Cambio d'ora

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Tra le mura paonazze
della mia classe,
mi sento uno straniero
attorno alle carcasse,
sento l'odore nauseante
di risate forzate.

Suona l'ora finita.
I compagni s'uniscono
in greggi scomposte,
ho i sensi offuscati
dai sudori ormonali.

Aria ti bramo. Spalanco
la porta scassata,
mi trovo fuori,
in un grigio corridoio,
le finestre illuminano
le polveri degli infissi.
E nient'altro.

Nell'eco dei miei passi,
stremati, sassi gettati,
nel mio stomaco scagliati,
son false apparenze
per Loro brillanti,
per me,
dei brutti miraggi,
uno strepitare
di scarafaggi.

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