Sirena

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Una costa remota,

flutti si ergono all'orizzonte,

luci diafane

sollevano l'aria,





E ci sei tu,

vergine ai miei occhi,

creatura splendida,

su aguzze pietre.





Nei tuoi ricci gaudono ori fusi, 

cascanti,

nelle ultime grida del tramonto,

cadenti, su spalle sinuose,

colanti, in docile petto.





Un ideal celeste sgorga,

goccia a goccia,

da occhi che sussurrano parole

suadenti,





E l'animo vien rapito,

trascinato in mondi

nuovi, 

sensual stupore,

che la mente mia pervade,

non sa più ricacciare.





Lento, inquieto

si fa strada il desiderio

di cose proibite,

di nuovi piaceri,

il possesso dei tuoi flessi,





tra molli cuscini,

dagli abissi dell'oceano avvolti,

catturati dalle reti degli 

sguardi, in estasi





e nella mente danza,

inarrestabile,

il sogno delle tue labbra

sulla mia viva pelle.

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