mi serve qualcosa, un sentimento forte. E tu, Ben, puoi darmi ciò che mi occorre. Mi servi tu, mi serve la tua determinazione. Io posso realizzare un tuo desiderio, ma deve essere qualcosa di vitale importanza per te. Non puoi desiderare di uscire di qui, che è una cosa già inclusa nel nostro 'patto', se deciderai di accettare. Dimostrami che possiedi la determinazione che ti sto chiedendo, che sei in grado di cambiare il tuo destino con le tue forze, che lo vuoi.» - spalancò lievemente gli occhi, come per studiarlo meglio «La conclusione è: chiedimi qualcosa e te lo darò. E ti farò uscire, ovvio.»
Il biondino era confuso. Chi era quella 'persona'? E perché si stava rivongendo a lui dicendogli cose tanto assurde e improbabili? Sentiva che la sua testa non stava elaborando come avrebbe dovuto le informazioni e il 'patto' propostogli dal ragazzo dagli occhi di sangue. Lui voleva solo stare tranquillo e sereno, non voleva rimanere lì: aveva paura, una paura tremenda, un terrore sconfinato, anormale, inumano, surreale.

Si era tolto la vita per scappare dal dolore che lo piegava e opprimeva giorno dopo giorno, notte dopo notte, tutto questo tempo passato a disprezzare se stesso e il suo essere così patetico, la sua debolezza; non lo aveva fatto per ricadere nello stesso abisso, stavolta più profondo.

You're our Special Dolls~ [Ben Drowned & Laughing Jack]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora