3- Drown in the Sky

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Si circondò con le coperte e si mosse lentamente per non svegliare le altre, che dormivano tranquillamente.

Non come lei che, al contrario, non ci riusciva.

Dormiva in quella stanza da quasi un anno, ormai. Quindi, perché proprio quella notte non riusciva a prendere sonno?

È assurdo, diamine!

Si capovolse bruscamente, dando le spalle al materasso posto qualche centimetro sopra di lei, dal quale proveniva il pacifico e lento respiro della compagna di stanza assopita.

Ma Grace, in quel momento, non riusciva a sentire niente di pacifico. Quei sospiri di ritmo irregolare, in realtà, sembravano tutt'altro che calmi, come se Asya stesse facendo una sorta di incubo.

O un sogno erotico...

Arrossì di colpo per come quel pensiero idiota le fosse scivolato di mano così in fretta e quasi distrattamente, e, ancora rossa in viso, scosse la testa dando una facciata al cuscino, tappandosi le orecchie con i lembi delle coperte. In breve si rese conto di non riuscire più a respirare e si tirò su poggiandosi alla parete adiacente al letto.

Che era terribilmente fredda, come fosse solo una lastra di ghiaccio.

Ma... non si ritrasse.

In quel momento, solo per un attimo, le sembrò di essere più fredda dello stesso muro.

Si lamentò a bassa voce e si coprì con le lenzuola, fissando un punto indefinito davanti a sé, quasi sovrappensiero.

La prossima volta mi preparo una camomilla...

Si abbandonò al freddo abbraccio delle coperte, rabbrividendo di tanto in tanto, fissando la finestra scura e tetra che sembrava tenderle la mano.

Sembrava dirle: “Andiamo, vieni con me. Voleremo nel cielo infinito, annegheremo in esso fino a dissolverci come polvere di stelle. Anzi. Viaggeremo nello spazio, vedremo ciò che nessuno ha mai visto. Saremo solo ombre passeggere, invisibili all'occhio umano”.

Il suo sguardo rimase fisso su quella finestra per un po', fino a quando la castana non si ritrasse di scatto udendo la porta del bagno aprirsi e poi chiudersi, lasciandole intravedere poi la figura minuta di Sarah che strisciava svogliatamente in direzione del letto.

Gloria non aveva notato la sua assenza. Evidentemente doveva essersi addormentata per circa un'ora in precedenza, durante la quale la mora era andata in bagno.
Sbatté più volte le palpebre nel buio.

Ma a che cazzo stai pensando?! Disturbata mentale!

Scosse la testa, mettendo immediatamente un freno ai precedenti e assurdi pensieri malati e privi di senso rivolti alla finestra, voltandosi e coprendosi il viso.

«Ehi, sei ancora sveglia? Santo cielo, prenditi un calmante o un sonnifero...» commentò stancamente Sarah alle sue spalle, col tono di voce di chi, evidentemente, sta dormendo male, per qualche strano motivo.

Grace non si voltò, limitandosi a sbuffare e socchiudendo gli occhi marroni.

«Se lo facessi non mi sveglierei in tempo la mattina per andare a lezione... E lo sai che quelli si incazzano...» mormorò, trovando interesse nel muro vuoto e blu.

Blu spento, non come quello meraviglioso di un cielo stellato.

«Ci penserei io a sbatterti fuori a calci in culo» ridacchiò l'altra.

A Gloria venne spontaneo sorridere un po'.

«Volgare...»

«Anche tu. Be', buonanotte, marmotta...»

You're our Special Dolls~ [Ben Drowned & Laughing Jack]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora