"Tutti quanti, prima o poi, siamo costretti a guardare noi stessi allo specchio e vedere chi siamo davvero."
-Anonimo
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.Afferrò in modo eccessivamente saldo il vassoio della colazione e percorse la mensa semivuota con lo sguardo stanco e perso nel vuoto. Chiunque l'avesse guardata avrebbe subito pensato che si fosse svegliata con la luna storta. Per questo, anche le sue compagne di stanza cercarono di evitarla con cautela - soprattutto per quello che era successo la sera prima.
Gloria sospirò, pensando che di loro, per il momento, non gliene importava nulla. Anche se, sotto sotto, sapeva di star mentendo a se stessa.›Ora devo solo smetterla di pensarci. Era soltanto un fottutissimo sogno, no?
Si sedette a tavola portandosi le mani alle tempie, ancora un po' scossa.
‹Oh sì che lo era. Era come tutti gli altri sogni strambi che faccio, tutto qui. Andiamo, non c'è nulla di così strano!
Poi - mentre quasi con nervosismo si portava alla bocca il cucchiaio pieno di latte e cereali - intravide con la coda dell'occhio qualcuno ridere e sedersi sulla panchina, affianco a lei.
Era Astrid... più felice del solito.
«Ehi, come va? Dormito bene, Glory?»
‹What the hell!
Quasi le scappò il cucchiaio di mano e la bionda sobbalzò, per poi scoppiare a ridere. «Oh, scusami, non volevo spaventarti!» disse, addentando una mela rossa e lucente.
Il crack che emise il frutto fece improvvisamente impressione alla castana, che si sforzò di sorridere. Ma le uscì solo una risatina stentata, più falsa di quello che sarebbe dovuta essere.
«Io sto bene. E tu che mi dici? Come mai così di buon umore stamattina?»
«Sicura di stare bene? Hai certe occhiaie!» Poi Astrid sorrise, maliziosa. «Comunque te lo racconto dopo. Tu muoviti, che tra dieci minuti iniziano le lezioni!»
La ragazza con gli occhiali rossi sospirò di nuovo.
«Già... Non sai cosa darei per starmene tutto il giorno nella mia stanza a dormire, come te. Sarebbe una fortuna...»Fu un attimo.
Astrid cambiò espressione, e Gloria sgranò gli occhi temendo di aver parlato troppo.
«Io... M-Mi dispiace terribilmente, è che... io...--»
«Hai ragione. Vado a dormire. Vaffanculo!» disse Astrid, secca, voltandosi e avviandosi ai dormitori.
Gloria, che non aveva capito nulla di quello che le aveva detto (*), inclinò lievemente la testa e la guardò allontanarsi con le lacrime agli occhi. Poi si portò lentamente le mani alla testa, e sentì un dolore pungente al petto.Aveva appena ferito qualcuno con le sue parole.
Forse suo fratello aveva sempre avuto ragione.
Forse doveva solo stare in silenzio, come aveva fatto per lunghi anni.Sorrise debolmente, gli occhi fissi su un punto qualunque, permettendo alle lacrime di scorrere silenziosamente sulle sue guance.
‹Faccio solo pena. Sono proprio una piagnona...
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You're our Special Dolls~ [Ben Drowned & Laughing Jack]
Fanfiction{!Creepypasta!} Siamo artefici del nostro destino o siamo in balìa di forze oscure? Si dice che il destino non esista. Non esiste una volontà che controlla e manovra le vite delle persone a suo piacimento. Perché siamo fermamente convinti che ogni...